Dollaro americano in pericolo? Ecco cosa potrebbe succedere tra 5-10 anni

Erika Di Dio

18 Febbraio 2013 - 13:26

Dollaro americano in pericolo? Ecco cosa potrebbe succedere tra 5-10 anni

Il dollaro USA si sta "rimpicciolendo", sollevando preoccupazioni sul fatto che il lungo periodo in qualità di valuta più importante del mondo sta per giungere al termine.

Rispetto ai suoi "colleghi", il dollaro è arrivato ai minimi di 15 anni, secondo il Fondo Monetario Internazionale, il che indica che gli altri paesi sono ora più inclini ad usare altre valute per fare affari.

Mentre la moneta americana regna ancora sovrana, lo yen giapponese, il franco svizzero e ciò che l’FMI classifica come "altre valute", come ad esempio lo yuan cinese, stanno tutte guadagnando.

"In generale, la più grande maggioranza non ritiene che il dollaro americano sarà rovesciato", ha detto in una nota Dick Bove, vice presidente della ricerca su equities al Rafferty Capital Markets. "Ma sarà così, e questo accadrà in un breve periodo che va dai 5 ai 10 anni".

Bove utilizza diverse metriche per avvalorare la sua tesi, concentrandosi soprattutto sul dollaro come percentuale della domanda totale di valuta del mondo. Questa domanda totale è precipitata da quasi il 90% del 1952 a qualcosa vicino il 15% oggi. Egli osserva inoltre che lo yuan cinese, lo yen e l’euro hanno ciascuno una quota maggiore di quel totale.

"Se la Cina riuscirà ad aumentare la sua quota di mercato del mercato valutario del mondo, gli Stati Uniti perderanno", ha detto Bove. "Per anni, ho sostenuto che la mossa dei cinesi ha perfettamente senso dal loro punto di vista, ma non ha senso per gli americani".

Quali conseguenze?

Per un paese con un deficit di bilancio di oltre 1.000 miliardi dollari l’anno, le conseguenze derivanti dalla perdita permanente della posizione di valuta di riserva mondiale sarebbero terribili.

"Se il dollaro perde lo status di moneta più affidabile del mondo, gli Stati Uniti perderanno il diritto di stampare soldi per pagare il loro debito. Saranno costretti a pagare questo debito", ha detto Bove. "Le agenzie di rating stanno già sostenendo che il debito del governo sia stato troppo valutato. Inoltre, il Congresso degli Stati Uniti, così come il presidente, stanno dimostrando una totale mancanza di credibilità fiscale".

Bove non è l’unico a lanciare l’allarme, anche se la questione è andata a scemare, a causa delle speranze su una ripresa sostenuta degli Stati Uniti e grazie al mercato azionario che è salito a massimi quasi da record.

Altri timori

"Se i dollari non offriranno più la sicurezza che gli investitori si aspettano, non funzioneranno più come quella garanzia stabile richiesta dai mercati", ha avvertito sul Financial Times Barry Eichengreen, professore alla University of California, Berkley. "Non saranno considerati come una forma attraente in cui detenere riserve internazionali. E non saranno visti come un veicolo comodo per le transazioni di merci".

A dire il vero, i mercati a questo punto non si comportano come se il dollaro fosse in grave difficoltà. Il biglietto verde ha mantenuto la sua posizione come "safe heaven" generale anche nei momenti di difficoltà.

"A lungo termine, naturalmente, i paesi si diversificheranno dal dollaro, se potranno. Ci sono opportunità di investimento più favorevoli", ha detto Christopher Vecchio, analista di valuta a DailyFX. "Nonostante l’aumento del rischio per il dollaro USA e il Tesoro, gli investitori si sentono ancora più al sicuro a casa."

Ma i successivi programmi di allentamento quantitativo della Federal Reserve, che hanno creato 3.000 miliardi dollari in banconote nuove, continuare a stimolare la preoccupazione per lo stato del dollaro.

Conservazione dello status del dollaro

"Il problema di sicurezza numero 1 che abbiamo come nazione è la conservazione del dollaro come valuta di riserva del mondo," ha detto Michael Pento, presidente di Pento Portfolio Strategies. "È mille volte più importante di una bomba nucleare in fase di test da parte della Corea del Nord. È mille volte più importante che manteniamo il dollaro come valuta di riserva del mondo, eppure stiamo facendo di tutto per abusare di questo stato."

Lo stato apparentemente precario del dollaro è il motivo per il quale Pento rimane in posizione rialzista sull’oro e per cui crede che la scomparsa del dollaro come valuta di riserva potrebbe terminare anche prima di quanto prevede Bove, forse entro il 2015.

"Dai cinque ai 10 anni è una deviazione estrema", ha detto. " Io direi il 2015, il 2016, quelli sarebbero i momenti in cui questo diventerebbe un problema particolarmente rilevante. Quando spendiamo dal 30 al 50% del nostro fatturato sui pagamenti al servizio del debito, entriamo in una crisi del mercato obbligazionario. Il dollaro inizia a crollare insieme ai prezzi delle obbligazioni. Questo farebbe crollare tutto".

Traduzione italiana a cura di Erika Di Dio. Fonte: Cnbc

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