Gli effetti dell’esito del referendum in Grecia sul cambio euro-dollaro (EURUSD): l’euro recupera dai minimi della sessione asiatica. Focus sul supporto a 1,0970 e resistenza a 1,1100.
La Grecia ha parlato e respinge fermamente il piano di austerità offerto dai suoi creditori europei, ma niente allarmismi: votando NO, la Grecia non ha ancora segnalato la sua uscita dall’euro
La moneta unica continua la ripresa dai minimi intraday colpiti durante la sessione asiatica, portando il cambio euro-dollaro EURUSD poco sopra il range 1,1055/60.
Post-referendum: EUR/USD rimbalza da quota 1,0970
Dopo aver toccato il minimo a 1,0970 all’apertura della sessione asiatica dopo i risultati del referendum greco, l’euro-dollaro riesce a recuperare le perdite ed ora sta testando l’area 1.1060 - 70.
Mentre i mercati continuano a digerire il ’No’ del referendum in Grecia e continuano ad aumentare le speculazioni sui possibili scenari per la Grecia, i trader stanno già spostando l’attenzione al vertice d’emergenza dei leader europei in programma per domani, martedì 7 luglio.
Euro-dollaro: livelli chiave post-referendum
La coppia euro-dollaro EURUSD sta avanzando ora dello 0,33% a 1,1061 (ore 09:40); il supporto più vicino è a quota 1,0970 (minimo del 6 luglio), seguito da 1,0955 (minimo del 29 giugno) ed infine da 1,0900 (livello psicologico).
Sul lato rialzista, una rottura a quota 1,1100 (livello psicologico) potrebbe portare l’euro-dollaro verso quota 1,1171 (massimo del 1 luglio) e poi a 1,1234 (massimo del 24 giugno).
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Per il primo ministro Tsipras e il governo, il risultato del referendum ha rafforzato l’opportunità del Paese di portare avanti una linea dura nelle trattative per un piano di austerità meno imponente in cambio di fondi di salvataggio per risollevare il sistema bancario greco.
Tuttavia, a giudicare dai commenti della scorsa settimana, i creditori europei hanno ormai perso la pazienza per l’incapacità della Grecia di scendere a compromessi. Il risultato del referendum in realtà non cambia nulla per i creditori sui diversi timori di contagio associati alle dinamiche legate alla crisi del debito greco.
La BCE (per ora) non mancherà di fornire la liquidità attravergli l’ELA (emergency liquidity assistance) ai livelli attuali, il che significa che il controllo sui capitali resterà in vigore e che le banche greche rimarranno chiuse nel breve termine. Una notizia che il popolo greco non gradito, ma le restrizioni sono necessarie per evitare una corsa agli sportelli.
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