I cambi EUR/GBP e GBP/USD vivono un momentaneo ritorno della sterlina dopo che la Bank of England lascia inalterati i tassi di interesse. Vediamo le reazioni nel Forex.
La sterlina si rafforza contro ogni previsione nella giornata di oggi, dopo la decisione della Bank of England di lasciare inalterati tassi di interesse e QE.
Sorpreso dunque il mercato che era in larga parte convinto di assistere ad un taglio dei tassi di interesse, dal +0,50% al +0,25%, come lo stesso governatore della BoE Carney aveva anticipato di voler fare durante l’estate.
La decisione è stata invece quella di proseguire e attendere di avere riscontri concreti degli effetti della Brexit, rinviando così eventuali decisioni al prossimo meeting di agosto.
A quel punto si potranno infatti analizzare dati reali, non solo stime, e Carney avrà ancora il tempo di mantenere la propria parola di un aumento dello stimolo durante la stagione estiva.
Intanto i cambi che coinvolgono la sterlina vedono oggi la valuta britannica in una fase distensiva, nel tentativo di rosicchiare parte dell’ampio terreno perso dal 23 giugno ad oggi.
Vediamo ora più nel dettaglio l’andamento di giornata dei cambi euro-sterlina e sterlina-dollaro.
Forex, sterlina in recupero contro euro e dollaro: BoE attendista
Per le ore 13:00 di oggi era atteso alto nervosismo sul Forex e in particolare nei cambi che coinvolgono la sterlina, qualsiasi fosse stato l’esito proposto dalla Bank of England.
La decisione di Carney e del suo staff è stata quella di soprendere il mercato e di lasciare i tassi di interesse e l’ammontare di Quantitative Easing inalterati, cogliendo in contropiede molti investitori pronti a scommettere su un ribasso della sterlina.
Il pound si è invece rafforzato con questa presa di posizione attendista della BoE, che ha evitato di mostrarsi troppo timorosa nella sua prima uscita post-Brexit e ha preferito rinviare un eventuale, e sempre probabile, intervento per il mese di agosto.
D’altronde prima della Brexit non c’era nessuna intenzione di toccare i parametri della politica monetaria britannica e ad oggi, per quanto i segnali raccolti dalla stessa BoE parlino di un rallentamento della crescita futura, i dati provenienti dall’economia reale non hanno avuto ancora il tempo di scontare gli effetti seguiti all’uscita dall’UE.
Le reazioni del mercato, come detto, sono state opposte a quelle previste e per questo motivo anche meno intense, per quanto l’immediato post-BoE abbia fatto viaggiare veloci i due cambi principali.
Euro-sterlina torna convinto al ribasso durante la gioranta di oggi. L’apertura a 0,844 ha visto fino a questo momento il susseguirsi di tre candele negative nel seguente grafico H4:
In particolare l’ultima comprende tutto il movimento che ha seguito la decisione della BoE, con EUR/GBP che è arrivato fino ad un minimo a quota 0,824, circa 2.000 pip al di sotto del prezzo di apertura.
La quotazione è scesa al di sotto delle medie mobili a 20 e a 60 periodi, che si sono tra l’altro incrociate alla fine della giornata di ieri, e il prezzo sembra ora puntare ad un superamento anche della media mobile a 100 periodi, verso la zona compresa tra i due supporti a 0,820 e 0,824.
Allo stesso modo il cambio sterlina-dollaro sta vivendo un movimento del tutto speculare, stesse candele in H4, stesso attraversamento delle medie mobili:
In questo caso il movimento è stato però leggermente più spinto, l’attacco alla media mobile a 100 periodi appare più convinto e il raggiungimento dei massimi post-Brexit a 1,352 sembra più che possibile.
GBP/USD si è infatti affacciato sopra quota 1,34 dopo lo shock di oggi raggiungendo il massimo di giornata a 1,347, dopo aver aperto a 1,315.
La sterlina si avvia quindi a chiudere una settimana in ripresa. I timori sembrano ancora non aver coinvolto la banca centrale del Regno Unito e questo potrebbe essere letto come un segnale di fiducia nel breve periodo, utile almeno a fermare il crollo nella quotazione del pound.
È possibile infatti immaginare a questo punto un mercato meno severo nei confronti di una valuta che ha ancora, ad oggi, la fiducia della propria banca centrale con sé.
Il destino della sterlina rimane tuttavia appeso al meeting di agosto, con l’ombra di un lungo percorso di deprezzamento ancora presente alle sue spalle.
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