L’Euro troppo forte è una minaccia per la ripresa economica dell’Eurozona. Il presidente Francese, François Hollande, propone che vengano adottate misure per contrastare l’eccessiva fluttuazione della moneta unica e, proprio per questo, rischia di aprire una spaccatura con la Germania, da sempre ostile agli interventi sui tassi di cambio.
Euro troppo forte: la proposta di Hollande
Al parlamento Europeo di Strasburgo, il presidente Francese ha detto ieri "L’Euro non dovrebbe essere soggetto a fluttuazioni dovute ai cambiamenti d’umore dei mercati". "Una zona monetaria - ha proseguito Hollande - dovrebbe avere una propria politica sui tassi di cambio, perché in caso contrario sarebbe esposta a cambiamenti e fluttuazioni dei cambi che non riflettono lo stato reale dell’economia".
Secondo il presidente francese, non è necessario che la BCE applichi un target al cambio sull’Euro (come ha fatto in passato la Swiss National Bank), ma sono "indispensabili" riforme del sistema monetario internazionale.
La proposta di Hollande ha immediatamente attirato il rifiuto della Germania che da sempre si oppone alla possibilità di interventi sui tassi di cambio.
Nelle ultime settimane, tanto la Cancelliera Angela Merkel, quanto il Ministro delle Finanze Tedesco, Wolfgang Schäuble, si sono espressi in merito all’intervento della Bank of Japan che con i propri strumenti di politica monetaria opera intenzionalmente all’indebolimento della valuta nipponica.
Francia vs. Germania: pareri a confronto
Ad una conferenza tenutasi a Parigi, Philipp Rosler, Vice-Cancelliere tedesco ha ribadito che la priorità dell’Eurozona dev’essere il "rafforzamento della competitività e non l’indebolimento della valuta".
Ma Hollande sostiene che la Francia sia tra quei paesi che, nonostante i continui sforzi per migliorare la propria competitività, potrebbe essere "distrutta da un eccessivo innalzamento del valore dell’Euro".
"La zona Euro dovrebbe, attraverso i Governi ed i rispettivi capi di Stato, stabilire una politica del cambio sul medio termine". Conclude poi Hollande: "abbiamo bisogno di un intervento a livello internazionale che protegga i nostri interessi".
L’andamento veloce che caratterizza l’apprezzamento dell’Euro, che la scorsa settimana arrivava a 1.37 contro i Dollaro, ha allarmato diversi politici e imprenditori Europei.
Gli investitori sono tornati all’Euro in virtù del crescente ottimismo nei confronti della possibilità che "il peggio della crisi è passato". Inoltre, la decisione presa a gennaio dalla BCE di non tagliare i tassi di interesse ha dato ulteriore spinta al mercato dell’Euro.
"L’Europa -accusa Hollande- sta lasciando che l’Euro diventi vulnerabile ai movimenti irrazionali del mercato, in un senso e nell’altro".
Euro forte: occhi puntati sulla BCE
La moneta unica è cresciuta del 4% contro il dollaro ed è scambiata ai massimi di quasi 15 mesi. La LVMH, un’azienda Europea che produce beni di lusso, ha già fatto sapere che un euro troppo forte rischia di comprometterne gli affari.
Ad ogni modo, investitori e traders sembrano essere diventati più cauti nei confronti della forza dell’Euro. A contribuire ad un leggero ribasso, l’instabilità politica e bancaria evidenziata dagli ultimi sviluppi in Italia e Spagna.
Ad oggi, la speculazione riguarda la possibilità che al meeting di domani, la BCE possa dover rispondere alle domande relative all’innalzamento dell’Euro. L’evento di domani sarà strettamente seguito dagli investitori in cerca di qualche segnale dalla banca centrale che possa confermare o confutare la forza dell’Euro ed il relativo outlook per l’anno corrente.
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