Proseguono gli scontri tra Grecia, Eurogruppo e FMI sugli obiettivi di avanzo primario e il futuro dell’economia ellenica.
Nell’incontro di venerdì difficilmente l’Eurogruppo riuscirà a trovare una nuova intesa tra la Grecia e i suoi creditori necessaria per sbloccare nuove tranche di prestiti e permettere il confronto su un possibile taglio del debito - scongiurando il rischio Grexit definitivamente.
Nonostante alcuni progressi mostrati dalle riforme messe in campo da Atene per incontrare le richieste dei creditori, i ministri delle finanze della zona euro e il FMI temono che un accordo con la Grecia si faccia sempre più lontano.
"Non aspettatevi alcun accordo oggi",
ha dichiarato il presidente dei ministri delle Finanze della zona euro Jeroen Dijsselbloem ai giornalisti, sottolineando, tuttavia, di stare sentendo delle “buone notizie da Atene” sul fronte dei progressi all’interno del piano di riforme concordato durante i negoziati della scorsa estate.
"C’è altro lavoro da fare. Siamo determinati a continuare il lavoro. Non siamo ancora arrivati",
ha dichiarato il direttore del Fondo Monetario Internazionale, Christine Lagarde.
Grecia, Eurogruppo e FMI: disaccordo avanzo primario
Il pacchetto di riforme ha lo scopo di produrre un surplus primario del 3,5 per cento del prodotto interno lordo nel 2018 "e oltre", in base all’accordo tra Atene e i Pesi della zona euro siglato lo scorso agosto.
Tuttavia, vi è forte disaccordo tra la Grecia, la zona euro e il Fondo Monetario Internazionale circa l’efficacia delle misure intraprese, tra cui una riforma delle pensioni, una sulle imposte sui redditi, la creazione di un fondo di privatizzazione e piano per gestire i crediti in sofferenza: le novità pensate dal Governo di Tsipras potrebbero non essere sufficienti a raggiungere l’obiettivo.
Il FMI ritiene che, per quella che è la condizione attuale, invece del 3,5 per cento del PIL, la Grecia raggiungerà un avanzo primario - surplus di bilancio al netto degli interessi sul debito pubblico - pari all’1,5 per cento della crescita economica nel 2018.
Il FMI e la zona euro sono in disaccordo sulla tempistica necessaria alla Grecia per il raggiungimento di avanzo primario del 3,5 per cento e, di rimando, per essere capace di sostenere il proprio debito pubblico nel lungo periodo. Il debito era pari al 177 per cento del PIL lo scorso anno.
Grecia: possibile taglio del debito?
La Germania e molti altri paesi ritengono che con delle riforme appropriate la Grecia può mantenere un surplus del genere per decenni e sottolineano il fatto che il paese avrà bisogno di pagare gli interessi sul debito pubblico per i prossimi sette anni.
Il FMI ritiene che questo sia scenario irrealistico, e che quindi la zona euro debba concedere il taglio del debito del paese.
"Non abbiamo mai parlato prima di debito. L’unica cosa che abbiamo fatto è stato promettere che, se i greci si fossero impegnati pienamente a realizzare il programma concordato avremmo, se necessario, fatto partire ulteriori misure di debito",
ha detto Dijsselbloem.
Le enormi differenze sulle opinioni circa il fatto che la Grecia abbia bisogno di un taglio sul debito o meno derivano da diverse ipotesi macroeconomiche tra i finanziatori sulla base della crescita e della performance macroeconomia della Grecia per i prossimi 30 anni.
© RIPRODUZIONE RISERVATA