La valuta giapponese non riesce più a fermare il suo declino. Da inizio anno perde il 20% nei confronti del dollaro americano, ma ancor di più contro euro e sterlina
La reazione molto positiva delle borse americane all’annuncio dell’avvio del tapering da parte della Federal Reserve ha creato i presupposti per un aumento dell’appetito per il rischio sui mercati finanziari, favorendo ancora la discesa dello yen. La divisa nipponica ha subito anche ieri forti pressioni ribassiste, che lo hanno portato a toccare nuovi minimi a 5 anni su dollaro e sterlina. Anche la borsa di Tokyo ha reagito bene al mini-tapering della FED. L’indice azionario Nikkei-225 ha chiuso la seduta con un rialzo dell’1,74% a 15.859,20 punti, avvicinandosi così ai massimi dell’anno di 15.942,60 punti risalenti allo scorso 23 maggio.
Sul forex il tasso di cambio dollaro/yen ha sfondato anche la soglia psicologica di 104, salendo fino a 104,36 sui livelli più alti da ottobre 2008. Da inizio anno lo yen perde il 20% sul biglietto verde, ma entro fine anno potrebbe addirittura sperimentare nuove flessioni con il cambio ormai proiettati verso 105, un target stimato da diversi analisti valutari per l’anno in corso. Il cross sterlina/yen è volato fino a 171,17, ai massimi da oltre 5 anni. Il superamento della resistenza di 170 dovrebbe favorire nuovi allunghi, probabilmente fino a 180 entro il primo trimestre del 2014.
Lo yen resta debole anche nei confronti delle altre major currency, anche se è riuscito a tenere i supporti contro euro e franco svizzero. Il cross euro/yen è salito ieri sera fino a 142,89 ai massimi dal 2008. Successivamente ha ripiegato di circa 100 pip, anche se al momento la quotazione si è stabilizzata nuovamente intorno a 142,50. Da inizio anno lo yen perde il 24,5% nei confronti della moneta unica. Il cross franco/yen, invece, ha toccato ieri quota 116,81, il livello più alto dal 1983, anche se poi ha ripiegato fino in area 115,60 a causa della debolezza generalizzata della valuta elvetica.
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