Nonostante le incertezze geopolitiche, si prevede una certa stabilità per i prezzi di benzina e diesel la prossima settimana.
Come saranno i prezzi di benzina e diesel la prossima settimana? Ecco cosa indicano le previsioni in base alla situazione sui principali mercati di riferimento del petrolio. La scorsa settimana i prezzi del greggio sono rimasti stabili nonostante l’Ucraina abbia colpito alcuni asset petroliferi russi.
Giovedì scorso le quotazioni erano salite dopo che l’esercito ucraino aveva attaccato alcuni impianti russi, in particolare il gasdotto Druzhba nella regione centrale di Tambov. L’azione rientra nella strategia dell’Ucraina di colpire infrastrutture strategiche russe per causare problemi economici. Nonostante l’attacco, che ha interessato un gasdotto importante perché trasporta petrolio russo verso Ungheria e Slovacchia, le forniture non si sono mai interrotte e il flusso è sempre proseguito regolarmente.
I prezzi sono poi aumentati anche per i timori che non ci siano progressi nei negoziati di pace tra Russia e Ucraina. Purtroppo i colloqui tra Mosca e Washington non hanno prodotto i risultati sperati e, almeno nel breve periodo, non emergono segnali di tregua. Dopo questo lieve rialzo, i prezzi sono tornati stabili e, salvo scossoni dell’ultima ora, dovrebbero rimanere tali anche per la prossima settimana.
Di conseguenza, cosa dobbiamo aspettarci alla pompa? I prezzi di benzina e diesel in Italia dovrebbero attestarsi sulle medie registrate in questa settimana ormai in chiusura, con possibili oscillazioni di lieve entità.
Prezzo benzina della prossima settimana
L’ultimo aggiornamento giornaliero indica che la media della benzina al self è di 1,720 euro al litro. Sulle autostrade il prezzo è di 1,816. Cifre leggermente al ribasso rispetto al giorno precedente. Per il diesel la media nazionale alla pompa è di 1,691 euro, mentre in autostrada il prezzo praticato è 1,783 euro al litro. Anche qui variazioni leggere al ribasso. La provincia con il prezzo più elevato è Bolzano, mentre la più economica risulta essere Sondrio.
Per la prossima settimana le previsioni degli analisti immaginano scenari simili, con oscillazioni minime e tendenza complessivamente rivolta al ribasso.
La situazione di oro e argento
L’oro ha aperto la settimana in forte rialzo, toccando i 4.265 dollari, il livello più alto da ottobre, ma con movimenti più instabili rispetto alla crescita costante osservata a settembre. Il clima sui mercati resta incerto, mentre le Borse globali hanno registrato piccoli progressi spinte dall’attesa di un possibile taglio dei tassi USA. I dati sul lavoro alimentano questa ipotesi: le nuove richieste di sussidi sono scese ai minimi da tre anni, segnalando un mercato occupazionale ancora solido. La Fed deciderà la prossima settimana e, sebbene parte del comitato favorisca un taglio, altri membri restano più prudenti. Nel frattempo l’oro si muove poco sotto i massimi a 4.229 dollari.
L’argento si conferma ancora più volatile: dopo un nuovo record storico mercoledì, è crollato del 4% a 56,62 dollari. Gli analisti considerano probabile una correzione prima di eventuali nuovi rialzi, anche se alcuni indicatori tecnici suggeriscono un possibile rimbalzo. Resta comunque evidente che la volatilità domina il mercato e richiede massima cautela agli operatori.
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