Luigi Di Maio non avrebbe voluto cacciare Raffeale Marra ma, secondo un sms, lo avrebbe sostenuto definendolo un servitore dello Stato. Perché allora avrebbe mentito?
Luigi Di Maio inguaiato da un sms per il caso Marra? Questo è quanto emergerebbe dopo che La Repubblica ha reso noti alcuni passi della famosa chat “Quattro amici al bar”, che vedeva come unici membri Virginia Raggi, Raffaele Marra, Salvatore Romeo e Daniele Frongia.
Il tutto nasce dall’intervista che Di Maio ha rilasciato a Lucia Annunziata durante il programma In ½ Ora, dove il vice presidente della Camera ha dichiarato di aver incontrato il 6 luglio Raffaele Marra per cacciarlo dal Comune di Roma.
Da una chat del 10 agosto invece, emergerebbe come Luigi Di Maio abbia mandato un sms a Virginia Raggi per rassicurarla su Raffaele Marra, definendo l’ex capo del personale del Campidoglio come un servitore dello Stato.
Un sms quindi quello mandato da Di Maio alla Raggi che sbugiarderebbe la versione fornita in TV dal deputato grillino. La domanda quindi che viene spontaneo chiedersi è perché, nel caso, il vice presidente della Camera avrebbe mentito?
Di Maio e il presunto sms a sostegno di Marra
L’arresto per corruzione di Raffaele Marra ha portato più di un grattacapo all’interno del Movimento 5 Stelle. Non solo per l’imbarazzo della vicenda, con le manette scattate ai polsi di un collaboratore così vicino alla Raggi, ma anche per altre conseguenze.
Al momento dell’arresto, il cellulare di Marra è naturalmente finito sotto sequestro e al vaglio degli inquirenti che indagano ad ampio raggio sulla sua figura. Tutti gli sms e le chat presenti nella memoria sono stati acquisiti, anche se bisognerebbe capire come sia possibile che finiscano praticamente ogni giorno sui giornali.
Una cosa va detta: niente di rilevanza penale finora è uscito fuori. Però le chat sono di grande aiuto per capire come funzionassero i rapporti all’interno della ristretta cerchia delle persone di fiducia di Virginia Raggi.
Proprio da una chat del 10 agosto scorso, quando in Campidoglio si votava una mozione di sfiducia contro l’allora assessore all’Ambiente Paola Muraro, Raffaele Marra scrive una cosa molto importante.
Vorrei anche ricordarti che ho manifestato la mia disponibilità a riprendere l’aspettativa sin dal giorno in cui ho incontrato il vice presidente Di Maio a cui manifestai la mia disponibilità a presentare l’istanza qualora non fossi stato in grado di convincerlo, carte alla mano, sulla mia assoluta correttezza morale e professionale. L’incontro, come sai, andò molto bene, tanto che lui mi disse di farmi dare da te i suoi numeri personali. Cosa che per correttezza non ho mai fatto. Pensavo che quell’incontro potesse rappresentare un punto di svolta. Evidentemente mi sbagliavo.
Marra si sente sempre più attaccato anche da esponenti interni al Movimento 5 Stelle, motivo per cui ricorda alla sindaca come durante l’incontro avuto con Di Maio si fosse reso disponibile a fare un passo indietro. Cosa poi non avvenuta in quanto probabilmente gli erano state fatte adeguate rassicurazioni.
Virginia Raggi allora gira a Marra un sms ricevuto proprio da Luigi Di Maio, per tranquillizzare quello che all’epoca era il capo del personale del Campidoglio.
Quanto alle ragioni di Marra, lui non si senta umiliato. E’ un servitore dello Stato. Sui miei, il Movimento fa accertamenti ogni mese. L’importante è non trovare nulla.
Da quello che emergerebbe quindi, l’incontro avvenuto il 6 luglio tra Luigi Di Maio e Raffaele Marra è stata positivo, con il vice presidente della Camera che avrebbe rassicurato poi la sindaca Virginia Raggi sulla figura del funzionario.
