Dà ripetizioni e paga le tasse: la storia di uno studente di Milano

Valentina Pennacchio

4 Marzo 2014 - 10:04

La storia di Stefano, uno studente di Milano, che dà ripetizioni e paga le tasse.

Dà ripetizioni e paga le tasse: la storia di uno studente di Milano

Se lo definissimo un caso unico sicuramente non avremmo torto. Stefano è un ragazzo di Milano, ha 21 anni ed è iscritto alla Bocconi, al terzo anno di giurisprudenza. Per avere una minima entrata dà ripetizioni ai ragazzi del liceo. Fin qui nulla di strano, è un universitario come tanti. E allora perché parliamo di lui?

Stefano: lo studente onesto che paga le tasse

Perché Stefano è uno studente onesto: dà ripetizioni e paga le tasse. Al fine di regolarizzare la sua posizione con il Fisco ha infatti aperto una partita IVA per emettere fatture. Cosa ha indicato Stefano sui documenti per aprire la partita IVA? "Attività generica legata all’istruzione”. Se grazie all’età può godere del regime dei minimi per l’IVA, i contributi INPS sono al 27,72%.

Forse proprio il regime dei minimi ha convinto Stefano a pagare le tasse:

"Se fosse stato complicato come per le altre partite IVA, non so se mi sarei messo in regola, anzi, mi sa di no”.

Il caso di Stefano, raccontato dal Fatto, è un caso davvero singolare. Sono tanti gli studenti universitari che danno ripetizioni per fare qualche lavoretto ed avere come lui una minima entrata, ma quanti pagano le tasse? Probabilmente davvero nessuno, nonostante dietro le ripetizioni ci sia spesso un vero e proprio business.

Generalmente le tariffe richieste per dare lezioni private dipendono dalla zona o dal titolo di studio del ragazzo (studente o laureato). Stefano racconta di chiedere 10 euro ai vecchi studenti e 15-20 euro ai nuovi e di avere 4-5 studenti fissi, a cui si aggiungono i ragazzi in difficoltà con verifiche e recuperi, per un totale di circa 4.000 euro all’anno, che si decurteranno di circa 1/3 a causa delle tasse, ma Stefano dice di essere contento così.

Perché Stefano ha preso questa decisione? Dopo l’esame di diritto tributario, per non sentirsi un evasore, per non sentirsi a disagio:

"Se siamo tutti membri di una comunità, tutti dobbiamo contribuire ai costi dello Stato, che fornisce servizi”.

La scelta di Stefano può essere sicuramente apprezzata da una parte e "derisa" dall’altra. Pagare le tasse per le ripetizioni? Assurdo secondo molti.

Nonostante il nostro Paese con la tassazione più alta d’Europa e la disoccupazione record (il tasso di disoccupazione a gennaio ha toccato il 12,9%, in rialzo di 1,1 punti percentuali su base annua) ostacoli la vita dei giovani, rendendone il futuro sempre più nebuloso, Stefano ha mostrato un alto senso civico e ha deciso di pagare le tasse in un settore, se così possiamo definirlo, in cui il "nero" è la regola. Ha deciso di ammettere quei guadagni che forse nessuno avrebbe mai scoperto.

Cosa ne pensate della scelta di Stefano?

Accesso completo a tutti gli articoli di Money.it

A partire da
€ 9.90 al mese

Abbonati ora

Iscriviti a Money.it