EUR/USD sfiora 1,39 dopo nuovo tapering FED. Oggi i non-farm payrolls

Nicola D’Antuono

2 Maggio 2014 - 06:34

Il cambio euro/dollaro si muove poco sotto 1,39, alla vigilia dei dati sull’occupazione negli Usa. Mercoledì sera la FED ha diminuito gli acquisti di asset a 45 miliardi

EUR/USD sfiora 1,39 dopo nuovo tapering FED. Oggi i non-farm payrolls

Mercoledì sera la Federal Reserve ha annunciato di aver ridotto il piano di quantitative easing a 45 miliardi di dollari, come da attese, mentre i tassi di interesse sono rimasti invariati tra 0% e 0,25%. La decisione è stata presa all’unanimità da tutti i nove membri del Fomc, il braccio operativo dell’istituto monetario di Washington, motivando la scelta con il miglioramento della crescita economica negli Stati Uniti. La FED va dunque avanti con il tapering da 10 miliardi di dollari al mese. Dalla prima riduzione, annunciata nel meeting di fine dicembre scorso, il programma di acquisto di asset è passato da 85 a 45 miliardi di dollari. A partire da ieri la FED acquisterà ora 25 miliardi di dollari di Treasuries Bond e 20 miliardi di dollari di MBS (mortgage backed securities, ovvero i titoli legati ai mutui).

Le attese del mercato sono per l’azzeramento del piano di QE entro la fine dell’anno, salvo clamorosi shock economici negativi. Intanto oggi verranno pubblicati i dati sul mercato del lavoro negli Usa, con particolare attenzione all’andamento dei non-farm payrolls (nuove buste paga erogate nel settore non agricolo). Il report occupazionale è stato preceduto dai dati sul mercato del lavoro privato ADP, cresciuti ad aprile di 220mila unità rispetto alle 209mila unità di marzo (dato rivisto da 192mila unità). Il risultato è stato superiore alle aspettative degli analisti finanziari, che invece avevano prospettato un incremento di 215mila unità.

Sul forex il tasso di cambio euro/dollaro resta poco sotto 1,39, livello sfiorato proprio durante la seduta di mercoledì quando la FED ha annunciato il nuovo tapering a 45 miliardi di dollari. Da un punto di vista tecnico il cambio Eur/Usd sembra ancora incapace di uscire con decisione dalla prolungata fase di congestione, che ingabbia le quotazioni da oltre due settimane. La sensazione è che solo una chiusura settimanale superiore a 1,39 possa far scattare forti acquisti, in grado di spingere i prezzi fino in area 1,3950 – 1,3970 prima e probabilmente anche oltre la soglia psicologica di 1,40 poi. La negatività sul cambio si avrebbe solo in caso di chiusura weekly inferiore all’ampia area di supporto compresa tra 1,3790 e 1,3770.

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