Euro sui minimi a un mese. Cresce l’attesa per gli stimoli monetari BCE

Nicola D’Antuono

13 Maggio 2014 - 06:34

Tra gli operatori di mercato cresce l’attesa per un piano di stimoli monetari da parte della BCE già nel meeting di giugno. Sul forex l’euro quota sotto1,38 dollari

Euro sui minimi a un mese. Cresce l’attesa per gli stimoli monetari BCE

Da quando giovedì scorso Mario Draghi ha annunciato apertamente la possibilità di un intervento della BCE nel prossimo meeting di giugno, anche con misure non convenzionali, gli investitori hanno iniziato a liquidare grossi quantitativi di euro proprio in concomitanza con livelli prossimi alla soglia di 1,40 dollari. Da quel momento la moneta unica ha perso molto terreno sia nei confronti del dollaro sia rispetto alle altre valute più importanti. Secondo un recente sondaggio effettuato da Bloomerg presso diversi analisti finanziari di broker e banche d’affari, il mercato si aspetta un piano di stimoli monetari della BCE e per questo sta vendendo euro sui massimi.

Anche se il prossimo 15 maggio il pil dell’eurozona sarà superiore alle aspettative, trainato dalla locomotiva tedesca, la BCE annuncerà lo stesso un piano di stimoli in quanto l’inflazione resta troppo bassa e sotto l’1% ormai da ottobre scorso. Ne sono convinti, ad esempio, sia Marco Valli, chief economist per l’area euro di Unicredit, sia Reinhard Cluse, economista di Ubs a Londra. Le aspettative del mercato sono per un taglio dei tassi di interesse centrali dall’attuale minimo storico dello 0,25% allo 0,1% o addirittura allo 0%. Inoltre, è atteso il taglio del tasso sui depositi overnight dallo zero attuale a un valore negativo: si tratta di una misura non convenzionale che libererebbe liquidità nel sistema economico dell’eurozona.

Secondo il sondaggio condotto da Bloomberg, l’euro scenderà a 1,32 entro fine anno. Gli specialisti di Citigroup hanno sottolineato che sul cambio euro/dollaro non è avvenuta soltanto un’inversione del trend su base giornaliera, bensì anche su base settimanale. Ciò vuol dire che la moneta unica potrebbe continuare a scendere da qui alle prossime settimane. Anche Ubs ha una view negativa sul cambio, mentre secondo Goldman Sachs avverrà una flessione vistosa solo a partire dal secondo semestre dell’anno: la banca d’affari newyorkese si aspetta un approdo a 1,30 nella prima parte del 2015. Intanto il tasso di cambio euro/dollaro continua a muoversi sotto 1,38, dopo che venerdì ha toccato il minimo più basso da oltre un mese a 1,3745.

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