Commissione UE blocca la fusione tra LSE e Deutsche Borse, che avrebbe creato una superpotenza finanziaria europea. La colpa è di Londra e del suo No alla vendita del MTS italiano.
La Commissione europea blocca la fusione tra LSE e Deutsche Börse, l’unione tra il London Stock Exchange (Borsa di Londra) e la borsa tedesca.
I regolatori europei dicono No alla fusione delle due maggiori borse europee. La Commissione UE ha appena annunciato di aver bloccato cambio di gestione da $14 miliardi, reso noto ormai più di un anno fa.
L’operazione avrebbe creato una superpotenza nel mercato finanziario europeo, con una posizione di forza nello scambio di azioni, obbligazioni e strumenti finanziari complessi.
Fusione LSE-Deutsche Borse: i motivi della bocciatura
La Commissione afferma che le due borse non sono riuscite a risolvere le preoccupazioni per cui l’offerta avrebbe potuto influire negativamente sulla concorrenza creando “un monopolio di fatto nel settore cruciale degli strumenti a reddito fisso”.
Ad annunciare la decisione è Margrethe Vestager, Commissario europeo per la concorrenza.
Nello spiegare i motivi del blocco alla fusione tra LSE e Deutsche Borse, la Vestager punta il dito contro la Borsa di Londra come responsabile del fallimento dell’operazione da 14 miliardi di dollari. LSE non ha voluto vendere il MTS, il Mercato Telematico dei Titoli di Stato italiano.
Il rifiuto da parte di Londra renderebbe la società risultante dalla fusione troppo dominante nei mercati finanziari, secondo le parole pronunciate dalla Vestager ai giornalisti a Bruxelles.
Il commissario ha dichiarato:
“La Commissione non può permettere la creazione di monopoli, e questo è ciò che sarebbe accaduto in questo caso.
Ed è per questo che abbiamo proibito questa fusione, per i vantaggi della concorrenza in Europa nei mercati finanziari, a beneficio delle imprese europee e quindi anche dei cittadini europei.”
No a fusione LSE-Deutsche Börse: quale influenza dalla Brexit?
La Commissione UE nega che il blocco alla fusione tra LSE-Deutsche Börse sia dovuto alla Brexit, ovvero al fatto che il London Stock Exchange sarà al di fuori dell’Unione Europea entro i prossimi due anni.
“Il Regno Unito è parte dell’UE fino a quando non lo sarà più, il che significa che è parte integrante della legislazione e la revisione sulle fusioni.
L’attivazione trattative di oggi non è la fine della procedura, è l’inizio della procedura.”
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