Euro sempre molto forte sul forex, grazie ai costanti afflussi sui bond pubblici della periferia europea e al ritrovato clima di fiducia sui mercati dopo il voto in Crimea
Giornata positiva sui mercati europei, sui quali non ha affatto pesato il referendum per l’indipendenza della Crimea. Le borse continentali sono in deciso rialzo e il clima di appetito per il rischio sta favorendo un nuovo allungo dei bond pubblici della periferia europea, dove è ancora possibile spuntare rendimenti reali molto interessanti.
I forti flussi verso gli asset denominati in euro stanno favorendo il rialzo odierno della moneta unica, nonostante il dato definitivo sull’inflazione per il mese di febbraio. L’indice dei prezzi al consumo nell’eurozona è sceso a +0,7% su base annua da +0,8% del mese precedente (in calo anche rispetto alla lettura flash di +0,8%). Un anno fa l’indice Cpi nell’area euro era a +1,8%.
Secondo quanto comunicato dall’Eurostat, su base mensile l’inflazione dell’Ue-18 è stata di +0,3%. Il rafforzamento dello scenario deflattivo è ben visibile se si osservano i dati relativi all’Unione europea allargata a 28 paesi. Sono diversi i segni meno per molti paesi europei. In particolare fa notizia il -0,2% su base mensile della Svizzera. L’inflazione è stata negativa anche in Grecia, Portogallo, Slovacchia, Bulgaria, Croazia e Cipro.
Sul forex il tasso di cambio euro/dollaro si è spinto fino a 1,3943, avvicinandosi ai top di 1,3967 toccati giovedì scorso (livelli più alti da ottobre 2011). Secondo alcuni analisti finanziari il cambio euro/dollaro ha sempre buone possibilità di salire fino a 1,40 entro fine mese. In deciso rialzo troviamo anche il cross euro/yen, che è tornato a scalfire quota 142 dopo la discesa della scorsa settimana fin sotto 140,50. Tonico anche il cross euro/sterlina, che quota in area 0,8370.
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