Fusione LSE e Deutsche Börse: manovra politica contro la Brexit?

Flavia Provenzani

24/02/2016

Una fusione tra il London Stock Exchange e la Deutsche Börse creerà una borsa gigante in Europa capace di competere in tutto il mondo. È solo una mossa politica per evitare una Brexit?

Fusione LSE e Deutsche Börse: manovra politica contro la Brexit?

Il London Stock Exchange e la Deutsche Börse tedesca sono in trattativa per una fusione da 21 miliardi di sterline, uno scenario senza dubbio al centro dell’attenzione durante la corsa del referendum Brexit nel Regno Unito, in cui i cittadini decideranno se rimanere all’interno dell’Unione Europea.

Al loro terzo tentativo di fusione, il London Stock Exchange e la Deutsche Börse sperano di unirsi per creare una super potenza europea nel mercato azionario, obbligazionario e di altri strumenti finanziari complessi per fronteggiare con più forza le borse rivali in Asia e negli Stati Uniti.

Fusione London Stock Exchange-Deutsche Börse: trattative in corso

Sia la Deutsche Börse che il London Stock Exchange sono stati costretti ad ammettere di essere in trattative nella giornata di martedì, dopo che alcune voci avevano già raggiunto gli investitori.

Entrambe le borse hanno detto di volere una "fusione tra eguali", in cui entrambe le società condividono il controllo del consiglio e in cui i due brand rimangono distinti.

Tuttavia, la Deutsche Börse deterrebbe il 54.4% della nuova holding, contro il 45.6% del LSE, proporzione che sembra proprio favorire la borsa tedesca.

Le azioni del LSE, quotate sul mercato della società stessa, sono aumentate del 17% a £27.06 in seguito alla notizia, portandola ad un valore totale di 9.5 miliardi di sterline, prima di chiudere a +13% a £26.30. La Deutsche Börse ha registrato rialzi nell’ordine del 7% a €81.71, per una capitalizzazione di 12 miliardi di sterline.

Fusione LSE-Deutsche Börse: manovra contro la Brexit?

La notizia della fusione arriva a pochi giorni di distanza dall’annuncio di David Cameron circa la data ufficiale per il referendum sulla Brexit il 23 giugno, il che potrebbe aggiungere uno sfondo politico all’accordo tra le due borse in fase di concordato.

“I politici inglesi saranno contenti che la principale borsa inglese sia in mano ad un’entità estera?”

domanda ironicamente Jonathan Goslin, analisti presso la Numis.

"Nonostante siano chiari i benefici evidenti di una fusione - e cioè sinergie di costo e ricavo - rimaniamo consapevoli delle sfide che devono essere superate per il suo completamento."

Se dovesse essere raggiunto un accordo, assisteremmo alla nascita di un altro capito della storia del LSE, da tempo molto complessa e che affonda le sue radici al 1760, quando un gruppo di trader iniziò a scambiarsi azioni alla Jonathan Coffee House a Londra.

Il mercato borsistico inglese si è espanso al di là del commercio di azioni, ora possiede il mercato azionario italiano e un’importante partecipazione in una clearing house che opera dietro le quinte per garantire miliardi di sterline per il trading su Borsa. Ha provato, ma non è riuscito, a fondersi con la borsa di Toronto quattro anni fa.

Gli ostacoli alla fusione LSE-Deutsche Börse

Goslin sottolinea l’esistenza di un certo numero di ostacoli verso il completamento della fusione tra la Deutsche Börse e il London Stock Exchange, inclusi dei potenziali punti di scontro delle autorità garanti della concorrenza, le stesse che bloccarono un accordo tra Deutsche Börse e il NYSE Euronext nel 2012.

L’approvazione dalle autorità di regolamentazione è necessaria anche da parte delle inglesi Financial Conduct Authority e Banca d’Inghilterra, al fine di garantire che la fusione sia correttamente gestita.

Nessuna delle due borse ha voluto commentare, anche se un portavoce del governo inglese ha detto:

"Il governo ha preso visione dell’annuncio del London Stock Exchange per cui il suo consiglio è entrato in trattative dettagliate con il consiglio di amministrazione di Deutsche Börse circa una potenziale fusione tra eguali delle due aziende. Non commenteremo oltre circa la questione in questa fase".

Steve Clayton, responsabile della ricerca azionaria presso la società finanziaria Hargreaves Lansdown, ha dichiarato:

"Il LSE sta chiaramente votando contro la Brexit. Il valore di questa fusione sarà sarà dato dalla creazione di sinergie di costo grazie all’unione delle due piattaforme elettroniche.

Grazie alle attività molto simili delle due società, le possibilità di utilizzo di sistemi e tecnologie comuni dovrebbe essere interessante, ma le autorità esamineranno questo caso nel dettaglio alla ricerca di qualsiasi impatto sulla concorrenza".

Le due borse avevano già intrapreso la strada verso la fusione nel 2000, ma un’offerta per il LSE dalla svedese OM Gruppen aveva fatto fallire l’accordo, offerta respinta in ogni caso. Il LSE ha quindi respinto un’offerta formale della Deutsche Börse da £1,3 miliardi nel gennaio 2005.

Se l’accordo dovesse concretizzarsi in una fusione tra il London Stock Exchange e la Deutsche Börse si creerebbe un chiaro leader nel mercato europeo e una delle borse più grandi in tutto il mondo.

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