News a pagamento su Google e Facebook: facciamo chiarezza

Giulia Adonopoulos

6 Ottobre 2017 - 16:03

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Facebook e Google introducono le news a pagamento: ecco come cambierà la lettura degli articoli su internet e in che senso dovremo pagare.

News a pagamento su Google e Facebook: facciamo chiarezza

Notizie a pagamento sempre più vicine su Facebook e Google News. Entro l’anno il social di Zuckerberg farà partire una fase di sperimentazione di due modelli di abbonamento alle notizie tramite la sua piattaforma. La compagnia californiana ha preso accordi con 10 editori tra Stati Uniti ed Europa, e la novità potrebbe coinvolgere anche l’Italia.

Seguirà l’esempio di Facebook Google, offrendo agli editori la possibilità di scegliere quanti articoli pubblicare su Google News prima di mostrare l’opzione abbonamento. Big G metterà a disposizione i suoi strumenti tecnologici per facilitare il sistema d’acquisto e dare libertà ai proprietari dei siti sul paywall.

In questo modo i due colossi tech vanno in soccorso dei giornali che, con l’avvento di internet e la fruizione totalmente gratuita delle notizie, hanno visto calare i loro ricavi o tentare di sostenersi con modelli di business non sempre efficaci.

Per Facebook non si tratta di aumentare gli introiti (informazioni sugli utenti che accedono alle news e il 100% delle entrate andranno agli editori), ma di riprendersi la fiducia degli utenti che sempre più lo vedono come corsia preferenziale per le fake news dando una informazione di qualità.

Cosa vuol dire “news a pagamento”

Oggigiorno la nostra informazione passa soprattutto per Facebook e Google News. Se le notizie saranno presto a pagamento, come annunciato, ciò vuol dire che dovremo pagare per leggere gli articoli su internet? Sì, ma solo delle testate che aderiranno a questo modello di business e solo dopo aver raggiunto un numero massimo di articoli consultabili liberamente.

Per quanto riguarda Facebook, bisogna specificare che si tratterà di una sperimentazione e non è detto che il nuovo sistema prenda piede anche in Italia o sia ben accolto dagli utenti. Sono previsti due modelli di pagamento: paywall (si possono leggere gratuitamente un tot di articoli prima di far scattare l’opzione a pagamento) e freemium (saranno gli editori a decidere quali contenuti offrire gratis agli utenti su Facebook e quali a pagamento).

Nel frattempo Facebook sta anche lavorando a un sistema di segnalazione di fake news. Il “fact checking” si sta diffondendo in alcuni paesi, e consiste nell’inserimento di elementi come logo della testata e riconoscibilità della fonte, ma anche di articoli correlati che appaiono in Tendenze così da far capire meglio all’utente se si tratta di una bufala.

Priorità alle testate a cui ci si abbona

Su Google il nuovo sistema di notizie a pagamento funzionerà così. Le testate che vorranno aderire forniranno, attraverso Google News, un numero a loro scelta di pezzi da immettere gratuitamente nel motore di ricerca.

Una volta fruito del numero massimo di articoli di quel giornale, al lettore apparirà l’opione paywall per pagare l’articolo da leggere o abbonarsi alla testata. Il lettore abbonato vedrà su Google più articoli di quel giornale: Mountain View introdurrà quindi una nuova gerarchia per dare più spazio alle notizie della testata favorita dall’utente.

Il piano di Google prevede anche di mettere a disposizione i propri strumenti di machine learning, filtraggio e algoritmi per conoscere le abitudini di lettura e per velocizzare le operazioni di acquisto.

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