Dieselgate: indagato l’ex ad di Volkswagen

Redazione Motori

15 Aprile 2019 - 19:46

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Dieselgate, l’ex ceo di Volkswagen dovrà rispondere di frode e violazione della legge contro la concorrenza sleale

Cinque persone, tra queste anche l’ex ceo del Gruppo Volkswagen Martin Winterkorn, risultano indagate nell’ambito del Dieselgate: lo scandalo sulle emissioni che, nel 2015, ha coinvolto - con un pesante impatto sull’intera industria dell’automotive - la casa automobilistica tedesca.

L’accusa per l’ex amministratore delegato è frode e violazione della legge contro la concorrenza sleale.

Dieselgate, cinque manager Volkswagen indagati

Martin Winterkorn, ex ad di Volkswagen, è indagato, insieme ad altre quattro persone, per frode. L’indagine rientra nell’ambito dell’inchiesta Dieselgate, lo scandalo sulle emissioni, venuto a galla nel 2015, costato fino ad oggi al gigante tedesco oltre 25 miliardi di euro.

Fu la Environmental Protection Agency, agenzia di controlli americana, a scoperchiare la truffa e denunciare il produttore tedesco. A seguito di un test, emerse che Volkswagen aveva truccato la centralina dei motori diesel: in altre parole, aveva trovato un escamotage per ridurre i dati sulle emissioni, così da garantire l’omologazione di vetture che non avrebbero superato i controlli ambientali.

Oggi il manager è accusato di aver nascosto, nonostante ne fosse a conoscenza, il dispositivo illegale installato sulla centralina dei motori.

Secondo i magistrati l’ex manager, nel novembre del 2014, avrebbe persino autorizzato l’aggiornamento del software col tentativo di camuffare i valori che superavano la soglia legale delle emissioni. Martin Winterkorn si dimise dall’incarico di amministratore delegato nel 2015, poco dopo lo scandalo, scoppiato nel mese di settembre.

Sulle emissioni anche Mercedes è a rischio

Winterkorn e tutti gli indagati rischiano fino a 10 anni di reclusione. Contro l’ex ceo c’è anche la Sec, la commissione statunitense di vigilanza dei mercati finanziari. Qualche settimana fa, la Sec ha citato in giudizio, oltre alla capogruppo Volkswagen e le controllate statunitensi Volkswagen Group of America Finance e VW Credit, proprio l’ex amministratore delegato, reo di aver violato le disposizioni antifrode sul mercato finanziario statunitense.

Secondo l’autorità di vigilanza per più di un anno, dal 2014 al 2015, Volkswagen avrebbe rilasciato

“dichiarazioni false e fuorvianti a investitori e sottoscrittori in merito alla qualità dei veicoli, al rispetto delle normative ambientali e alla sua posizione finanziaria”,

collocando sul mercato USA più di 13 miliardi di dollari di titoli e obbligazioni. Il board invece era pienamente consapevole dei rischi finanziari e di reputazione che l’azienda correva.

Tra le richieste fatte ai giudici oltre a nuove sanzioni civili, ingiunzioni permanenti e la restituzione dei guadagni illecitamente conseguiti, c’è anche il divieto a Winterkorn di ricoprire incarichi dirigenziali in società quotate sulle piazze degli Stati Uniti.

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