Andiamo a scoprire cos’è e come funziona il crowdfunding, dando anche uno sguardo alle varie tipologie esistenti e alle loro caratteristiche.

Sentiamo spesso il termine crowdfunding, spesso senza conoscere bene il significato di questa parola e non capendo come funzioni il crowdfunding. Prima di addentrarci nell’argomento e capire cos’è il crowdfunding andiamo quindi a dare una brevissima definizione di questa parola così da iniziare a farci un’idea.
Il termine crowdfunding letteralmente è il “finanziamento della folla”, in inglese crowd “folla” e funding “finanziamento”, termini che sin da subito ci fanno capire cos’è il crowdfunding e ci danno un’idea del suo funzionamento. Il crowdfunding è difatti una modalità di finanziamento che si avvale del finanziamento di molte persone, che scelgono di investire nel progetto o nell’idea presentata, sia essa grande o piccola.
Di seguito andiamo a comprendere meglio quindi come funziona il crowdfunding, quali sono le varie tipologie di finanziamento e ad approfondire meglio cosa sia questa modalità di investimento di cui tanto si sente parlare.
Crowdfunding: cos’è e come funziona
Che cos’è il crowdfunding
In un mondo in cui i soldi iniziano a scarseggiare un po’ per tutti ma soprattutto per i giovani, i creativi, i makers, gli innovatori, il crowdfunding potrebbe, sommariamente, essere definito, come una forma di accesso al credito alternativa.
Per trovare i soldi e finanziare un’idea che, almeno agli occhi di chi l’ha avuta, sembra buona, non si ricorre, quindi, ai canali tradizionali, a quelle banche che sempre più spesso negano l’accesso al credito a privati e piccole imprese e, soprattutto, a quelli che in dote portano solo la loro creatività, ma alla folla (crowd) ovvero alle persone comuni. Si tratta, in definitiva, di una forma di economia dal basso, uno dei tanti ritrovati della sharing economy che di fronte alla crisi globale, si è rimboccata le maniche per trovare forme di finanziamento alternative.
Il crowdfunding può essere definita la raccolta fondi del nuovo millennio, una modalità di raccolta che viene sfruttata molto dalle startup. Negli anni questa forma di finanziamento si è diffusa molto anche in Italia, dove moltissime realtà si sono affidate a piattaforme di raccolta per riuscire ad avere il capitale iniziale per lanciare la propria idea.
Come funziona il crowdfunding
Lo strumento più potente di cui si serve il crowdfunding è senz’altro il web. In genere il procedimento è semplice e immediato: uno startupper, una persona comune, un perfetto sconosciuto che abbia deciso di concretizzare una sua idea si rivolge a una specifica piattaforma online, specializzata nella raccolta di finanziamenti, a cui presenta il suo progetto. Le piattaforme che si occupano di crowdfunding sono moltissime ed è possibile chiedere finanziamenti per la propria idea su realtà come Kickstarter, Mamacrowd, Produzioni dal basso, Indiegogo e moltissime altre.
Anche le piattaforme possono differenziarsi: esistono quelle orizzontali, ossia generaliste, perché permettono di finanziare progetti di differente tipologia, e quelle verticali perché specializzate in un singolo settore (ad esempio la cultura) o, addirittura, in un singolo prodotto (i libri e gli ebook).
Se il progetto presentato viene ritenuto degno di nota, ottiene uno spazio sulla piattaforma e parte una campagna di raccolta fondi: si fissa un budget necessario per realizzare l’idea e una scadenza entro cui i fondi devono essere ottenuti. In base al tipo di raccolta vi sono dei diversi criteri di selezione e di valutazione del progetto che si sta presentando.
Il passo successivo è la pubblicizzazione dell’idea: se ne parla sui social network collegati alla piattaforma, si attiva l’ufficio stampa per far circolare la notizia, magari su altri siti web o su blog specializzati. Se il progetto riceve i finanziamenti necessari entro la data prefissata, il progetto va in porto e, con buona probabilità, si realizza.