Circostanze queste che smentirebbero clamorosamente la versione data da Di Maio nel salotto televisivo dell’Annunziata. Una dettaglio non da poco che aumenterebbe il mistero su l’intricato caso Marra.
Sms su Marra, perché Di Maio avrebbe mentito?
Tutta la vicenda che sta coinvolgendo il Campidoglio una cosa positiva sicuramente la sta portando: se stampa e opinione pubblica applicassero lo stesso rigore messo in campo con i grillini romani, probabilmente l’Italia sarebbe un paese migliore.
Di Maio ora è nell’occhio del ciclone perché avrebbe mentito in TV riguardo un argomento così delicato come il caso Marra. Se pensiamo che il nostro Parlamento anni fa ha votato che la famigerata Ruby era la nipote di Mubarak, se ci fosse stato uno scivolone del deputato grillino in confronto questo sembrerebbe una sciocchezza.
Detto questo, il problema comunque nel caso rimarrebbe. Luigi Di Maio è uno degli esponenti più in vista del Movimento 5 Stelle, oltre che da molti dato come possibile prossimo candidato premier pentastellato. Se fosse andato in TV mentendo su un argomento così spinoso, non sarebbe sicuramente cosa da poco.
Naturalmente gli sms e le chat vanno sempre contestualizzate. Di Maio sa benissimo che il telefono di Marra è alla mercé degli inquirenti, quindi o il deputato era veramente propenso a cacciare Marra e quel sms è solo uno in un contesto ben più ampio, oppure avrebbe voluto subito prendere fortemente le distanze dall’ex funzionario sapendo che magari sarebbe potuto uscire fuori qualcosa a suo riguardo.
Fatto sta che, sa la storia del sms fosse vera, Di Maio avrebbe sbagliato, facendo aumentare i dubbi su tutto quello che è la poco chiara storia che vede al centro la figura di Raffaele Marra.
Sms Di Maio: l’ira di Grillo sulla fake news
Non si è fatta attendere però la presa di posizione del Movimento 5 Stelle sull’accaduto. Affidandosi ad un post sul suo blog, Beppe Grillo ha attaccato duramente i giornali che hanno pubblicato l’estratto del sms di Di Maio alla Raggi, riportandolo per il leader pentastellato in maniera parziale.
Oggi quattro giornalisti differenti su tre giornali diversi riportano la stessa fake news su Luigi Di Maio. La faccenda è di una gravità inaudita perché quello che hanno scritto è falso, fuorviante e non verificato: perché le parziali informazioni in loro possesso sono state pubblicate senza compiere tutte le dovute verifiche al fine di uccidere la reputazione di Di Maio. La buona notizia è che possiamo dimostrare, prove alla mano, non solo che mentono ma che sono in mala fede.
Di seguito poi Grillo pubblica il testo completo del sms che Di Maio ha inviato alla Raggi, dove si può leggere come il vice presidente della Camera abbia effettivamente consigliato alla sindaca di rimuovere Marra dal suo ruolo. Ecco il testo completo del sms:
Pignatone cosa ti ha detto dopo che gli hai inoltrato il suo nominativo? In ogni caso nella riunione con me, Marra non mi ha mai chiesto se andare in aspettativa o meno. Semplicemente mi ha raccontato i fatti. Io l’ho ascoltato. Perché tu me lo avevi chiesto. Sono rimasto a tua disposizione non sua. E penso che nel gabinetto non possa stare, perché ci eravamo accordati così. Nessuno si scandalizzi se facciamo le pulci prima di tutto ai nostri. Siamo il movimento 5 stelle. E certe responsabilità è meglio prendersele con contezza di causa. Non devi sentirti accerchiata Virginia. Devi stabilire un contatto con la tua squadra. Loro sono i tuoi alleati non i tuoi nemici.
Stando alla pubblicazione del sms integrale quindi il tono appare decisamente diverso. Il Movimento 5 Stelle annuncia quindi battaglia per questa vicenda, che secondo i pentastellati è l’esemplificazione della campagna di accanimento di una parte della stampa nei loro confronti.
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