Perché il Decreto Sicurezza svantaggia le Forze di Polizia

Simone Micocci

28 Settembre 2018 - 13:27

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Secondo il segretario del Silp Cgil il Decreto Sicurezza comporterà maggiori responsabilità per le Forze dell’Ordine; troppe le misure contenute nel pacchetto, molte delle quali potrebbero restare inapplicate.

Perché il Decreto Sicurezza svantaggia le Forze di Polizia

Il Decreto Sicurezza approvato nei giorni scorsi dal Consiglio dei Ministri rischia di svantaggiare le Forze dell’Ordine; lo ha affermato Daniele Tissone - segretario generale del sindacato italiano lavoratori di Polizia (Silp Cgil) - secondo il quale molti dei provvedimenti previsti dal Decreto Sicurezza resteranno perlopiù inapplicati.

Prima di sbilanciarsi ulteriormente, però, Tissone ha affermato di voler attendere lo sviluppo che prenderà il Decreto Sicurezza, così da capire se alcuni dei provvedimenti “richiesti da tempo”, come ad esempio lo sblocco del pagamento degli straordinari, avranno le coperture necessarie per essere applicati.

Nonostante ciò è interessante capire perché secondo il segretario generale del sindacato di Polizia il Decreto voluto da Matteo Salvini potrebbe non essere la soluzione per migliorare la sicurezza del Paese. Anzi, Tissone è convinto che molti provvedimenti previsti dal Decreto Sicurezza - “che contiene di tutto e di più” - oltre ad essere difficili da applicare rischiano anche di aumentare i compiti delle Forze di Polizia.

Perché il Decreto Sicurezza potrebbe essere inefficace

Ad esempio, parlando della possibilità di estensione del Daspo per coloro che sono sospettati di terrorismo, il segretario del Siulp ritiene che con il decreto Alfano del 2015 sia stata introdotta una misura di prevenzione molto più efficace di questa, ossia la possibilità di espellere direttamente il presunto fiancheggiatore di organizzazioni terroristiche tramite l’approvazione di un provvedimento preventivo promosso dal Questore.

Maggiori responsabilità per le Forze dell’Ordine potrebbero derivare dal provvedimento che allunga i tempi per la permanenza nei centri di accoglienza e che pone il divieto di reingresso in Italia per quegli stranieri espulsi da altri Paesi che fanno parte della Convenzione di Schengen. Infatti, se da una parte sarà molto difficile applicare questi divieti, dall’altra non si può negare che per le Forze dell’Ordine ne deriverà sia un aggravio burocratico che operativo.

Lo stesso discorso vale per la norma che legittima l’uso indiscriminato della forza pubblica nei confronti delle occupazioni arbitrarie di immobili. Secondo Tissone, infatti, questa misura fa nascere diversi interrogativi come quello riguardante la custodia degli edifici sgomberati; il segretario generale del Siulp Cgil, infatti, teme che la Polizia possa diventare un “imbuto dove confluiscono tutte le competenze non esercitate da chi ne ha la titolarità”.

Più responsabilità ma niente aumento di personale

L’aumento di responsabilità dovrebbe portare ad un incremento degli organici delle Forze di Polizia, obiettivo effettivamente dichiarato dal Governo Conte che ha promesso l’assunzione di 10.000 Forze dell’Ordine.

Nonostante le promesse, però, con il Decreto Sicurezza non sono stati fatti passi avanti in tal senso, come invece sperava Tissone. Ad esempio non ci sono stati sviluppi per la richiesta di scorrimento delle graduatorie dell’ultimo concorso per agenti di Polizia, comportando così un “danno per le forze in divisa che ogni giorno di più sono in asfissia di personale”.

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