L’allarme del FMI sull’Italia, dalle probabilità di recessione fino al rischio di contagio. Ecco dove andrà il Belpaese nei prossimi 5 anni
La scure del FMI si è abbattuta sull’Italia.
Nel pomeriggio di ieri il Fondo ha bocciato reddito di cittadinanza e Quota 100 definendole misure che freneranno la crescita e peseranno sulle generazioni più giovani.
L’allarme del FMI sull’Italia, però, si è spinto anche oltre. L’istituto di Washington non ha utilizzato mezzi termini ed ha parlato della possibile recessione dell’Italia oltre che dei concreti rischi di contagio sistemico.
FMI: quanto crescerà l’Italia nei prossimi 5 anni
Secondo le ultime stime del FMI l’Italia crescerà meno dell’1% da qui al 2023. Nello specifico nell’anno appena iniziato il Pil del Belpaese metterà a segno una progressione dello 0,6%, decisamente inferiore rispetto a quella prevista dal Governo gialloverde.
Nel 2020, invece, l’Italia avanzerà dello 0,9%, ma nel 2021 arriverà una nuova frenata che imporrà all’economia di crescere dello 0,7%. Nel 2022 e nel 2023, infine, il Pil segnalerà un + 0,6%.
Il rapporto deficit/Pil invece si attesterà al 2,1% nel 2019, al 2,9% nel 2020, e infine al 3% negli anni 2021, 2022 e 2023.
Rischio contagio in salita
Il rallentamento della crescita non farà che aumentare i rischi di recessione per l’Italia. Sono state le fragilità strutturali nostrane, secondo il FMI, a determinare le deboli performance economiche nostrane.
Un contesto già delicato, sul quale potrebbe agire in maniera distruttiva un qualsiasi tipo di stress "acuto". In quel caso, hanno affermato gli esperti, il rischio di contagio potrebbe estendersi al mondo intero.
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