Dark Web: cosa si rischia a navigare nell’internet sommerso

Matteo Novelli

07/11/2019

07/11/2019 - 16:52

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Il Dark Web, l’internet sommerso e oscuro che molti non conoscono: a cosa serve e quali sono i rischi? Ecco tutti i vantaggi, e i pericoli, del web sotterraneo.

Dark Web: cosa si rischia a navigare nell’internet sommerso

Il Dark Web: una realtà poco conosciuta ma che per molti rappresenta un vero e proprio portale a internet dalle infinite possibilità. Spesso, dietro all’accesso completo a contenuti non filtrati concesso dal Dark Web, si nascondono molteplici opportunità e rischi molto seri che possono rendere l’internet oscuro un posto potenzialmente pericoloso.

Il termine Dark Web, che si distingue nettamente da quello di Deep Web, è tornato di recente alla ribalta grazie alla maxi operazione condotta dalla Guardia di finanza, denominata Darknet, che ha portato ad alcuni arresti e sequestri per la piattaforma Belrusconi Market (che coinvolgeva tre italiani). Il Dark Web è davvero così pericoloso? Cosa si rischia a navigare nell’internet segreto, e quali sono le minacce nascoste (anche sul piano legale)? Proviamo a fare chiarezza.

Dark Web: è pericoloso? A cosa serve

Il Dark Web, risorsa che a sentirne il nome appare come estremamente fantascientifica, è in realtà accessibile da chiunque: basta scegliere l’applicativo giusto, noi vi abbiamo spiegato come farlo da Tor, per iniziare a navigare all’interno del lato oscuro di internet.

A cosa serve? In sostanza, permette di navigare in tutta quella parte di internet non indicizzata e che si trova ancora più in profondità rispetto al Deep Web (che si muove in realtà su tutto un altro piano). Ricerche recenti hanno dimostrato come all’interno del Dark Web si contino solo alcune migliaia di indirizzi web, al confronto dei trlioni presenti sul normale portale che tutti utilizziamo ogni giorno.

Cosa si trova e come si accede? Noi ve lo abbiamo spiegato in una guida approfondita, ma quanto al contenuto si può trovare davvero di tutto (pensate che la BBC stessa ha aperto un portale speculare sul Dark Web per permettere a chiunque di accedere al sito d’informazione, anche a utenti connessi da Paesi dal contesto politico proibitivo).

Al suo interno vengono però ospitate realtà decisamente pericolose, come il vasto mercato nero che copre più settori (dalla droga alle armi fino, nei casi più eclatanti, al traffico d’organi al materiale pedopornografico).

Dark Web: cosa si rischia (legalmente e non solo)

Accedere al Dark Web non comporta alcun rischio, almeno sul piano prettamente legale. Tutto dipende da come si utilizza e cosa scegliete di cercare: rivolgendosi all’acquisto di prodotti di contrabbando, ci si espone ovviamente a sanzioni e conseguenze che arrivano fino al penale (andando a compiere tutta una serie di reati riguardanti proprio le leggi che regolamentano e contrastano il mercato nero).

Vero anche che il Dark Web, essendo il lato più profondo e nascosto di internet, ha come punto di forza l’essere difficilmente tracciabile: il termine inglese “Dark” deriva proprio dall’invisibilità data da questo spazio online, che rende le ricerche quasi impossibili da tracciare (questo tipo di Rete, oltre per il traffico illecito, è utilizzata anche da dissidenti e attivisti che possono così accedere in modo sicuro a internet).

Non mancano i controlli delle forze speciali e dai vari 007 nazionali, che monitorano e sfruttano il Dark Web per contrastare potenziali minacce a livello globale e locale. Oltre ai rischi sul piano legale, nel caso di incauti acquisti, il Dark Web espone anche a minacce di altra natura come l’alto rischio di hackeraggio, specie verso gli utenti meno esperti che si avventurano in territori sconosciuti: webcam hackerata per spiarvi, dati sensibili rubati e materiale compromettente messo a hoc sul vostro hardisk possono essere solo alcune delle conseguenze più estreme in cui incappare navigando abitualmente nell’internet ombra.

Tornando al traffico illegale, per farci un’idea più precisa possiamo fare riferimento a una ricerca del 2016 realizzata da Terbium Labs che, su un campione causale di circa 400 url (con dominio .onion, quello necessario per accedere al Dark Web) ha constatato che la metà dei portali selezionati riportava contenuti di natura illegale: in percentuale il commercio di droga era in testa, seguito da quello dei farmaci, siti per truffe e servizi di hacking. C’è anche chi testimonia la presenza di killer e sicari professionisti da assoldare: tanto basta a rendere l’idea di quanto sia vasto, e rischioso, questo lato oscuro di internet.

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