Sondaggi politici: M5S cresce come la Lega, assieme avrebbero i numeri per governare

Alessandro Cipolla

5 Settembre 2017 - 10:23

Sondaggi politici: secondo un’indagine di EMG il M5S sarebbe il primo partito e con Salvini e la Meloni avrebbe i voti per governare. Scissionisti e Alfano sarebbero invece fuori.

Sondaggi politici: M5S cresce come la Lega, assieme avrebbero i numeri per governare

Sondaggi politici: cresce il Movimento 5 Stelle che stacca un Partito Democratico in leggera flessione, nel centrodestra invece si conferma la Lega Nord come prima forza mentre al momento sia il Movimento Democratici e Progressisti che Alternativa Popolare sarebbero sotto la soglia di sbarramento del 3%.

Finita l’estate tornano i consueti sondaggi politici realizzati dall’istituto EMG Acqua per conto del Tg La7 di Enrico Mentana, con i principali partiti italiani dati abbastanza stabili rispetto l’ultima indagine di luglio. La grande novità però è che in questo momento ci sarebbero i numeri per formare un governo.

La discesa sotto la soglia di sbarramento da parte degli scissionisti e dei centristi di Alfano infatti aumenterebbe la dote di deputati di tutti gli altri partiti, con il Movimento 5 Stelle assieme alla Lega Nord e a Fratelli d’Italia che avrebbero i numeri con l’attuale legge elettorale per formare una maggioranza alla Camera.

Rispetto ai sondaggi politici delle scorse settimane dove era indicato il PD come primo partito, EMG ribalta tutto riportando i 5 Stelle in testa, anche se il centrodestra unito sarebbe davanti a tutti ma ben lontano da quel 40% che andrebbe a garantire il premio di maggioranza.

Sondaggi politici: bene M5S e Lega

Le vacanze hanno fatto bene in Italia ai cosiddetti “partiti populisti”. Anche se non si registrano grossi scossoni per quanto riguarda le principali forze politiche, sia il Movimento 5 Stelle che la Lega Nord crescono in questo sondaggio di inizio settembre.

I pentastellati così aumentano il proprio divario rispetto al Partito Democratico, mentre il carroccio stacca anch’esso Forza Italia confermandosi il primo partito all’interno della coalizione di centrodestra.

Male invece i partiti in bilico sulla soglia di sbarramento: gli scissionisti di Bersani fanno registrare un autentico tonfo scendendo sotto al 3%, con anche Alternativa Popolare in calo. Se le cose stessero così, al momento entrambi sarebbero fuori dalla composizione del prossimo Parlamento.

Vediamo allora nel dettaglio il sondaggio politico realizzato, nel periodo che va dal 1 al 3 settembre, da EMG Acqua per conto del Tg La7, mettendo tra parentesi la differenza di percentuale rispetto all’ultima indagine di fine luglio pubblicata dall’istituto e di lato il numero dei deputati che ciascun partito otterrebbe in questo momento.

  • Movimento 5 Stelle 28,3% (+0,3%) 196
  • Partito Democratico 26,6% (-0,1%) 190
  • Lega Nord 15,4% (+0,2%) 106
  • Forza Italia 12,8% (/) 90
  • Fratelli d’Italia 5,1% (-0,2%) 35
  • Movimento Democratici e Progressisti 2,9% (-0,5%) /
  • Alternativa Popolare 2,4% (-0,1%) /
  • Sinistra Italiana 2,1% (/) 1
  • Altri 4,4% (+0,4%) 12

Con l’attuale legge elettorale quindi il Movimento 5 Stelle, assieme a Lega Nord e Fratelli d’Italia, potrebbe contare su 337 deputati. Visto che alla Camera la maggioranza è di 316, l’unione di questi tre partiti potrebbe formare un governo.

Governo dei “populisti”?

Secondo il sondaggio politico di EMG in Italia quindi si potrebbe formare una maggioranza di governo dopo il voto. Anche se spesso si parla di larghe intese tra Renzi e Berlusconi, l’unica alleanza che avrebbe i numeri per governare sarebbe quella tra Grillo e la destra della Meloni e di Salvini.

Condizione necessaria e sufficiente deve essere il non raggiungimento della soglia di sbarramento da parte della sinistra e dei centristi. I due partiti però con ogni probabilità cercheranno di stringere alleanze per entrare in Parlamento, rimettendo così tutto in discussione.

Dopo il patto nelle elezioni regionali in Sicilia, Alfano potrebbe replicare anche nelle elezioni politiche il matrimonio con il Partito Democratico. L’unico ostacolo in questo senso potrebbe essere il trovare un accordo per formare il listone unico.

Il Movimento Democratici e Progressisti invece dovrebbe fare fronte comune con Sinistra Italiana, garantendo così la sopravvivenza a entrambi i partiti. In bilico la posizione di Giuliano Pisapia, sempre tentato di accettare il corteggiamento da parte di Matteo Renzi.

Se centristi e la sinistra si dovessero così mettersi in salvo, allora scenderebbe di conseguenza in maniera proporzionale la quota dei deputati assegnati a tutti i maggiori partiti del paese, con i numeri per formare una maggioranza che a quel punto potrebbero mancare.

La speranza del Movimento 5 Stelle e della Lega Nord però è quella di confermare questo trend di crescita. Soprattutto il carroccio è in continua ascesa da mesi, tanto da aver ormai scalzato Forza Italia dal ruolo di leader della coalizione di centrodestra.

Comunque vadano le cose saranno necessarie alleanze post voto per formare un governo, anche se negli ultimi giorni si è tornato a parlare di rivedere la legge elettorale. Se così fosse tutto tornerebbe in ballo, anche se è poco probabile che i partiti si riescano ad accordare per cambiare le regole del gioco a pochi mesi dalle elezioni.

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