Nuovo esame avvocato senza codici: tutte le novità della riforma

Camilla Carè

11 Dicembre 2019 - 20:00

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L’esame avvocato 2019 è l’ultimo con i codici annotati, dal prossimo anno si cambia. Ecco tutte le novità della riforma, tra punteggio, tirocinio e svolgimento della prova.

Nuovo esame avvocato senza codici: tutte le novità della riforma

L’esame avvocato 2019, attualmente in corso, sarà l’ultimo con i codici commentati. Dall’anno prossimo, in assenza di ulteriori proroghe, entrerà in vigore la riforma della professione forense che cambierà le modalità di svolgimento del concorso, a partire proprio dai codici annotati con la giurisprudenza, non più utilizzabili durante le prove scritte.

Le novità in merito agli esami per abilitazione all’avvocatura sarebbero dovute entrare in vigore già nel 2018, ma con il decreto milleproroghe (Dl 91/2018) l’attuazione è slittata al 2020.

Come cambierà l’esame per diventare avvocato dal prossimo anno? Cosa prevede la riforma introdotta con legge n. 247/2012? In questo articolo tutte le novità sulle prove per l’abilitazione forense attive dal prossimo anno.

Esame avvocato senza codici commentati dal 2020

Dal 2020 l’esame per diventare avvocato sarà più difficile. Le prove dovranno essere svolte senza l’ausilio dei codici commentati e solo attraverso codici vigenti senza giurisprudenza, che segnalano le modifiche di legge o le eventuali pronunce di incostituzionalità.

Infatti, come riportato nell’art.7 del Decreto ministeriale n. 46/2016: “Le prove scritte si svolgono con il solo ausilio dei testi di legge senza commenti e citazioni giurisprudenziali. [...] A tal fine, i testi di legge portati dai candidati per la prova devono essere controllati e vistati nei giorni anteriori all’inizio della prova stessa e collocati sul banco su cui il candidato sostiene la prova.

Per accertare la natura dei testi introdotti all’esame, infatti, i codici saranno ovviamente sottoposti al controllo della commissione.

Esame avvocato: cosa cambia? Tirocinio, punteggio, materie, durata

Con la riforma però non cambia solo la tipologia di codici ammessi all’esame, ma anche la durata e il punteggio utile al superamento della prova.

Tranne per il tempo a disposizione, che dall’anno prossimo passa da 7 a 6 ore, non ci sono novità per quanto riguarda le prove scritte dell’esame avvocato, che restano tre da svolgere in tre giornate diverse, e consistono in:

  • un parere di diritto civile
  • un parere di diritto penale
  • un atto giudiziario in diritto civile, penale o amministrativo

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Come si calcola il punteggio per il nuovo esame avvocato?
La riforma dell’esame per diventare avvocato prevede che, per essere ammessi alla prova orale, si debba raggiungere nelle prove scritte un punteggio totale di almeno 90 punti, non inferiore a 30 punti per ogni prova.

Questo significa che, a differenza degli esami fino al 2019, è necessario raggiungere la sufficienza in ognuna delle prove.

Tirocinio e corsi obbligatori: novità esame avvocato

Inoltre, con la riforma della legge della professione forense (con l’art. 43 comma 1 e l’articolo 47 comma 7), la Camera dei Deputati ha deciso che: “Il tirocinio, oltre che nella pratica svolta presso uno studio professionale, consiste altresì nella frequenza obbligatoria e con profitto, per un periodo non inferiore a ventiquattro mesi, di corsi di formazione di indirizzo professionale tenuti da ordini e associazioni forensi, nonché dagli altri soggetti previsti dalla legge

In altre parole gli aspiranti avvocati dovranno frequentare obbligatoriamente dei corsi della durata di almeno 160 ore, distribuite nei 18 mesi di tirocinio, durante i quali dovranno anche sostenere tre verifiche (due intermedie e una finale).

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