Emissioni, Mercedes sotto inchiesta: possibili manomissioni su 60mila auto Diesel

Redazione Motori

15 Aprile 2019 - 11:26

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Possibili defeat device su auto Mercedes prodotte dal 2012 al 2015.

Emissioni ancora al centro delle investigazioni: questa volta è Mercedes a finire sotto indagine per presunte manipolazioni delle emissioni su 60.000 auto Diesel a marchio Mercedes-Benz.

Bild riporta che la Kba, l’autorità tedesca di vigilanza dei trasporti, ha avviato un’indagine sui software device installati sui veicoli per falsare il livello di emissioni reali dei motori a gasolio. Nel dettaglio, l’indagine riguarderebbe le Mercedes GLK 220 CDI prodotte tra il 2012 e il 2015.

Sembra l’ennesima investigazione sui casi di emissioni delle auto Diesel che dal 2015 hanno messo sotto la lente di ingrandimento soprattutto le marche tedesche. La coda lunga del Dieselgate, nonostante gli scandali, gli arresti e le pesanti sanzioni che hanno coinvolto i vertici di Volkswagen, sembra continuare a causare guai alle case automobilistiche. Da quello scandalo, Daimler ha già richiamato 3 milioni di veicoli a gasolio.

Emissioni Mercedes, defeat device su 60mila auto Diesel

La Kba avrebbe avviato l’indagine in seguito a una serie di esami in cui il rispetto dei limiti sulle emissioni sarebbe stato effettivo soltanto in seguito all’attivazione di una specifica funzione del software.

Da Mercedes non ci sono stati commenti ufficiali, mentre un portavoce di Daimler avrebbe dichiarato come i tecnici di Stoccarda stiano analizzando l’anomalia offrendo la massima collaborazione alle autorità.

Nonostante l’indagine possa essere limitata al grande suv GLK, per la Stella significherebbe comunque avere sotto la lente di ingrandimento 60mila veicoli, tutti prodotti dal 2012 al 2015, quindi prima dell’esplosione degli scandali che hanno riguardato l’altra tedesca Volkswagen.

Mercedes a rischio multa per le emissioni Diesel

Già nel 2015 Mercedes aveva richiamato 3 milioni di veicoli, apportando delle modifiche alla centralina in accordo con l’autorità. Oggi il rischio è che alcuni degli interventi siano stati finalizzati a ridurre le emissioni soltanto in fase di prova con dei defeat device, strumenti che già sono costati cari a case come Audi e Mercedes.

Nei prossimi giorni seguiranno ulteriori novità ma è ormai evidente come sul Diesel ci siano ancora molti punti da chiarire anche su veicoli piuttosto indietro negli anni.

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