Elezione presidenti Camera e Senato: eletti Lorenzo Fontana e Ignazio La Russa

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I risultati dell’elezione dei presidenti di Camera e Senato: Ignazio La Russa è stato eletto a Palazzo Madama, Lorenzo Fontana della Lega invece sarà alla guida di Montecitorio.

Elezione presidenti Camera e Senato:  eletti Lorenzo Fontana e Ignazio La Russa

Elezione presidenti Camera e Senato: dopo il “giallo” che ha portato alla proclamazione di Ignazio La Russa a Palazzo Madama, eletto grazie ad alcuni voti dell’opposizione dopo che Forza Italia ha optato per la scheda bianca, Lorenzo Fontana è diventato la terza carica dello Stato grazie al voto compatto di tutta la magigoranza di centrodestra.

Nel dettaglio Ignazio La Russa ha ottenuto 116 voti, quattro in più rispetto alla maggioranza di centrodestra ma molti forzisti non hanno ritirato la scheda, mentre Lorenzo Fontana ha ottenuto 222 voti, 15 in meno rispetto al totale della maggioranza.

Qui di seguito è possibile rileggere la cronaca di quello che è accaduto durante i due giorni dell’elezione dei presidenti di Camera e Senato.

Elezioni presidenti Camera e Senato: la diretta live

Salvini sullo striscione contro Fontana: “Se lo potevano risparmiare

Oltre a Matteo Salvini, anche Giorgia Meloni ha commentato lo striscione esposto da alcuni deputati del Pd contro Lorenzo Fontana: “L’opposizione fa l’opposizione. Mi sembra normale che dica quello che ritiene di dire... Anche io sono stata accusata di essere omofoba per non essere d’accordo con l’adozione degli omosessuali. Ma se mi dovessi preoccupare di quello che dice l’opposizione, non farei il governo…”.

Fontana ringrazia Bossi e loda Papa Francesco

Nel suo discorso alla Camera Lorenzo Fontana, oltre a ringraziare Umberto Bossi “senza di lui non avrei mai iniziato la mia carriera politica”, ha voluto citare anche Papa Francesco: “Volevo dedicare un primo saluto al Pontefice che rappresenta un riferimento spirituale per la maggioranza dei cittadini italiani. Il Papa sta svolgendo un’azione diplomatica a favore della pace senza uguali”.

Letta: “Elezione Fontana? Putin sarà contento

Duro il commento di Enrico Letta dopo l’elezione di Lorenzo Fontana a presidente della Camera: “Putin sarà contento”.

Le prime parole di Fontana

Così Lorenzo Fontana nel suo discorso dopo l’elezione a presidente della Camera: “Onorevoli colleghi, è con forte gratitudine e grande commozione che mi rivolgo per la fiducia, ringrazio chi mi ha votato e chi no. Sarà mio onore dirigere il parlamento”.

Lorenzo Fontana nuovo presidente della Camera

Lorenzo Fontana nonistante le proteste dell’opposizione è statp eletto nuovo presidente della Camera, grazie al voto compatto di tutta la magigoranza di centrodestra.

In corso lo spoglio dei voti

Terminata la quarta votazione adesso a Montecitorio è in corso lo spoglio dei voti. Se non ci saranno colpi di scena, a breve Lorenzo Fontana sarà proclamato nuovo presidente della Camera.

Alla Camera striscione anti-Fontana

Durante le votazioni alla Camera, Rachele Scarpa e Alessandro Zan del Pd hanno esposto uno striscione anti-Fontana: “No a un presidente omofobo pro Putin”.

Movimento 5 Stelle voterà Cafiero De Raho

Alla fine è arrivata anche la decisione del Movimento 5 Stelle che ha scelto di non far confluire i propri voti sulla candidata del Pd Maria Cecilia Starda. Giuseppe Conte infatti ha reso noto che i deputati grillini voteranno per Cafiero De Raho.

Fontana presidente entro mezzogiorno

Andrea Crippa della Lega appare sicuro: “Fontana sarà un ottimo presidente della Camera. E’ un nome della Lega e sarà votato da tutto il centrodestra. Entro mezzogiorno sarà il presidente”.

