Di Battista: “Vaccinerò mio figlio, se il Movimento dovesse allearsi con altri partiti mi dimetterei”

Alessandro Cipolla

27/04/2017

Ospite della trasmissione Otto e Mezzo, Alessandro Di Battista ha dichiarato senza esitazione che vaccinerà il proprio figlio, ma anche di essere contro ad alleanze con altri partiti.

Di Battista: “Vaccinerò mio figlio, se il Movimento dovesse allearsi con altri partiti mi dimetterei”

Alessandro Di Battista a tutto campo durante l’intervento al programma Otto e Mezzo, con l’esponente del Movimento 5 Stelle che ha trattato alcuni degli argomenti più scottanti dell’attuale agenda politica nostrana.

Nel salotto televisivo di La7, Di Battista ha risposto alle domande della conduttrice Lilli Gruber e della giornalista Sarah Varetto, anticipando di poco il dibattito sempre in diretta TV tra i tre candidati alle primarie del Partito Democratico.

Dalle polemiche tra Beppe Grillo e Reporter Senza Frontiere al caso Alitalia, fino al tema delle possibili alleanze del Movimento 5 Stelle e quello dei vaccini, tanti sono stati gli argomenti trattati dal deputato pentastellato.

In particolare, Alessandro Di Battista è apparso visibilmente emozionato ed euforico quando gli è stato chiesto della sua prossima paternità, dichiarando dopo una precisa domanda a riguardo che senza ombra di dubbio andrà a vaccinare suo figlio quando nascerà.

Alessandro Di Battista e i vaccini

La politica è diventata negli ultimi anni, non solo in Italia, terreno di scontro crossmediale dove i tradizionali mezzi di comunicazione sono stati appaiati dai social, con i vari medium che spesso diventano complementari sovrapponendosi.

Capita così che un servizio di Report su delle anomalie nella comunicazione di alcuni possibili effetti collaterali del vaccino contro il Papilloma virus, venga invece scambiato per un atto d’accusa del programma verso la vaccinazione in generale.

Il servizio denunciava la presunta mancanza di trasparenza di alcuni enti e da parte di Bruxelles, senza mai però mettere in dubbio l’importanza del vaccino. Peccato che invece di chiedere chiarimenti in merito a questi dubbi che sono stati posti, la politica abbia sollevato la solita gazzarra contro Report.

Ecco quindi che chi invece come il Movimento 5 Stelle ha preso le difese della trasmissione, una delle poche in Italia rimasta a fare vero giornalismo d’inchiesta e per questo molto scomoda, venga di conseguenza etichettato come contrario ai vaccini quasi per una poco comprensibile proprietà transitiva.

Una domanda specifica sui vaccini è stato allora il momento per Alessandro Di Battista per fare chiarezza sul tema, non risparmiando neanche una velenosa frecciata al nemico di sempre Matteo Renzi.

Spero di poter insegnare assieme alla mia compagna a mio figlio i valori in cui credo e che ho portato avanti in questi anni in Parlamento. Vaccinerò senza dubbio mio figlio, ogni volta che vorrà Renzi tirerà fuori la storia del Movimento 5 Stelle e le sirene, le scie chimiche o i vaccini. Vaccinerò mio figlio, così vedremo quanto sarà ancora credibile Renzi.

Oltre ai vaccini, Di Battista ha chiesto anche lumi sui nomi di chi in questi anni ha spolpato Alitalia, stigmatizzando la polemica tra Grillo e Reporter Senza Frontiere asserendo che in Italia i veri problemi della libertà di stampa sono il conflitto d’interessi di Silvio Berlusconi e la scarsa presenza di editori puri.

Di Battista e le alleanze dei 5 Stelle

Altro spunto molto interessante arrivato dall’intervento di Alessandro Di Battista a Otto e Mezzo, è stata la discussione riguardante la possibilità per il Movimento 5 Stelle di allearsi con altre forze politiche per formare un governo.

Anche in questo caso, la risposta di Di Battista è stata chiara nello schierarsi contro qualsiasi ipotesi di accordo con quei partiti che, secondo il deputato, hanno portato e contribuito a distruggere l’Italia.

Mi dimetterei il giorno stesso se dovessimo fare un’alleanza con uno dei partiti complici di questa situazione, compresa la Lega Nord che ha governato per 9 anni con Berlusconi. Noi possiamo ambire al 40%, spesso la strada più facile in politica è quella del compromesso ma noi abbiamo scelto quella della coerenza. Possiamo convergere su alcune idee o proposte di legge se giuste, ma non sulla spartizione delle poltrone.

Porta chiusa quindi secondo Di Battista a possibili alleanze post voto per il Movimento 5 Stelle. Il ripetere però come un mantra che è possibile arrivare al 40%, cosa questo che lo accomuna a Renzi, significa non tenere conto della realtà oggettiva dei fatti.

Stando agli ultimi sondaggi politici elettorali, il Movimento 5 Stelle è il primo partito in Italia ma in netto calo dopo la forte crescita delle scorse settimane. Anche se manca ancora poco meno di un anno alle prossime elezioni, il traguardo del 40% al momento sembrerebbe essere una chimera non solo per i grillini, ma per tutti i partiti.

L’unica alleanza post voto che sembrerebbe poter avere qualche minima chance di formare un governo dopo le prossime elezioni sarebbe quella tra Lega Nord, Fratelli d’Italia e proprio il Movimento 5 Stelle.

Questo Di Battista lo sa bene, ma per ogni calcolo e discussione in tema di alleanze ogni discorso è rimandato a quando la nuova legge elettorale vedrà la luce, sempre che il Parlamento rispetti la promessa di trovare un accordo prima dell’estate.

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