Forze Armate e di Polizia: nel Milleproroghe 16 milioni per i dirigenti, ecco perché

Antonio Cosenza

20 Febbraio 2020 - 09:39

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Stipendi Forze Armate e di Polizia: il decreto Milleproroghe stanzia 16 milioni di euro per l’area negoziale dei dirigenti. Ma c’è un problema: chi rappresenta le Forze Armate?

Forze Armate e di Polizia: nel  Milleproroghe 16 milioni per i dirigenti, ecco perché

Forze Armate e di Polizia, “sorpresa” nel decreto Milleproroghe appena approvato dal Parlamento: nel testo si legge di uno stanziamento straordinario di 16 milioni di euro per il triennio 2020-2022. Una notizia che potrebbe far piacere al personale in divisa, se non fosse che i 16 milioni stanziati serviranno per finanziare i trattamenti accessori dei soli dirigenti delle Forze Armate e di Polizia.

Ecco perché in queste ore ci sono arrivate diverse richieste di chiarimento in merito, con il personale in divisa - che da tempo combatte per ottenere un aumento di stipendio consono all’importanza del ruolo - curioso di sapere il motivo per cui in un provvedimento importante come il decreto Milleproroghe sono state stanziate nuove risorse per l’area dirigenziale.

È lo stesso testo del Decreto Milleproroghe a darci la risposta, spiegando come saranno utilizzati i 16 milioni di euro stanziati appositamente per i trattamenti accessori dei dirigenti delle Forze Armate e di Polizia.

Forze Armate e di Polizia: 16 milioni di euro per i dirigenti, ecco perché

È l’articolo 20 - comma I - del decreto Milleproroghe a stanziare 16 milioni di euro per il triennio 2020-2022 da destinare al finanziamento dei trattamenti accessori dei dirigenti delle Forze Armate e di Polizia.

Nel dettaglio, le risorse saranno così suddivise:

  • 3 milioni di euro per il 2020;
  • 5 milioni di euro per il 2021;
  • 8 milioni di euro a decorrere dal 2022.

Lo stesso articolo ci dice il motivo di questo stanziamento straordinario di risorse; qui, infatti, si legge che i 16 milioni di euro andranno ad integrare il fondo previsto dall’articolo 3 del Decreto del Presidente della Repubblica del 21 marzo 2018, al fine di attuare quanto descritto dall’articolo 46 - commi III e IV - del decreto legislativo 95/2017 (Disposizioni in materia di revisione dei ruoli delle Forze di polizia in materia di riorganizzazione delle amministrazioni pubbliche).

In poche parole si tratta del finanziamento per l’area negoziale dei dirigenti delle Forze Armate e di Polizia riguardo ai trattamenti accessori dello stipendio e agli istituti normativi. Una negoziazione che riguarderà le seguenti materie:

  • il trattamento accessorio:
  • le misure per incentivare l’efficienza del servizio;
  • il congedo ordinario, il congedo straordinario;
  • l’aspettativa per motivi di salute e di famiglia;
  • i permessi brevi per esigenze personali;
  • le aspettative i distacchi e i permessi sindacali;
  • il trattamento di missione e di trasferimento;
  • i criteri di massima per la formazione e l’aggiornamento
  • professionale;
  • i criteri di massima per la gestione degli enti di assistenza
  • del personale.

Ecco quindi chiarito il dubbio riguardo ai 16 milioni di euro stanziati nel decreto Milleproroghe: serviranno per la fase di concertazione del salario accessorio dei dirigenti delle Forze Armate e di Polizia. Ma a questo punto sorge un altro dubbio: vista la mancanza di rappresentanti sindacali per le Forze Armate, chi si occuperà della fase negoziale?

Stipendi dirigenti Forze Armate: mancano i rappresentanti

Nel comma III del suddetto articolo 46 si legge che l’accordo sindacale per le materie oggetto di concertazione sarà stipulato da “una delegazione di parte pubblica, composta dal Ministro per la semplificazione e la pubblica amministrazione, che la presiede, e dai Ministri dell’interno, della giustizia e dell’economia e delle finanze, o dai Sottosegretari di Stato rispettivamente delegati, e da una delegazione sindacale, composta dai rappresentanti delle organizzazioni sindacali rappresentative sul piano nazionale del personale dirigente della Polizia di Stato e di quello del Corpo di polizia penitenziaria”.

Quanto descritto dall’articolo, quindi, conferma che i dirigenti delle Forze Armate non saranno rappresentate da una loro parte sindacale. Ciò significa che questi recepiranno l’accordo fatto da altri, e che solo successivamente - con decreto della Presidenza del Consiglio dei Ministri - i benefici, ove possibile, si estenderanno anche ai Dirigenti delle Forze Armate.

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