Forza Italia pronta a votare Lorenzo Fontana

Alla Camera oggi non ci dovrebbero essere colpi di scena come accaduto ieri al Senato: Antonio Tajani infatti ha dichiarato che Forza Italia voterà per Lorenzo Fontana, un modo questo anche per cercare di ricompattare il centrodestra.

Il Terzo Polo voterà Matteo Richetti

Il candidato di bandiera di Italia Viva e Azione ala Camera sarà Matteo Richetti, un modo questo per fugare ogni dubbio dopo i fatti del Senato.

Camera, il Pd voterà Maria Cecilia Guerra

Dopo una riunione del gruppo, il Partito Democratico ha deciso che oggi alla Camera voterà per Maria Cecilia Guerra come candidata di bandiera.

La Russa: “Voti non del centrodestra? Ancora più emozionante

Ignazio La Russa sulle colonne de La Stampa ha commentato la sua elezione a presidente del Senato: “Devo dire che essere stato eletto anche con voti non del centrodestra rende la mia elezione ancora più emozionante. E’ stata una vittoria politica, ma lo è stata anche sul piano delle relazioni umane. Ha contato molto quello che fatto io, e non solo io”.

Calderoli: “C’è una maggioranza più ampia

Dopo i fatti del Senato, così il leghista Roberto Calderoli si è espresso nel corso di una intervista rilasciata a Il Messaggero: “I numeri non tornano… Ogni volta che c’è il rischio di tornare alle elezioni, tutti vogliono allungare la vita alla legislatura. ampliamo il nostro raggio di azione. E il prossimo governo potrà lavorare senza contare sui soli numeri della coalizione”.

Berlusconi ci rinuncia: Ronzulli non sarà ministro

Nonostante le autentiche barricate erette da Silvio Berlusconi, alla fine Licia Ronzulli non dovrebbe far parte della squadra dei ministri del governo Meloni: per lei ci potrebbe essere il ruolo di coordinatore di Forza Italia.

Forza Italia da sola alle consultazioni?

Dopo lo strappo al Senato, Forza Italia sarebbe tentata di andare per conto proprio alle consultazioni che si terranno, al Colle, una volta eletto anche il presidente della Camera.

Pd: «Fontana presidente? una provocazione»

«Fontana? Una provocazione, scelta più estremista e discutibile non potevano fare». È quanto si apprende da fonti del Nazareno in vista delle votazioni di domani.

La Russa: «Fontana sarebbe un ottimo presidente»

«Lorenzo Fontana credo che sarebbe un ottimo presidente della Camera. Non solo lui nella Lega, però Fontana lo è sicuramente». Questo il pensiero del neo presidente del Senato Ignazio La Russa sulla possibile scelta di Lorenzo Fontana alla Camera.

Meloni: «Confido presidente domani al primo voto utile»

«Sono contenta che siamo riusciti a eleggere il presidente del Senato alla prima chiama. Confido che vada così anche domani, per il presidente della Camera, alla prima votazione utile. Io sono una persona responsabile. Confido che anche gli altri lo siano». Lo ha detto la leader di Fratelli d’Italia Giorgia Meloni.

Le congratulazioni di Mattarella per il nuovo presidente del Senato La Russa: «Buon lavoro»

Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella si è congratulato con Ignazio La Russa durante la sua visita al Quirinale. «Presidente buon lavoro» - ha detto il capo dello Stato. «Che onore mi hai fatto ricevendomi, detto da te vale quattro volte» - la risposta di La Russa.

Fontana: «Io presidente della Camera? La notte è lunga»

Il vicesegretario della Lega Lorenzo Fontana che risulta essere al momento il favorito per la carica di presidente della Camera, ha scherzato con i giornalisti uscendo da Montecitorio. «Io presidente? Non so niente, so di Giorgetti alla Juventus e io al Verona…È ancora in divenire, la notte è lunga» - le sue parole.

Salvini: «Fontana il nostro candidato per la Camera»

Il leader della Lega Matteo Salvini ha parlato uscendo dall’aula di Montecitorio rilanciando il nome di Lorenzo Fontana e bocciando la candidatura di Riccardo Molinari. «Ho chiesto a Riccardo Molinari la disponibilità a proseguire il suo mandato da capogruppo della Lega a Montecitorio, nonostante avesse tutte le carte in regola per fare il Presidente della Camera» - ha detto. Fontana, già vicepresidente della Camera, è il candidato su cui punta la Lega.

