Forex: le due grandi storie che hanno scosso i mercati questa settimana

Federica Agostini

24/05/2013

Forex: le due grandi storie che hanno scosso i mercati questa settimana

Mentre ci avviciniamo alla chiusura della settimana sui mercati e all’inizio del week-end, il guru del forex di Citibank, Steven Englander, ci racconta le due storie che questa settimana hanno dato filo da torcere ai mercati.

Sarà interessante notare come, nonostante il crash giapponese di giovedì, non ci stata alcuna storia reale basata sui fondamentali dal Giappone. Nessun dato fuori dalle aspettative o commento da personalità influente a guidare gli umori dei partecipanti al punto di portare molti a supporre che il crollo abbia avuto un’origine "tecnica" e neanche troppo sorprendente, data l’innaturale impennata del Nikkei negli ultimi mesi.

Per questo, le due grandi storie della settimana di Englander non comprendono affatto il Giappone, ma la Federal Reserve e la Cina.

L’ambiguità di Bernanke

La storia più palese è stata quella dell’udienza di Bernanke che ha aperto, più dell’atteso, le porte della Federal Reserve all’espansione di bilancio.

"Se continueremo a vedere miglioramenti e avremo fiducia che questi possano essere sostenuti, allora nei prossimi incontri potremo prendere in considerazione l’idea di ridurre il passo dei nostri acquisti. Se non lo faremo, allora significherà automaticamente che dovremo continuare. Nel frattempo, continueremo a controllare la situazione per verificare che l’economia migliori valutando la possibilità di alzare o abbassare l’andatura dei nostri acquisti futuri".

Questa, la frase più citata della settimana, è estremamente ambigua e fa sì che ci si chieda se Bernanke stia lasciando aperta la porta per un’eventuale riduzione del QE, oppure se la Fed non abbia alcun "calendario" cui fare riferimento. Successivamente, i resoconti giornalistici hanno parlato della possibilità che il FOMC discuta questo tema al meeting di giugno. I falchi della Fed spingono per una riduzione del QE da qualche meeting ormai, ma non sembrano avere sufficienti numeri per influenzare la politica monetaria della banca centrale. Insomma, gli investitori sono così condizionati da una Fed che continua ad allentare che qualsiasi discussione riguardo ad una possibile riduzione ha l’effetto di uno shock. Ed è stato proprio questo il primo scossone della settimana ai mercati: il timore che il diluvio di liquidità globale possa un giorno finire.

La Cina rallenta definitivamente

La seconda grande storia che ha fatto da driver ai mercati è stato il crollo rilevato nell’indice manifatturiero Cinese che ha portato una lettura al 49.6, inferiore a qualsiasi previsione di mercato.

Il dato sul manifatturiero si aggiunge ad una serie di dati negativi dalla Cina e rinforza l’idea che il rallentamento economico sia ben più pronunciato di quanto previsto. La Cina non è al collasso, ma i risultati sono drasticamente inferiori a quelli attesi.

Tale rallentamento si riversa tanto sui vicini Asiatici, partner di commercio, tanto sulle valute delle commodity. Il secondo shock della settimana è stata proprio la conferma che il rallentamento della Cina e la pressione sulle commodity-currencies stanno prendendo una propria anatomia ben consolidata.

Forex: una settimana diversa?

Englander ha infine un’altra grande storia che è particolarmente legata al mercato forex, ovvero il fatto che il mercato abbia realizzato come le valute basate sull’esportazione delle commodity (vedi l’Aussie, ad esempio) siano sopravvalutate.

Insomma, ciò che rende questa settimana "diversa" dalle ultime è stato il fatto che i cali improvvisi non siano stati dettati da reazioni istintive dei mercati (anche se i titoli azionari statunitensi sono stati notevolmente resistenti), ma forse da un generale cambiamento di prospettive?

Accesso completo a tutti gli articoli di Money.it

A partire da
€ 9.90 al mese

Abbonati ora

Iscriviti a Money.it