Forze Armate: NoiPA è diventato un problema?

Simone Micocci

20 Aprile 2018 - 12:36

condividi

Le Forze Armate chiedono un ritorno al passato con la cancellazione di NoiPA e il ritorno all’amministrazione dei contabili militari.

Forze Armate: NoiPA è diventato un problema?

Le Forze Armate e di Polizia cominciano a nutrire un certo malcontento nei confronti di NoiPA, la piattaforma del MEF che a partire dal 2012 gestisce gli stipendi dei comparti Difesa e Sicurezza, nonché del resto del personale della Pubblica Amministrazione.

Il passaggio alla gestione unica di NoiPA per gli stipendi del pubblico impiego venne annunciata con la massima soddisfazione da parte dello Stato; tuttavia ad oggi dell’efficienza promessa non c’è la minima traccia tant’è che molti sindacati - l’ultimo è stato il Cocer Marina militare - invocano un ritorno al passato, con la cancellazione di NoiPa e il ritorno “all’impeccabile amministrazione dei contabili militari”.

In questi anni ci sono state trattenute pazze dallo stipendio e ritardi nei pagamenti di alcune retribuzioni accessori. Insomma, sentendo gli addetti ai lavori la gestione degli stipendi delle Forze Armate da parte di NoiPA è stata un totale fallimento ed è arrivato il momento che lo Stato lo riconosca.

Come dichiarato da Antonello Ciavarelli - delegato del Cocer Marina Militare - questa poca efficienza da parte di NoiPA non fa ben sperare in vista del pagamento degli arretrati e dell’adeguamento degli stipendi previsti dal rinnovo del contratto di Forze Armate e di Polizia; vediamo perché.

NoiPA è inadeguato: bisogna tornare al passato

Il rinnovo del contratto delle Forze Armate, di Polizia e Vigili del Fuoco ha finalmente ottenuto il via libera della Corte dei Conti.

Ciò significa che dopo 15 giorni dalla pubblicazione in Gazzetta Ufficiale (che dovrebbe essere ormai imminente) il nuovo contratto entrerà definitivamente in vigore e si potranno riconoscere al personale dei comparti Difesa e Sicurezza sia gli incrementi stipendiali del 2018 che quelli non pagati nel 2016 e 2017.

Molte testate giornalistiche - noi compresi - hanno ipotizzato maggio 2018 come il mese giusto per l’arrivo degli aumenti stipendiali in busta paga e per il pagamento dell’assegno con gli arretrati per il biennio 2016-2017.

Ci sono alcuni sindacati però che non sono sicuri al 100% che ciò avvenga poiché molto dipenderà dai tempi che impiegheranno MEF e NoiPA per adeguare le tabelle stipendiali e corrispondere al personale militare quanto gli spetta con il nuovo contratto (che ricordiamo è valido dal 2016 al 2018).

Già in passato NoiPa si è rilevato inadeguato ad affrontare situazioni di particolare difficoltà; lo scorso gennaio, ad esempio, il cedolino stipendiale per molti fu più basso delle aspettative, con errori nel calcolo degli assegni funzionali e il mancato caricamento delle indennità di polizia giudiziaria e quelle di operatività.

Allora la colpa venne attribuita all’adeguamento con i nuovi parametri stipendiali introdotti con il riordino delle carriere; ecco perché c’è chi teme che questa situazione si ripeta con il rinnovo o peggio che non si faccia in tempo a completare le operazioni necessarie per far sì che gli aumenti stipendiali vengano caricati nel cedolino stipendiale di maggio.

L’esempio positivo dei Carabinieri

A tal proposito Antonello Ciavarelli del Cocer Marina ha ricordato che i carabinieri non devono temere per i rallentamenti da parte di NoiPA, poiché questi sono l’unico corpo delle Forze Armate a non essere passato interamente sotto la sua gestione.

Ricordiamo infatti che l’Arma dei Carabinieri e il MEF concordarono un ingegnoso modello di cooperazione tra il Centro Nazionale Amministrativo di Chieti e NoiPA mantenendo inalterati i servizi offerti prima del 2012.

Per loro il cedolino unico stipendiale è pubblicato sul proprio portale ed è formato da due diversi subtotali:

  • voci direttamente corrisposte dal CNA di Chieti (come ad esempio i certificati di viaggio);
  • voci stipendiali - sia fisse che accessorie - corrisposte da NoiPA.

Per questo motivo l’Arma dei Carabinieri che con un accordo di 180mila euro ha già adeguato i propri sistemi potrà riconoscere al proprio personale gli incrementi stipendiali spettanti non appena il rinnovo del contratto sarà pubblicato in Gazzetta Ufficiale.

Per il resto delle Forze Armate, di Polizia e Vigili del Fuoco NoiPA sarà chiamata ad una nuova prova di maturità: o si rileverà adeguata al compito oppure bisognerà tornare all’amministrazione interna dei contabili militari.

Iscriviti a Money.it