Quarta votazione in programma domani alle 10.30. Scende il quorum

La quarta votazione è stata fissata per venerdì alle 10.30 a quorum ridotto. Per eleggere il presidente della Camera servirà adesso la maggioranza assoluta e non i due terzi.

Fallita anche la terza votazione alla Camera

Come c’era da aspettarsi anche la terza votazione valida per l’elezione del presidente della Camera è terminata con un nulla di fatto. Nessun nome ha superato la maggioranza dei due terzi dei voti.

In corso colloquio Meloni-Salvini, salgono le quotazioni di Lorenzo Fontana

Sarebbe in corso un incontro tra Giorgia Meloni e Matteo Salvini alla Camera per cercare di trovare un accordo. Secondo fonti parlamentari citate dall’agenzia Ansa, sarebbero in salita le quotazioni di Lorenzo Fontana, vicesegretario della Lega a presidente della Camera

La Russa da Mattarella alle 18.30

Il neo eletto presidente del Senato Ignazio La Russa, salirà al Quirinale alle 18.30 per incontrare il presidente della Repubblica Sergio Mattarella.

Ciriani (FdI) : «Tempi per nascita governo Meloni saranno molto brevi»

Luca Ciriani, capogruppo uscente di Fratelli d’Italia al Senato, intervistato da Money.it assicura che la tenuta della maggioranza non è a rischio e il nuovo governo arriverà in tempi brevi.

La Russa: «Contento? ’Na Pasqua»

Il neo eletto presidente del Senato, Ignazio La Russa, ha commentato così la sua elezione arrivando negli uffici del gruppo di Fratelli d’Italia alla Camera.

Consultazioni da Mattarella dal 19 ottobre

Le consultazioni al Quirinale dovrebbero iniziare dal 19 ottobre. Solo nel pomeriggio del 18 ottobre i gruppi del Senato si riuniranno per eleggere i rispettivi presidenti. Per conoscere i tempi di nomina dei capigruppo della Camera bisognerà attendere l’elezione del presidente, ma anche a Montecitorio non si andrà oltre martedì 18 ottobre: il regolamento stabilisce che l’adesione al gruppo va indicata entro due giorni dalla prima seduta (il 15), mentre la convocazione per gli organi direttivi deve avvenire entro quattro (quindi lunedì 17).

Zingaretti (Pd): «Le frammentazioni favoriscono la destra»

Il deputato Pd Nicola Zingaretti ha scritto in una nota «Una vergogna. Una ennesima conferma che le divisioni e la frammentazione favoriscono il trasformismo e aiutano sempre la destra. Nelle elezioni e in Parlamento».

Casini: «Dilettanti allo sbaraglio nell’opposizione»

Pierferdinando Casini commenta così su Instagram il risultato delle elezioni del presidente del Senato: «Nell’opposizione dilettanti allo sbaraglio. Che l’opposizione soccorra la maggioranza nell’elezione del presidente del senato alla prima votazione è un atto di puro autolesionismo. La maggioranza parte spaccata e in questo modo, purtroppo, anche l’opposizione. Bisognerebbe consigliare un pò a tutti qualche corso di formazione politica».

Curti (Pd): «governo giudicato dai fatti, non dalle promesse»

«Io non posso parlare delle altre forze di opposizione - dice Augusto Curti del Pd a Money.it - però di certo questi voti non sono arrivati dal Partito Democratico. La nostra posizione è stata sempre chiara a riguardo. Auguro un buon lavoro a Ignazio La Russa ma è evidente che non è stato il Pd a sostenerlo. [...] Il governo sarà guidato da un partito che nella scorsa legislatura è stato sempre all’opposizione. Adesso tutto il centrodestra si dovrà mettere alla prova e gli italiani li valuteranno non per le promesse elettorali ma per i fatti.»

Ronzulli non avrà un ministero

Berlusconi conferma al Corriere.it che Licia Ronzulli «non avrà un ministero».