Tipologie di crowdfunding: caratteristiche e peculiarità
Esistono diverse tipologie di crowdfunding, diverse modalità con cui è possibile richiedere e ottenere i finanziamenti per un progetto. Si tratta di metodi che variano da paese a paese perché devono adattarsi alla specifica legislazione fiscale ed economica ma possono essere sinteticamente riassunti nei seguenti punti:
- Crowdfunding donation-based: in questo caso l’investitore, il finanziatore dell’idea, fa una donazione in denaro. Si tratta, quindi, di un donatore che non riceve nulla in cambio, il versamento della somma viene effettuato esclusivamente con un intento benefico. Questa è una tipologia di crowdfunding particolarmente adatta a progetti di carattere sociale e civile. Essendo in sostanza una donazione, i benefattori, sebbene vengano chiamati backers, svolgono il ruolo di veri e propri filantropi, offrendo il proprio denaro per progetti non a fini di lucro.
- Crowdfunding reward-based: l’investitore riceve in questo modello una ricompensa, ossia il suo finanziamento gli permette di avere un ritorno economico che può consistere, con le differenze del caso, in una somma di denaro o anche nel prodotto/servizio realizzato. Questo è il modello maggiormente utilizzato per vendere un prodotto/servizio anche prima della sua effettiva realizzazione. Diversamente da quanto si potrebbe pensare però gli investitori in questo tipo di raccolta sono molto coinvolti nella determinazione delle caratteristiche del prodotto e in questo caso l’investitore diventa fondamentale anche per la realizzazione della proposta.
- Lending crowfunding: conosciuto come social lending o P2P lending questo tipo di finanziamento prevede l’erogazione di un vero e proprio prestito attraverso piattaforme online. Lo scopo di questa tipologia è quella di prestare soldi a persone o imprese alla ricerca di fondi che saranno usati per la crescita del progetto stesso, a fronte però di un interesse e del rimborso del capitale. I soldi quindi saranno restituiti al prestatore con un interesse.
- Equity crowdfunding: conosciuto anche con il nome di crowdfunding azionario, è lo strumento che permette a un gran numero di persone di finanziare la raccolta di capitale di società private. In cambio del loro investimento si otterranno quote societarie, azioni o azioni dematerializzate, in base alla tipologia di società su cui si decide di investire. L’investimento avviene tramite piattaforme di raccolta specifiche, sulle quali è possibile conoscere le società che stanno proponendo una raccolta, le caratteristiche e a quale tipo di quota societaria si avrà accesso. Questi portali svolgono ovviamente anche il ruolo di garanti, dato che i progetti che si trovano online sono stati selezionati e sono visibili solo quelli che potrebbero essere maggiormente remunerativi per gli eventuali investitori.
Ovviamente nel momento in cui si lancia una campagna di crowfunding sarà necessario avere anche ben chiara la tipologia di raccolta più idonea per le proprie esigenze, in modo da riuscire a raggiungere il proprio obiettivo.
Perché scegliere il crowdfunding
Il crowdfunding non è più un fenomeno di nicchia o, più banalmente, una moda del momento ma una proposta di finanziamento di un progetto ben sviluppata e ormai radicata. Si tratta di un approccio innovativo alla creatività e all’imprenditorialità perché consente non solo di finanziare idee che, molto probabilmente, con il solo utilizzo dei canali tradizionali sarebbero condannate a restare tali, senza trasformarsi in un prodotto o in un servizio, ma offre anche molteplici, altri vantaggi.
La campagna di finanziamento, la diffusione dell’idea sui social network e sul web scatena un processo di verifica dell’idea stessa in cui la crowd (la folla dei potenziali finanziatori) o community, diviene partecipe della creazione stessa dell’idea, offrendo un prezioso contributo creativo che consente di migliorare il prodotto/servizio che si intende realizzare e permettendo di saggiare in anticipo i desiderata del mercato di riferimento.
Se la crowd, la folla, compartecipa alla realizzazione e al miglioramento di un prodotto, fa scattare un processo di validazione dell’idea e, alla fine, la finanzia perché la ritiene valida, si innesca così un processo che, nel migliore dei casi, può anche calamitare l’attenzione di pesci più grossi: i venture capitalists.
Chi gestisce capitali è interessato a trovare le migliori forme d’investimento per i capitali stessi e se fiuta un’idea commerciale o imprenditoriale valida, potrebbe anche decidere di rinunciare alla propria diffidenza e investire in un prodotto di cui tutti si attendono l’immissione sul mercato o su una startup con un progetto imprenditoriale particolarmente competitivo.
Ovviamente creare un circolo virtuoso di questo tipo non è semplice e per riuscire a creare una campagna di crowdfunding di successo è necessario conoscere bene i meccanismi che regolano questo tipo di finanziamenti, le modalità di raccolta fondi e i tanti elementi che portano a raggiungere l’obiettivo finale.
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