Draghi pronto a lottare contro super-euro e rischio deflazione

Nicola D’Antuono

15 Aprile 2014 - 07:30

L’euro si sta indebolendo sul forex, dopo che Mario Draghi ha dichiarato che la BCE è pronta ad agire per frenare la sua forza e per combattere la deflazione

Draghi pronto a lottare contro super-euro e rischio deflazione

Mario Draghi sembra davvero voler fare sul serio e questa volta i mercati potrebbero credergli, senza mostrare più alcuna remora. Il governatore della BCE, nel corso dell’ultimo week-end, è stato finalmente molto esplicito sulle dinamiche del cambio dell’euro e sui riflessi negativi di una prolungata fase di bassa inflazione. Direttamente da Washington, dove era ospite al Fmi, il banchiere italiano ha dichiarato apertamente che la BCE è pronta ad agire per combattere la deflazione. L’ex numero uno di Bankitalia ha poi sottolineato che “il consiglio direttivo è unanime nel suo impegno a utilizzare anche strumenti non convenzionali nell’ambito del mandato della BCE, per rispondere in maniera efficace ai rischi di un periodo prolungato di bassa inflazione”.

Draghi, però, non si è limitato a parlare delle problematiche relative ai rischi di deflazione, ma ha anche affrontato la questione dell’euro forte. Il banchiere di Francoforte ha affermato che il consiglio direttivo della BCE “sta seguendo da vicino gli sviluppi sui mercati monetari”. Draghi ritiene che un periodo prolungato di apprezzamento dell’euro sui mercati valutari richiederebbe uno stimolo monetario addizionale. In questa particolare fase del mercato una netta presa di posizione dell’Eurotower sul ruolo delle dinamiche del cambio potrebbe risultare fondamentale per dare il via alla tanto attesa correzione dell’euro. Gli analisti finanziari ritengono che la BCE potrebbe lanciare misure monetarie non convenzionali soltanto dopo l’estate.

Nel frattempo verificherà l’andamento dell’inflazione, sperando in un rimbalzo dopo la discesa degli ultimi mesi. Secondo Pierre Oliver Beffy, chief economist di Exane Bnp Paribas, la BCE eseguirà il piano di quantitative easing (QE) soltanto dopo settembre, una volta completato quasi del tutto l’asset quality review. D’altronde lo stesso Draghi ha dichiarato, nel corso dell’ultimo meeting della BCE, che un eventuale piano di QE sarà lanciato solo dopo aver verificato la solidità del sistema bancario europeo (qualità degli attivi e stress test). Beffy ritiene che la caduta dell’inflazione sia di per sé un trigger per il QE, che alla fine dovrebbe essere lanciato entro la fine del terzo o del quarto trimestre dell’anno.

Ieri sera ha parlato anche Christian Noyer, governatore della Banque de France e consigliere della BCE. Il banchiere ha dichiarato che se il piano di quantitative easing venisse approvato, l’acquisto di titoli riguarderebbe sia quelli privati sia pubblici. Nel corso di un’intervista rilasciata alla Cnbc, Noyer ha sottolineato che la BCE potrebbe comprare qualsiasi tipo di obbligazione: nel caso dei titoli di stato, gli acquisti verrebbero effettuati direttamente sul mercato secondario. Sul forex l’euro è apparso molto in difficoltà, aprendo tra l’altro la nuova ottava con un gap down nei confronti del dollaro americano. Il cambio euro/dollaro è sceso in area 1,3810, ma in caso di discesa sotto 1,38 potrebbe approfondire ulteriormente il ribasso fino a 1,3780 prima e 1,3750 poi.

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