Berlusconi senza freni: «I veti sono inaccettabili, La Russa votato da Terzo Polo e senatori a vita»

Berlusconi ha detto al Corriere.it che è lieto del voto di oggi e che «avevamo fatto i calcoli che lo avrebbero votato tutti lo stesso». Ma il cavaliere non si ferma qui, e alla domanda su chi abbia votato La Russa secondo lui, chiama in causa il Terzo Polo e i senatori a vita. «Abbiamo voluto dare un segnale che non si devono dare i veti sulle persone, i veti sono inaccettabili», continua il leader di Fratelli d’Italia.

Camera, non si arriva alla maggioranza anche al secondo scrutinio

Anche per la seconda votazione per l’elezione del presidente della Camera c’è stata fumata nera. Nessuno ha raggiunto il quorum richiesto dei 2/3 dei partecipanti al voto. Servirà una nuova votazione, già prevista alle 17: sarà l’ultima per oggi.

Meloni: «Risultati chiari, verso un governo autorevole. Mancato voto di FI è questione secondaria»

Alla leader di Fratelli d’Italia è stato chiesto se fosse dispiaciuta del mancato voto di Forza Italia per La Russa. Meloni ha risposto così: «Per me quello che contano sono i risultati, mi pare che i risultati dicano con chiarezza che sono intenzionata a dare a questa nazione, se ne avrò occasione, un governo autorevole. Non intendo fermarmi di fronte a questioni che sono secondarie». E ha anche aggiunto, entrando alla Camera, che «il discorso di Segre è stato molto bello».

Calenda: «Noi abbiamo votato scheda bianca»

Carlo Calenda, il leader di Azione, ha detto «noi abbiamo votato scheda bianca». Rispondendo a un altro tweet sull’elezione di Ignazio La Russa alla Presidenza del Senato, ha scritto: «Al di là dei numeri non esiste per noi liberali votare un nostalgico del fascismo. Fine»

Letta: «una parte dell’opposizione vuole entrare in maggioranza»

Il segretario del Pd Enrico Letta ha scritto su Twitter: «Irresponsabile oltre ogni limite il comportamento di quei senatori che hanno scelto di aiutare dall’esterno una maggioranza già divisa e in difficoltà. Il voto di oggi al Senato certifica tristemente che una parte dell’opposizione non aspetta altro che entrare in maggioranza».

La Russa risponde a Segre: le date vanno celebrate tutti insieme

Nel suo discorso come neo presidente del Senato Ignazio La Russa ha detto: «Il mio ringraziamento e pensiero deferente va, naturalmente a Mattarella che io ho conosciuto e apprezzato sin da prima che diventasse presidente. La sua intelligenza e capacità politica è ancora oggi manifesta nell’altissimo ruolo che ricopre. Ho anche apprezzato il presidente emerito Napolitano. [...] alla presidente morale oggi di questa Assemblea: la senatrice Segre e non c’è una sola parola che lei abbia detto che non meriti il mio applauso». Inoltre, ha detto che le date indicate da Segre (il 25 aprile, il 2 giugno, il 1° maggio) sono feste da celebrare tutti insieme.

Conclude con una promessa: «Cercherò di essere il presidente di tutti, ve lo giuro».

Lorenzin (Pd): «Almeno una Camera andava alle opposizioni»

Beatrice Lorenzin, senatrice eletta con il Pd ex ministra della Salute, ha detto a Money.it che il centrodestra avrebbe dovuto lasciare la presidenza di una delle due Camere alle opposizioni.

Pd, «grave il soccorso dell’opposizione a La Russa»

Il senatore e coordinatore della segreteria Pd Marco Meloni ha scritto su twitter: «Mentre la maggioranza è partita divisa, una parte dell’opposizione ha fornito un soccorso decisivo per l’elezione di La Russa a presidente del Senato. Un comportamento grave e irresponsabile che deve essere denunciato con la massima forza».

Berlusconi fa gli auguri a La Russa ma chiede di superare i veti

In una nota di Berlusconi si legge: «Sinceri auguri al nuovo presidente del Senato Ignazio La Russa. Forza Italia ha voluto dare un segnale di apertura e collaborazione con il voto del presidente Berlusconi. Ma in una riunione del gruppo di Forza Italia al Senato è emerso un forte disagio per i veti espressi in questi giorni in riferimento alla formazione del governo. Auspichiamo che questi veti vengano superati, dando il via ad una collaborazione leale ed efficace con le altre forze della maggioranza, per ridare rapidamente un governo al Paese».

