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Sondaggi politici elettorali: nuovo calo del M5S, centrodestra unito in testa

giovedì 27 aprile 2017, di Alessandro Cipolla

Sondaggi politici elettorali: nuovo vistoso calo del Movimento 5 Stelle che, anche se rimane il primo partito del paese, viene superato per numero di preferenze dal centrodestra unito, mentre il Partito Democratico viene dato stabile ma più indietro rispetto ai suoi avversari.

Torna ad essere il potenziale vincitore la coalizione di centrodestra. Questo è il responso del sondaggio politico elettorale realizzato dall’istituto EMG Acqua, fatto nel periodo che va dal 21 al 23 aprile su un campione di 2.000 cittadini italiani per il Tg LA7 di Enrico Mentana.

Continua la flessione del Movimento 5 Stelle che, dopo il notevole balzo dei mesi scorsi, viene indicato in netto calo rispetto alle rilevazioni statistiche precedenti. Tutti voti questi che sarebbero stati intercettati da un centrodestra che torna a viaggiare col vento in poppa.

Stabile il Partito Democratico dove con ogni probabilità sia aspetta l’esito delle primarie di domenica 30 aprile per iniziare questa lunga campagna elettorale. Cresce Alternativa Popolare, con il nuovo partito di Angelino Alfano che tornerebbe ad essere sopra la soglia di sbarramento.

Sondaggi politici elettorali: cala il M5S

Il sondaggio politico elettorale realizzato dall’istituto EMG Acqua ci consegna un paese sempre più spaccato in tre blocchi quasi equivalenti. Il fatto che, ad ogni nuova rilevazione, ci sia un’area politica in testa invece di un’altra è sintomo del grande equilibrio e della grande incertezza che serpeggia tra gli italiani.

Il grande scossone in questo sondaggio politico viene dal Movimento 5 Stelle che viene dato in forte calo, con i suoi voti che sono spartiti dai partiti del centrodestra e da quelli della sinistra alternativa al Pd.

Forza Italia è il partito che si migliora di più assieme ad Alternativa Popolare: cresce quindi l’area centrista e moderata, che negli ultimi anni è stata la parte politica che più di tutti ha sofferto l’avanzata di Movimento 5 Stelle e Lega Nord.

Stabile il Partito Democratico, che unito agli altri partiti di centrosinistra sarebbe di gran lunga la prima forza del paese, mentre una unione con Alfano vedrebbe la coalizione davanti al Movimento 5 Stelle ma dietro al centrodestra.

Vediamo allora le percentuali assegnate ad ogni partito dal sondaggio politico elettorale realizzato per conto del TG La7, mettendo tra parentesi la differenza di percentuale rispetto alla stessa indagine condotta sette giorni prima e nella terza colonna il numero dei deputati che ogni partito al momento otterrebbe.

  • Movimento 5 Stelle 29,4% (-0,6%) 192
  • Partito Democratico 26,8% (/) 181
  • Forza Italia 13,2% (+0,3%) 87
  • Lega Nord 12,4% (+0,1%) 80
  • Fratelli d’Italia 4,8% (/) 31
  • Movimento Democratici Progressisti 4% (+0,1%) 26
  • Alternativa Popolare 3% (+0,3%) 20
  • Sinistra Italiana 1,9% (+0,1%) 1
  • Altri 4,5% (-0,3%) 12

Per quanto riguarda i seggi che ogni partito otterrebbe alla Camera, nonostante la crescita di alcuni partiti il raggiungimento della soglia del 3% da parte di Alternativa Popolare andrebbe a togliere deputati a tutte le altre forze.

Al momento comunque non ci sarebbe nessuna forza politica o coalizione in grado di ottenere una maggioranza, fatta eccezione per una improbabile unione tra il Partito Democratico e il Movimento 5 Stelle.

Sondaggi politici elettorali: nessuna maggioranza

Anche questo sondaggio politico elettorale evidenzia come, allo stato delle cose, non ci sarebbe la possibilità di formare un governo. Urge quindi che la nuova legge elettorale, che è stata calendarizzata in Parlamento a fine maggio, vada a garantire un accessibile premio di maggioranza.

L’alternativa infatti sarebbe quella di un sostanziale pareggio dove non sarebbero possibili neanche le larghe intese. Escludendo a priori una alleanza tra Pd e Movimento 5 Stelle, l’unica unione che si avvicinerebbe alla soglia della maggioranza sarebbe quella tra Lega Nord, Fratelli d’Italia e proprio i pentastellati.

Visto che il governo Gentiloni è di fatto molto timido in materia di riforme e svolte legislative, l’Italia non si potrebbe permettere un pareggio che andrebbe a costringere i cittadini a dover tornare alle urne.

Che venga assegnata alla lista o alla coalizione, visto la bocciatura del ballottaggio da parte della Corte Costituzionale, il premio di maggioranza deve essere accessibile o assegnato alla forza politica che ottiene più voti.

Se così non fosse, il nostro paese perderebbe l’ennesima occasione per trovare una reale stabilità e governabilità, lasciando spazio alle immancabili tarantelle politiche che di fatto bloccherebbero per mesi il Parlamento.

Dal sondaggio però emerge anche un altro dato interessante. Il calo del Movimento 5 Stelle e la crescita del centrodestra insieme alla sinistra alternativa al Pd fa capire molto bene da dove vengano i tanti voti dei pentastellati.

Se guardiamo alle ultime elezioni politiche, lo zoccolo duro dei 5 Stelle è formato da tre tipologie di elettori: cittadini indecisi o che non votavano, ex elettori di Forza Italia ed ex militanti dell’estrema sinistra.

In questo momento in maggiore competizione sembrerebbero essere il Movimento 5 Stelle e la Lega Nord, che non a caso alla fine sostengono quasi identiche posizioni per fare leva sulla pancia del paese, quella per tradizione più indecisa.

Alle elezioni del 2018 manca poco meno di un anno e sono tante le cose che possono cambiare in questo lasso di tempo. L’importante è che al più presto venga licenziata la nuova legge elettorale, per capire almeno con quali regole i partiti andranno a giocare.

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