Elezioni 2013: Grillo e il M5S in calo nei sondaggi. Quali sono le ragioni?

Valentina Pennacchio

3 Gennaio 2013 - 15:00

Elezioni 2013: Grillo e il M5S in calo nei sondaggi. Quali sono le ragioni?

E’ iniziato il count down per le elezioni 2013, fissate per il prossimo 24 e 25 febbraio. Il 13 gennaio dovranno essere pronti simboli e programmi, mentre il 21 gennaio le liste con tutti i candidati. I sondaggi impazzano e fotografano quelle che potrebbero essere le effettive intenzioni di voto degli italiani.

Secondo un sondaggio dell’Istituto Piepoli Grillo e il suo M5S sono in calo. Lo scenario di voto potrebbe essere il seguente: PD 33%, PDL 17%, Coalizione Monti 12%, M5S 11%, Lega 6%, Sinistra Ecologia e Libertà 6%, Ingroia 5%.

Nome PD PDL Monti M5S Lega SEL Ingroia
Percentuale 33% 17% 12% 11% 6% 6% 5%

Il superfavorito M5S è in calo rispetto a qualche settimana fa, nonostante altri istituti diano il movimento di Grillo tra il 13 e il 17%. Qual è l’effettivo stato di salute del M5S? Qualcosa sta cambiando?

Le ragioni del calo

Il M5S ha vissuto un’evoluzione significativa nel giro di pochi mesi, trasformandosi da schieramento minore per il suo 3% alla seconda realtà politica italiana, a poca distanza dal PD. L’obiettivo del M5S non è quello di governare, sarebbe un’ipotesi quasi rivoluzionaria in Italia, ma di entrare in Parlamento per fare una seria opposizione, forse con il magistrato palermitano Ingroia. Il M5S ha sempre avuto le simpatie degli ormai tanti disillusi e disaffezionati della politica, ma perché adesso sta calando nei sondaggi?

  • le Primarie hanno dato vigore al centrosinistra di Bersani, che, ad oggi, sembrerebbe avviarsi verso la strada della maggioranza;
  • nelle piazze mediatiche il nome di Grillo è sempre più raro, soprattutto dopo l’ingresso ufficiale di Monti e della sua agenda politica nella competizione elettorale. Con Monti a capo della coalizione centrista, l’elettorato sembra avere già una terza alternativa al consueto bipolarismo;
  • dopo le elezioni siciliane, le guerre interne, le parlamentarie, l’espulsione dei dissidenti Favia e Salsi, Grillo ha commesso qualche autogol che ha avvicinato alcuni membri (ormai ex) al PD, SEL e agli Arancioni;
  • gli Arancioni di Ingroia potrebbero essere il vero pericolo perché potrebbero attingere allo stesso bacino elettorale, quello dell’antipolitica. Lo stesso magistrato ha scritto una lettera a Grillo in cui ha evidenziato le similitudini tra i loro obiettivi: “Mettersi in gioco per ideali in cui si crede nella convinzione che non si debba delegare e ci si debba impegnare in prima persona”, ma non da “professionisti della politica”.
  • il PDL di Berlusconi, nonostante la crisi del IV governo e la corsa elettorale senza intesa con la Lega, sembra avere ancora i suoi adepti.

Il discorso di fine anno di Beppe Grillo

Sul suo noto blog, il leader del M5S ha salutato i suoi sostenitori, non senza polemiche circa le prossime elezioni, “decise a tavolino per escludere il M5S”, sia per “una questione di numero di firme”, sia per “il pochissimo tempo a disposizione”. A queste elezioni, a cui parteciperà “tutto il ciarpame della Seconda Repubblica”, il M5S giocherà contro “dei bari della democrazia” e “i cialtroni della televisione”. Non solo. Rappresenterà “un’assicurazione sulla vita” per gli italiani che vogliono restituire la democrazia a questo Paese e “aprire il Parlamento”.

Guarda il discorso di fine anno di Beppe Grillo

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