La Russa ringrazia chi l’ha votato, anche se non della coalizione di centrodestra

Nel suo discorso di ringraziamento il neo presidente del Senato Ignazio La Russa ha ringraziato chi l’ha votato, chi non l’ha votato e anche chi l’ha votato pur non essendo nella coalizione di centrodestra. Renzi garantisce che non sono stati i suoi, e che sarà stato un «regolamento di conti nella destra».

Il giallo sul voto di Forza Italia

I sì a Ignazio La Russa presidente del Senato sono stati 116. In teoria il numero corrisponderebbe alla maggioranza di centrodestra a Palazzo Madama, ma diversi senatori di Forza Italia non hanno partecipato al voto, eludendo prima e seconda chiama. Nel frattempo dal terzo polo Renzi esclude che possa essere arrivato un sostegno da parte dei centristi. Rimane quindi il giallo su chi abbia sostenuto Ignazio La Russa al di fuori della coalizione di centrodestra.

Berlusconi manda a quel paese La Russa

Clima teso in Senato dopo l’elezione di Ignazio La Russa a presidente. Silvio Berlusconi, dopo aver parlato con Matteo Salvini in aula, si è intrattenuto con Elisabetta Casellati e Francesco Paolo Sisto, i candidati di Forza Italia al ministero della Giustizia a cui Meloni avrebbe detto no. Dopo un litigio tra Casellati e La Russa Berlusconi perde la pazienza batte i pugni sul tavolo e manda a quel paese il nuovo presidente di Palazzo Madama.

La Russa è il nuovo presidente del Senato

Raggiunto il quorum per l’elezione del presidente del Senato: con metà più uno dei membri del Senato ha vinto Ignazio La Russa con 116 voti (su una maggioranza di 104). Sessantasei le schede bianche mentre due voti sono andati a Liliana Segre, che presiede l’Aula, e altri due per Calderoli.

Casellati vota, il resto di Fratelli d’Italia non risponde

La votazione è ancora in corso, ma arrivati alla lettera «R» (la votazione procede in ordine alfabetico) i senatori di Fratelli d’Italia continuano a non rispondere alla chiama. Silvio Berlusconi e la presidente del Senato uscente Elisabetta Casellati invece hanno votato.

Berlusconi risponde alla seconda chiama

Silvio Berlusconi, leader di Forza Italia, ha risposto alla seconda chiama nella votazione per la presidenza del Senato accompagnato dagli applausi dai banchi di FdI quando si è alzato per andare a votare. La senatrice Santanché lo ha accompagnato al catafalco, perché ancora claudicante dopo la caduta delle scorse settimane. Dopo il voto si è fermato in aula per parlare con i suoi.

Senato, Forza Italia non vota alla prima chiama

Secondo quanto riportato dall’Ansa FI non vota al Senato per la prima chiama: si è a circa un terzo della prima chiama e i senatori di Forza Italia non sono ancora passati attraverso il catafalco per esprimere il voto per eleggere il presidente del Senato. «Molti di loro, tra cui la presidente uscente, Elisabetta Casellati, si sono riuniti con Silvio Berlusconi alle spalle dell’Aula dove, da poco, vi hanno fatto rientro» si legge nella nota.

Salvini conferma accordo per La Russa al Senato

Matteo Salvini, leader della Lega, ha detto entrando al Senato che «c’è l’accordo per votare La Russa e poi un nome indicato dalla Lega alla Camera».

Fumata nera per il primo scrutinio alla Camera

Per la prima votazione alla Camera è necessaria la maggioranza di 2/3. I presenti e i votanti sono stati 391, con nessun astenuto. Molinari ha ricevuto 4 voti ed Enrico Letta ne ha ricevuti 3. Per il resto, schede bianche e nulle. Visto che non è stata raggiunta la maggioranza richiesta la seduta è stata sospesa. La prossima votazione è convocata per le 14.

Chi andrà al Mef? Meloni non parla ancora di squadra perché serve l’incarico

Giorgia Meloni vuole aspettare di ricevere l’incarico prima di parlare di squadra. Il nome papabile per il Ministero dell’Economia è Giancarlo Giorgetti, della Lega, ma per ora la leader di Fratelli d’Italia non si sbottona.

