Facebook: come sapere se hai condiviso i tuoi dati con Cambridge Analytica

Giulia Adonopoulos

9 Aprile 2018 - 15:25

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Gli utenti italiani coinvolti nel datagate di Cambridge Analytica sono 214mila. Da oggi Facebook ti dirà se il tuo account è stato violato. Ecco le cose da sapere.

Facebook: come sapere se hai condiviso i tuoi dati con Cambridge Analytica

Il mio account Facebook sarà stato coinvolto dallo scandalo Cambridge Analytica? Questa la domanda che ognuno di noi si è posto allo scoppio del datagate che ha travolto il social network di Zuckerberg. Ebbene, da oggi sarà possibile sapere con certezza se i nostri dati sono stati condivisi con Cambridge Analytica e usati impropriamente oppure no.

Facebook ha fatto sapere che a partire da lunedì 9 aprile inizierà a informare i suoi utenti al riguardo, che si tratti di persone coinvolte dal furto di dati oppure no.

Dovrebbero essere 87 milioni gli utenti coinvolti dal caso Cambridge Analytica.
La stragrande maggioranza sono statunitensi (circa 70 milioni), ma sono state colpite oltre un milione di persone anche nel Regno Unito, Indonesia e Filippine. In maniera minore l’Italia: da noi gli account Facebook colpiti dal datagate sarebbero 214mila.

Un messaggio di avviso in homepage

Gli account le cui informazioni personali sono state ottenute e utilizzate impropriamente dalla società di big data britannica per influenzare l’esito delle elezioni americane ma non solo, vedranno un messaggio di avviso molto dettagliato nella parte superiore del newsfeed, ha fatto sapere Facebook. Gli utenti sapranno se i loro dati potrebbero essere stati condivisi con Cambridge Analytica.

Tutti i 2.2 miliardi di utenti riceveranno uno dei due avvisi intitolati Protecting Your Information con un link che rimanda alle app che usano e i dati condivisi con quelle app. Ognuno ha la possibilità di disattivare le app una per una o bloccare l’accesso di terzi alle applicazioni. Le persone sapranno se i loro amici hanno effettuato il login a This is Your Digital Life, l’applicazione incriminata e al centro dello scandalo.
L’app ha raccolto i dati delle persone che hanno fatto il quiz ma anche dei loro contatti. In seguito Facebook ha limitato l’accesso alle app di dati ma in questo caso era ormai troppo tardi.

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