Un sondaggio dell’istituto Demos & Pi indicherebbe Di Maio come il candidato preferito per il Movimento 5 Stelle, superando anche Grillo e Di Battista.
Luigi Di Maio sarebbe il candidato premier perfetto per il popolo del Movimento 5 Stelle. Alle prossime elezioni quindi, non sembrerebbero esserci dubbi su chi vorrebbe vedere a Palazzo Chigi l’elettorato pentastellato.
Un sondaggio a riguardo realizzato dall’istituto Demos & Pi, ha infatti evidenziato come tra i simpatizzanti del Movimento 5 Stelle sia proprio quella di Luigi Di Maio, per distacco, la figura che riscuote più consensi.
Il giovane vice Presidente della Camera superebbe nei favori del suo elettorato come candidato premier pure l’ideatore del Movimento Beppe Grillo, oltre che anche il suo amico Alessandro Di Battista.
Poche chance quindi ci sarebbero per una candidatura di Roberto Fico alle primarie del prossimo 24 settembre, con Di Maio che secondo il sondaggio straccerebbe anche Di Battista, che nei giorni scorsi non aveva escluso una sua corsa come aspirante premier.
Un sondaggio incorona Di Maio
Con l’avvicinarsi del 24 settembre, data in cui gli attivisti certificati del Movimento 5 Stelle sceglieranno tramite le primarie online il loro candidato premier, crescono i rumors attorno alla figura di Luigi Di Maio.
Anche se al momento non è stata ufficializzata nessuna candidatura, nonostante si mormori che questo dovrebbe avvenire a breve, da mesi Di Maio viene indicato come il candidato in pectore del Movimento 5 Stelle.
Un sondaggio realizzato da Demos & Pi poi metterebbe in evidenza come il popolo pentastellato al momento sembrerebbe non avere dubbi: Luigi Di Maio è il candidato preferito con il 59%, seguito da Beppe Grillo e Alessandro Di Battista al 12%, mentre altri nomi raccoglierebbero solo il 3% dei favori.
Se così fosse e il vice Presidente della Camera dovesse presentarsi alle primarie come tutti si aspettano, lo scenario sarebbe quello da tutti ipotizzato, ovvero una sorta di plebiscito per il giovane deputato campano.
Anche se il risultato del sondaggio poteva apparire scontato, è interessante notare come sia quasi abissale il distacco tra Di Maio e Di Battista, ovvero i due golden boy del Movimento 5 Stelle che maggiormente sono emersi in questa prima legislatura che ha visto i grillini protagonisti in Parlamento.
Ospite della festa del Fatto Quotidiano, Alessandro Di Battista però non aveva smentito una sua possibile presenza alla votazione del 24 settembre, anche se a dir la verità ha speso buona parte dell’estate a fare da sponsor in giro per l’Italia in favore dell’amico Di Maio.
La possibile candidatura di Roberto Fico è stata paventata poi da chi parla di uno scontro tra correnti all’interno del Movimento 5 Stelle: da una parte il nuovo corso della triade Casaleggio jr, Di Maio e Di Battista, dall’altra parte invece i duri e puri della prima ora.
Comunque alla fine Di Maio dovrà avere uno sfidante, altrimenti si rischierebbe di svilire uno strumento, come quello delle primarie online per scegliere tutti i candidati, da sempre sbandierato come fiore all’occhiello della democrazia diretta pentastellata.
La sfida per Di Maio
Anche se ancora non è ufficialmente neanche in corsa, da tempo oltre che essere indicato come tale Di Maio si comporta proprio come fosse lui il candidato premier del Movimento 5 Stelle alle prossime elezioni politiche.
Il grande turbinio di incontri degli ultimi tempi, dai giri in strada in mezzo alla gente ai salotti molto più formali dei forum economici, sono infatti tipici di chi cerca di attirare consensi in tutti i livelli della società italiana.
Aspettando quindi l’investitura ufficiale, che secondo il sondaggio sarà una pura formalità, Luigi Di Maio deve già iniziare a pensare a quella che sarà una lunga campagna elettorale che ci porterà alle elezioni di aprile.
Gli ultimi sondaggi elettorali parlano di un Movimento 5 Stelle che sarebbe il primo partito in Italia, ben lontano però da quel 40% che andrebbe ad assicurare il premio di maggioranza e quindi la governabilità.
Anche se negli ultimi giorni si è tornato a parlare di una nuova legge elettorale e nel dettaglio del Rosatellum, che potrebbe abbassare la soglia del premio di maggioranza, per governare i grillini con ogni probabilità dovranno fare alleanze con altre forze politiche.
Dopo la vicenda delle Ong impegnate nel salvataggio dei migranti, Di Maio ha attirato verso di sé le simpatie dell’elettorato più spostato a destra. Anche da parte della Lega Nord, non sono mancati negli ultimi tempi attestati di sintonia su certi argomenti.
Parlare di una possibile futura alleanza post voto al momento è più che azzardato, ma se così dovesse essere questa sarebbe possibile soltanto con un candidato come Di Maio, sicuramente non indigesto anche a gran parte della platea leghista.
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