Bossi: «Il Comitato per il Nord serve per evitare lo sfascio della Lega»

Umberto Bossi si dice emozionato come al primo giorno di scuola per questo primo giorno della XIX° legislatura. Alla domanda se andasse tutto bene con Salvini ha risposto «Sì, ho fatto il Comitato del Nord, che ha il compito di mettere sulla retta via e di evitare lo sfascio totale della Lega. L’ho fatta io e mi dispiaceva di vederla distruggere».

Molinari della Lega è l’indicazione per la Camera

«Tutto procede bene, state tranquilli, faremo velocemente», ha detto Giorgia Meloni. Quanto alla presidenza della Camera, ha detto ancora Meloni, «anche qui la situazione è tranquillissima. Mi pare che l’indicazione sia quella di Riccardo Molinari, punto a chiudere anche qui velocemente».

«Schede bianche al Senato?» Per Meloni non accadrà

«Gesto di Calderoli significa che siamo compatti. Schede bianche? Non credo che accadrà». Questa la risposta di Giorgia Meloni a chi le domandava che segnale sarebbe se da Forza Italia dovessero arrivare schede bianche alla votazione per il presidente del Senato.

Sospesa la seduta al Senato

Alle ore 11.17 la seduta al Senato è stata sospesa. Riprenderà al termine dei lavori della giunta provvisoria.

Segre: perché mai alcune ricorrenze dovrebbero essere vissute come divisive e non con spirito repubblicano?

Nel suo discorso di apertura della seduta per l’elezione del presidente del Senato Liliana Segre ha detto: «Le grandi nazioni, poi, dimostrano di essere tali anche riconoscendosi coralmente nelle festività civili, ritrovandosi affratellate attorno alle ricorrenze scolpite nel grande libro della storia patria. Perché non dovrebbe essere così anche per il popolo italiano? Perché mai dovrebbero essere vissute come date ’divisive’ anziché con autentico spirito repubblicano, il 25 Aprile festa della Liberazione, il 1° Maggio festa del lavoro, il 2 Giugno festa della Repubblica.»

Segre, «non c’è un momento da perdere»

La senatrice Liliana Segre ha concluso il suo potente discorso dicendo che «dalle istituzioni democratiche deve venire un segnale chiaro che nessuno verrà lasciato solo prima che la paura e la rabbia possano raggiungere livelli di guardia e tracimare». Il riferimento è al «grido di dolore» di famiglia e imprese, che si dibattono sotto l’impennata dei costi dell’energia, dell’inflazione, del caro prezzi generalizzato.

Inizia la seduta al Senato

«Rivolgo il più caloroso saluto al presidente della repubblica Mattarella, con rispetto rivolgo un pensiero a papa Francesco, e un augurio al senatore Giorgio Napolitano», così si apre il discorso di Liliana Segre al Senato.

Meloni punta a finire velocemente sia alla Camera che al Senato

Giorgia Meloni punta a chiudere velocemente le elezioni dei presidenti di Camera e Senato. Sull’accordo raggiunto per la presidenza del Senato ha detto «la maggioranza lavora per andare sempre più veloci», e alla Camera «punto a chiudere anche qui velocemente».

Presidenza del Senato, Calderoli fa un passo indietro

Il leghista Roberto Calderoli ha detto entrando al Senato che «C’è l’accordo sul nome di La Russa. Volentieri faccio un passo indietro per il bene del paese».

Gli orari per votare il presidente della Camera

Alla Camera oggi si saranno tre votazioni per eleggere il presidente. La prima è iniziata alle 10.01, ed è in corso.

La seconda votazione sarà convocata alle 14 e la terza alle 17. Per queste votazioni è richiesta la maggioranza dei 2/3. Lo ha comunicato all’Assemblea il presidente provvisorio Ettore Rosato.

Inizia la seduta alla Camera

È iniziata la seduta alla Camera dei deputati per l’elezione della terza carica dello Stato. Presiede l’onorevole Ettore Rosato. Nel suo discorso iniziale ha ringraziato il presidente della Repubblica Mattarella, la senatrice Liliana Segre, l’ex presidente del consiglio Mario Draghi, tutti i parlamentari che hanno fatto parte della precedente legislatura, quelli della nuova e anche chi non è stato eletto.

