Crisi Venezuela: non si scappa. Chiuso confine con la Colombia. Cosa succede?

C. G.

13 Dicembre 2016 - 13:20

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La crisi del Venezuela e del suo bolivar colpisce ancora: Maduro ordina la chiusura del confine con la Colombia e la popolazione è allo stremo. Cosa succede?

Crisi Venezuela: non si scappa. Chiuso confine con la Colombia. Cosa succede?

Dalla crisi del Venezuela non si scappa più. Il governo di Nicolas Maduro ha infatti disposto la chiusura del confine con la Colombia, ma perché? Cosa succede in Venezuela?

Più volte abbiamo avuto modo di osservare la rapida e drammatica escalation che ha subito la crisi del Venezuela. Nessuno si aspettava che uno dei paesi con le più grandi riserve petrolifere del mondo potesse ridursi così.

La recessione economica si è tramutata in emergenza sociale e umanitaria, per non parlare poi di come la crisi del Venezuela abbia praticamente portato alla morte della valuta del paese, il bolivar.

È proprio la crisi del bolivar ad occupare oggi le prime pagine dei giornali, ed è stata sempre la crisi della valuta a determinare l’ultima criticata mossa del presidente Maduro. Il governo ha infatti scelto di chiudere i confini tra Venezuela e Colombia, ma per quale motivo? Ecco cosa succede in Venezuela.

Crisi Venezuela, cosa succede? Chiuso confine con Colombia. Il motivo

Lunedì il presidente Nicolas Maduro ha annunciato la decisione di chiudere il confine con la Colombia per circa 72 ore, il tutto per evitare il flusso di venezuelani pronti a scambiare le banconote che a breve saranno private di valore. È solo l’ultimo degli elementi che testimoniano come la terribile crisi del Venezuela si stia ripercuotendo sulle vite dei cittadini.

Il governo venezuelano ha definito la scelta di chiudere il confine con la Colombia come una mossa “necessaria per controbattere agli attacchi criminali alla nostra valuta”. Molti venezuelani si sono riversati al confine con la Colombia con l’obiettivo di cambiare banconote di bolivar in dollari o più semplicemente per spendere i soldi in modo da non perderli. Si ricordi, infatti, che la crisi del Venezuela non è più solo economica. Anche i beni di prima necessità scarseggiano ormai nel paese per cui molti cittadini sono costretti ad attraversare i confini per sopravvivere.

Crisi Venezuela, cosa succede? Il bolivar sta morendo

La banconota più grande in Venezuela è quella da 100 bolivar, l’equivalente di circa 15 centesimi di dollaro americano secondo il tasso ufficiale del governo, mentre secondo fonti meno ufficiali il valore corrispondente sarebbe di circa 2 centesimi. Il bolivar ha perso così tanto valore con la crisi del Venezuela che le persone nei negozi hanno smesso di contare e hanno iniziato a pesare il denaro contante.

Per tentare di porre un freno alla crisi del bolivar venezuelano, il governo di Maduro ha preso la decisione di stampare 6 nuovi tagli di banconote con valore compreso tra 500 e 20.000 bolivar. Di conseguenza il Venezuela ritirerà tutte le banconote da 100 bolivar e le sostituirà con monete dello stesso valore, il tutto nell’arco di 72 ore. Le nuove monete e le nuove banconote debutteranno in settimana.

Per evitare di ritrovarsi con bolivar ormai senza valore, i cittadini si stanno precipitando in massa a scambiare banconote o semplicemente a spenderle ed ecco perché Maduro ha deciso di chiudere il confine con la Colombia, ossia per evitare deflussi di massa. È questo quello che sta succedendo in Venezuela: una crisi senza fine che sta mettendo in ginocchio la popolazione ogni giorno che passa.

Venezuela, cosa succede? Diario di una crisi

L’iperinflazione costituisce uno degli elementi cardine della crisi del Venezuela. Secondo Steve Hanke, professore di economia della John Hopkins e luminare della materia, il tasso di inflazione del paese è cresciuto del 50% solo negli ultimi 30 giorni. Secondo le stime del FMI l’inflazione venezuelana sfonderà la soglia del 1.600% il prossimo anno.

La scarsità di provviste e di beni di prima necessità come cibo e medicinali, continua a devastare una popolazione già allo stremo delle forze che pare non nutrire fiducia alcuna nei confronti del piano del governo sui nuovi bolivar.

Simon Rojas, uno studente neolaureato di 25 anni di Caracas, ha affermato che l’entrata in vigore delle nuove banconote e monete non risolverà nulla. Con un bolivar in caduta libera anche Rojas è uno dei disperati venezuelani che stanno tentando di cambiare le proprie banconote prima dello scadere delle 72 ore. La crisi del Venezuela non risparmia nessuno; staremo a vedere se, con la mossa di Maduro, la situazione per la popolazione migliorerà o no.

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