I trend del Fintech nel 2018

Giulia Adonopoulos

24/02/2018

Il Fintech avanza e registra investimenti record: ecco i trend da tenere d’occhio nel 2018 secondo Fabrizio Villani, co-founder di Fintastico.

I trend del Fintech nel 2018

Il 2017 è stato un anno importante per il Fintech, e il futuro del settore appare luminoso. Per il 2018 sarà l’industria principale dell’economia globale: stando a quanto riportato da Statista.com, gli investimenti in servizi di tecnologia finanziaria toccheranno gli 8 miliardi di dollari, con l’82% delle banche americane e l’86% dei manager mondiali che hanno affermato la loro intenzione di investire nel Fintech.

Fonte: Statista.com
Secondo la proiezione il valore degli investimenti globali nella tecnologia dei servizi finanziari nel 2018 arriverà a 8 miliardi di dollari, più del doppio rispetto al 2013.

Questo perché le nuove tecnologie hanno il potenziale per cambiare il modo in cui si eseguono le transazioni e si concepisce la gestione della finanza personale. Quali sono le tendenze fintech che guideranno l’industria dal 2018 in avanti? Ce ne ha parlato Fabrizio Villani, co-founder e Head of Growth di Fintastico, in un webinar dal titolo “I trend del Fintech nel 2018” organizzato con Luca Tamburrini di BeSourcer. Ecco cosa è emerso dall’incontro.

Clicca qui sotto per vedere l’infografica di Money.it sui 5 trend Fintech del 2018

Le criptovalute

O, ancora, la loro diversificazione. Dal Bitcoin in poi le crypto-currency sono state uno dei grandi business degli ultimi 12 mesi, con una crescita esponenziale evidente. Per questo motivo stiamo assistendo al lancio di nuove monete virtuali attraverso le ICO (Initial Coin Offering), e ciò significa che consumatori e professionisti finanziari avranno sempre più scelta per quanto riguarda le criptovalute da utilizzare. Ovviamente il mercato delle criptovalute ha sfide e limiti da superare per giungere alla sua maturità, ma è sicuramente uno dei trend del fintech da tenere d’occhio nel 2018.

La Blockchain

Se parliamo di criptovalute non possiamo trascurare la blockchain, libro contabile virtuale condiviso che mostra debiti e averi degli utenti e che permette di trasferire denaro e qualsiasi bene in modo facile, in tempo reale e senza costi, senza passare da un intermediario. La tecnologia blockchain può essere utilizzata in diversi ambiti e le applicazioni vanno dal mercato finanziario all’assistenza sanitaria, passando per i videogiochi e il sistema di mutui e prestiti. “Non c’è ancora una killer application per la blockchain - spiega Villani - ma ci aspettiamo un numero sempre maggiore di imprese che lavorino con blockchain per lo sviluppo di casi d’uso concreti”.

L’intelligenza Artificiale applicata ai servizi finanziari

L’intelligenza artificiale sta svolgendo un ruolo importante nello sviluppo del Fintech. Grazie all’utilizzo dell’apprendimento automatico aiuta a mettere a punto sistemi per aumentare la sicurezza e a ridurre i tempi di elaborazione dei dati e i problemi dovuti alla gestione manuale delle operazioni. Ma l’AI non svolge solo un ruolo “dietro le quinte” nel mondo degli affari: questa tecnologia è stata introdotta nei chatbot delle aziende come strumenti self-service di comunicazione e assistenza clienti.

Startup e GAFA

Il mercato del Fintech è storicamente nicchia di start-up che, in un modo o nell’altro, sono state in grado di superare i giganti tech per innovare e catturare l’attenzione del pubblico, e che adesso più che mai stanno lottando con la concorrenza dei colossi che hanno iniziato a spingere sul Fintech.

Le grandi società come Google, Amazon, Facebook e Apple (cosiddette GAFA) che stanno cambiando la finanza e la gestione dei soldi hanno più risorse e capitali a cui attingere, ma le piccole startup spesso sono più in contatto con il pubblico e appaiono più “affidabili”.

“Se Facebook, tramite Messenger, riesce a far pagare l’ordine delle pizze a domicilio con un click gli utenti saranno contenti del servizio. Tutta questa tecnologia, però, non è un bene da tutti i punti di vista”, precisa Villani. “Probabilmente non tutti saranno contenti di avere una Google Bank o una Facebook Bank visto che queste società possiedono già tanti dei nostri dati personali.”

Tutta questa competizione sul fronte fintech contribuirà a promuovere l’innovazione, costringendo le aziende di ogni dimensione a fare del loro meglio. Ciò renderà più difficile la vita agli innovatori, ma sarà una buona notizia per l’industria nel suo complesso.

La trasparenza

Perché una piattaforma sia fintech, secondo il fondatore di Fintastico.com, deve possedere alcuni requisiti. In particolare deve:

1) utilizzare le più recenti tecnologie, antagoniste dei cosiddetti legacy systems delle banche tradizionali;
2) offrire una migliore esperienza dell’utente e una migliore attenzione al cliente;
3) offrire il massimo della trasparenza. Già da ora, ma ancora di più nel 2018, una terza caratteristica alla base delle imprese fintech sarà la trasparenza, ovvero la possibilità di conoscere anticipatamente la struttura dei costi e i guadagni dell’intermediario.

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