In questa legislatura, che nasce in un momento storico difficile visto il proseguire della guerra in Ucraina, con tutte le conseguenze economiche di un conflitto alle porte dell’Europa, entra in vigore la riduzione del numero dei parlamentari.

Con l’inizio della prima seduta della Camera la XIX legislatura è ufficialmente iniziata.

C’è l’intesa per La Russa al Senato

Fratelli d’Italia tramite Francesco Lollobrigida fa sapere che “su La Russa c’è la maggioranza” (per la presidenza del Senato). Lo ha detto all’entrata della Camera dei deputati prima della seduta inaugurale.

Le votazioni iniziano alle 10 alla Camera e alle 10.30 al Senato.

Come si elegge il presidente della Camera

Per l’elezione del presidente della Camera si segue quanto stabilito dall’articolo 4 del regolamento interno, e funziona in modo diverso rispetto all’elezione del presidente del Senato.

Il presidente viene eletto per scrutinio segreto a maggioranza dei due terzi dei membri della Camera (è la stessa maggioranza che serve per riformare la Costituzione senza ricorrere al referendum popolare). Dal secondo scrutinio è richiesta la maggioranza dei due terzi dei voti, computando tra i voti anche le schede bianche. Dopo il terzo scrutinio è sufficiente la maggioranza assoluta dei voti.
Se anche in questo caso nessuno viene eletto, dal quarto scrutinio in poi basta la maggioranza assoluta dei voti, e il voto va avanti a oltranza.

Dal 1948 a oggi non si è mai andati oltre il quinto scrutinio. La prima seduta della nuova legislatura sarà presieduta da Ettore Rosato di Italia Viva, vicepresidente anziano nella scorsa legislatura.

Come si vota il presidente del Senato?

Il presidente del Senato viene eletto a scrutinio segreto, e solo un senatore (o senatrice) in carica può diventare presidente. A stabilire le regole per l’elezione è l’articolo 4 del Regolamento del Senato.

L’elezione del presidente del Senato arriva al massimo al quarto scrutinio: primo e secondo voto sono a maggioranza assoluta dei componenti, il terzo voto è a maggioranza assoluta dei senatori presenti. Se non si raggiunge nemmeno questa maggioranza, si procede al ballottaggio. A parità di voti, è eletto o entra in ballottaggio il più anziano di età.

La quarta votazione in Senato, quindi, è sempre risolutiva. A presiedere la prima seduta dovrebbe essere il senatore a vita ed ex presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, il più anziano tra i componenti di Palazzo Madama (è nato nel 1925). Tuttavia, a causa delle sue condizioni di salute, Napolitano non ci sarà.

Lo scranno di presidente provvisorio andrà, dunque, ad un’altra senatrice a vita, Liliana Segre, nata nel 1930.

Perché Meloni non vorrebbe Ronzulli ministro

Sembrerebbe proseguire il braccio di ferro tra Silvio Berlusconi e Giorgia Meloni in merito al ruolo di Licia Ronzulli nel prossimo governo: la leader di Fratelli d’Italia non vorrebbe per lei un ministero di peso, anche per ostacolare una sua possibile scalata alla leadership di Forza Italia. Gli azzurri infatti sono numericamente indispensabili per le tenute della maggioranza, con la futura presidente del Consiglio che potrebbe preferire vedere Antonio Tajani alla guida dei parlamentari forzisti.

Berlusconi ancora arrabbiato con Meloni

Nonostante la sostanziale intesa per i presidenti di Camera e Senato, Berlusconi stando al Corriere della Sera si sarebbe sfogato con i suoi dopo l’incontro con Giorgia Meloni: “Lei non può pensare di comandare su tutto e tutti. Deve rispettarci, non può trattarci così”.

È stato raggiunto l’accordo

Dopo una mezz’ora di fuoco, il centrodestra ha raggiunto l’accordo. La trattativa si sblocca dopo che Calderoli, che Salvini voleva al Senato, ha fatto un passo indietro.

Ecco quindi che non ci sono più dubbi: Ignazio La Russa (Fratelli d’Italia) sarà il presidente del Senato, mentre il leghista Riccardo Molinari va alla Camera. Domani il voto in aula, ma non ci saranno sorprese.

