Confartigianato registra un +3.3% nel volume di affari verso l’estero. Coinvolte 243 mila PMI, "made in Italy" sempre più gettonato in Europa, Asia e Nord America.
In attesa che possano partire i cantieri delle grandi opere inserite nel decreto Sblocca Italia, l’economia del Belpaese rimane a galla grazie all’export, e alla rete delle piccole e medie imprese. C’è di più, PMI ed esportazioni sono sempre più legate a doppio filo, così dicono i numeri resi noti da uno studio di Confartigianato.
Nel periodo gennaio-settembre del 2014, dai nostri confini sono usciti prodotti per un valore di 75,4 miliardi di euro, 2,4 miliardi in più rispetto al medesimo periodo del 2013. Un aumento del 3,3%, che va ascritto al lavoro di oltre 243 mila imprese, espressione di un "made in Italy" sempre più apprezzato nel mondo. Qualità del lavoro, know-how delle maestranze, materie prime e gusto estetico si traducono in volume di mercato, garantiscono alle micro e piccole imprese il 26,7% dell’export complessivo nel settore manifatturiero.
Dalla ricerca di Confartigianato emergono produzioni sempre più in rampa di lancio: il legno lavorato fa da traino con un +4.8%, seguono le produzioni in pelle (+4.4%), l’abbigliamento e il comparto alimentare. All’estero piace circondarsi di eccellenze italiane, in casa, negli armadi, a tavola. Soprattutto in Francia e in Germania, che da sole hanno acquistato nei nove mesi merce per oltre 18 miliardi di euro. PMI sempre più attive inoltre verso Spagna, Paesi Bassi e Polonia, e in genere con tutti i paesi dell’Europa allargata.
Dati che assorbono anche il grave danno arrecato dalla situazione in Russia, dove le sanzioni dell’Unione Europea e la crisi politico-militare con l’Ucraina hanno prodotto un rallentamento di oltre 10 punti percentuali per gli affari dei “piccoli” italiani. Che però si sono potuti rincuorare con gli affari conclusi sui mercati dell’Asia Orientale, e negli Stati Uniti.
Interessante anche il dettaglio sulla provenienza del successo. Secondo il dettaglio fornito dall’associazione di categoria, è il Nord Italia a guidare il treno, in grande salute Piemonte (+5.5%) e Veneto (+4.4%), spalleggiate da Friuli Venezia Giulia e Lombardia. Le migliori performance, in assoluto, arrivano dalle PMI delle province di Alessandria e Como.
Tutto bene, avanti così? Sì, ma con qualche riserva. Confartigianato, come dichiarato dal presidente Giorgio Merletti, è dell’idea che
“per sostenere gli sforzi delle piccole imprese, ci aspettavamo un impegno più deciso del nostro Governo per far approvare la tutela del ’made in’ durante il semestre di presidenza italiana dell’Unione Europea. Abbiamo perso una grande occasione per valorizzare la manifattura italiana e i suoi ’ambasciatori’"
Il passaggio su cui bisogna concentrarsi, ora, è quello di difendere le nostre eccellenze dalle imitazioni e dalle speculazioni.
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