Forze dell’Ordine tutelate dall’INAIL: emendamento alla Legge di Bilancio 2018

Simone Micocci

12 Dicembre 2017 - 16:05

Con la Legge di Bilancio 2018 potrebbero cambiare le norme per l’infortunio sul lavoro delle Forze dell’Ordine. Ad accertare il nesso di causalità tra l’attività lavorativa e l’infortunio, infatti, sarà l’INAIL.

Forze dell’Ordine tutelate dall’INAIL: emendamento alla Legge di Bilancio 2018

Le Forze Armate passano sotto la tutela dell’INAIL?

Per le Forze Armate ci potrebbero essere diversi cambiamenti con l’approvazione della Legge di Bilancio. Dopo l’emendamento approvato dalla Commissione Bilancio per l’istituzione di un fondo statale utile per garantire i trasporti pubblici gratuiti al personale militare, in queste ore si è tornati a parlare della tutela INAIL per le Forze dell’Ordine.

Solo qualche giorno fa durante un servizio di Striscia la Notizia è andato in onda lo sfogo di un rappresentante del SAP (Sindacato Autonomo della Polizia di Stato) riguardante la mancanza di un’assicurazione INAIL per il personale delle Forze dell’Ordine. Un appello alle istituzioni, affinché la legge colmi al più presto questa mancanza di tutele.

A quanto pare ciò potrebbe avvenire già con la Legge di Bilancio 2018, poiché l’Onorevole Scanu del Partito Democratico sembra intenzionato a proporre come emendamento la sua proposta di legge recante “Disposizioni concernenti la tutela assicurativa per infortuni e malattie del personale del comparto sicurezza e difesa”.

Un provvedimento che non piace alla Ficiesse (Associazione Finanzieri Cittadini e Solidarietà) la quale attraverso il proprio sito ufficiale ha messo in evidenza le possibili conseguenze negative di questo emendamento.

Questo comunicato ha provocato un dibattito, tant’è che lo stesso Scanu ha definito la descrizione fatta da Ficiesse come una “lettura distorta della realtà”. Qual è la verità? Proviamo a fare chiarezza.

INAIL anche per le Forze Armate, la proposta del PD

La proposta di legge dell’Onorevole Scanu - che verrà presentata sotto forma di emendamento alla Legge di Bilancio 2018 - ha come obiettivo quello di modificare le norme per l’infortunio sul lavoro delle Forze dell’Ordine.

Nel dettaglio, questa proposta prevede che l’accertamento della sussistenza del nesso di causalità tra l’attività lavorativa e l’infortunio sul lavoro non spetti più, come avviene oggi, alla medicina medico-legale militare, bensì all’INAIL.

Secondo l’associazione Ficiesse, anche se ciò non è indicato nel decreto, ci sono delle possibilità che ciò potrebbe portare a dei cambiamenti “poco rassicuranti” in tema di “pensione privilegiata” e “causa di servizio”.

I rischi dell’emendamento secondo Ficiesse

Come indicato dall’intervento - a firma di Francesco Zavattolo - pubblicato sul sito di Ficiesse, qualora l’emendamento venisse approvato ci sarà la cancellazione “inevitabile” delle pensioni privilegiate e delle cause di servizio, definiti gli ultimi “baluardi della specificità del comparto sicurezza e difesa”.

Questo perché essendo un ente economico l’INAIL non è al riparo dai limiti economico-finanziari previsti dal proprio bilancio. Ed è proprio per risanare il bilancio che l’INAIL ha bisogno sia di aumentare il numero degli assicurati (come si legge nella relazione programmatica 2018-2020 del CIV dell’INAIL, con il quale viene fissato come obiettivo “l’estensione dell’obbligo assicurativo ad alcuni soggetti attualmente esclusi”) e allo stesso tempo di “contenere la spesa per gli indennizzi”.

Il passaggio sotto la tutela dell’INAIL, quindi, potrebbe danneggiare le Forze dell’Ordine poiché secondo Ficiesse questa non è “la soluzione alle inefficienze dell’attuale sistema medico-legale militare”, ma un “evidente regalo” all’INAIL.

Il passaggio all’INAIL non danneggerà le Forze dell’Ordine

Al comunicato pubblicato sul sito dell’Associazione Finanzieri Cittadini e Solidarietà ha risposto direttamente il primo firmatario della proposta di legge, l’onorevole Gian Piero Scanu del Partito Democratico.

Secondo l’Onorevole, l’emendamento presentato dalla Commissione Uranio non fa che migliorare i livelli di salute e sicurezza dei militari italiani che oggi - come confermato dal servizio di Striscia la Notizia - sono meno tutelati rispetto agli altri lavoratori italiani.

Ricordiamo infatti che non essendo coperti dalla polizza assicurativa INAIL le Forze dell’Ordine anche in caso di infortunio sul lavoro devono pagare il ticket sanitario - ad eccezione di quello per il pronto soccorso - per tutte le cure e le visite necessarie. Solo dopo il riconoscimento della causa di servizio, per il quale è previsto un percorso lungo e tortuoso, si può ottenere il rimborso delle spese sostenute.

Scanu ci tiene a sottolineare che a differenza di quanto sostenuto da Ficiesse il passaggio sotto la tutela dell’INAIL non comporterà la perdita di alcuni benefici, dal momento che le “prestazioni garantite dall’assicurazione contro gli infortuni sul lavoro e le malattie professionali si aggiungono alle speciali provvidenze oggi garantite ai militari e non le sostituiscono”.

Inoltre Scanu si lamenta per il modo in cui Ficiesse ha interpretato la relazione programmatica dell’INAIL per il triennio 2018-2020: secondo l’Onorevole del Partito Democratico, infatti, l’intervento legislativo auspicato dall’ente ha come scopo quello di rimuovere alcuni ostacoli introdotti per contenere la spesa pubblica proprio per dare maggiori tutele ai lavoratori e non - come sostenuto dall’Associazione - di ridurre gli indennizzi in caso di infortunio.

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