Saltato l’incontro della maggioranza di centrodestra

Non ci sarà, per il momento, alcun incontro tra Meloni, Salvini e Berlusconi, dimostrazione del rallentamento nelle trattative che dovrebbero portare all’indicazione di due nomi, uno per la presidenza del Senato e l’altro per la Camera. Niente accordo su La Russa e Molinari, come invece si era vociferato nel pomeriggio, in quanto Salvini non sembra essere disposto a rinunciare alla guida del Senato (dove vorrebbe Calderoli). Intanto Giorgetti assicura che c’è ancora tempo per arrivare a un accordo prima di domani, ma aggiungendo che “bisogna fare in fretta”.

Continua il pressing della Lega: Salvini vuole il Senato

Quando l’accordo sembrava fatto, con La Russa al Senato e il leghista Molinari alla Camera, ecco che Matteo Salvini sembra far saltare nuovamente il banco. Il leader del Carroccio, infatti, continua a chiedere la presidenza del Senato, spingendo sul nome di Calderoli.

Giorgia Meloni ha incontrato Silvio Berlusconi

Si è concluso un primo incontro tra Giorgia Meloni, accompagnata da Ignazio La Russa (a conferma che è il suo il nome più papabile per la presidenza del Senato), e Silvio Berlusconi. Le parti confermano che non dovrebbero esserci problemi nel raggiungere un accordo. Tra poco, invece, avrà inizio l’incontro finale, al quale prenderà parte anche Matteo Salvini.

Segre: “Discorso pronto

Liliana Segre intervistata da La Stampa ha parlato di domani quando andrà a presiedere la prima seduta del Senato in questa nuova legislatura: “Discorso pronto, non mi faccio certo cogliere impreparata. Queste ore le sto vivendo molto tranquillamente, a volte accadono cose che uno davvero non si aspetta”.

La Russa si dice ottimista

Tutto procede positivamente per la coalizione. Io sono ottimista”. Queste sono state le parole di Ignazio La Russa arrivando negli uffici del gruppo di Fratelli d’Italia alla Camera. L’ex ministro è considerato come il grande favorito per la presidenza del Senato, ma ha voluto anche aggiustare il tiro delle dichiarazioni di Fazzolari: “Accordo raggiunto sulle presidenze delle Camere? Fazzolari nega di avervelo detto, voleva dire che c’è la capacità di trovare una sintesi”.

Silvio Berlusconi torna al Senato

Eccomi di nuovo al Senato”. Così Silvio Berlusconi ha commentato con un post su Twitter il suo ritorno a Palazzo Madama per la registrazione nove anni dopo la sua decadenza: “Domani sarò presente alla prima seduta di questa XIX° legislatura”.

Fazzolari (FdI): “Sulle presidenze di Camera e Senato non ci sono problemi, un accordo c’è

Così il senatore di Fdi Giovanbattista Fazzolari, considerato molto vicino a Giorgia Meloni: “Sulle presidenze di Camera e Senato non ci sono problemi, un accordo c’è, non ci sono mai state particolari criticità con Lega e Forza Italia”.

Nel pomeriggio vertice Meloni-Salvini-Berlusconi

Si terrà nel pomeriggio l’atteso incontro tra Giorgia Meloni, Matteo Salvini e Silvio Berlusconi, per un vertice dove dovrebbe arrivare la fumata bianca per i nomi dei prossimi presidenti di Camera e Senato. Per la lista dei ministri invece ancora sembrerebbe essere presto per un accordo, ma il faccia a faccia tra i tre sarà anche il momento per cercare di delineare quella che sarà la prossima squadra di governo.

I nomi dei possibili presidenti

Da quanto si apprende, il centrodestra sarebbe giunto a un accordo che andrebbe ad assegnare a Fratelli d’Italia la presidenza del Senato e alla Lega quella della Camera. Se così fosse, Ignazio La Russa sarebbe i pole per Palazzo Madama e Riccardo Molinari per Montecitorio. Il Carroccio però sembrerebbe insistere per Roberto Calderoli al Senato, una opzione che potrebbe rimescolare tutte le carte in tavola.

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