Crisi Giappone: debito record del 236,6%. Quali i maggiori rischi?

Erika Di Dio

15 Ottobre 2012 - 11:59

Crisi Giappone: debito record del 236,6%. Quali i maggiori rischi?

Le discussioni sulla crisi del debito europeo e sull’imminente "fiscal cliff" americano sono state al centro dei dibattiti degli incontri tra i leader economici mondiali avvenuti a Tokyo la scorsa settimana. Ma nuove preoccupazioni emergono per un altro debito sovrano, quello del Giappone. Il capo economista del FMI, Olivier Blanchard, ha detto durante una conferenza stampa, "Ci sono preoccupazioni da parte dei policy maker giapponesi riguardo la possibilità di ridurre sufficientemente il loro deficit di bilancio".

Il record del Giappone

Infatti mentre il rapporto debito-pil nelle economie avanzate ha ormai raggiunto "il livello più alto dai tempi della Seconda Guerra Mondiale" e, secondo le previsioni dell’FMI rese note dalla sua direttrice Christine Lagarde, il debito pubblico supererà il 110% quest’anno e il 113% nel 2013, quello del Giappone potrebbe arrivare addirittura a toccare il record del 236,6%. Si tratta del debito pubblico più pesante tra quello dei principali paesi sviluppati, che supera anche il 198% della Grecia e il 126% dell’Italia.

"La lezione che arriva dall’Europa è che anche se i tassi d’interesse sono moderati e tutto sembra andare bene, a volte il mercato subisce un’inversione di rotta che fa alzare improvvisamente i tassi d’interesse in un breve periodo di tempo e che infligge gravi danni all’economia di una nazione e alla sua sostenibilità fiscale": a parlare è il Vice ministro giapponese delle Finanze per gli affari internazionali Takehiko Nakao, che aggiunge, "La situazione fiscale del Giappone è già drammatica. Abbiamo davvero bisogno di risolvere questo problema".

I maggiori rischi per l’economia giapponese

Tra i rischi più imminenti di cui si parla emergono:

- nuovi inviti da parte dei politici per accantonare un piano di raddoppio dell’ampia tassa sulle vendite, approvato nel mese di Agosto dopo una dura battaglia politica come simbolo della volontà da parte del Giappone di iniziare il taglio deficit,
- una paralisi del governo a causa del fallimento da parte del Parlamento dell’approvazione di un aumento del tetto del debito,
- un drastico calo delle esportazioni e dei redditi da investimenti a causa delle dispute territoriali, che potrebbero lasciare meno soldi al Giappone per finanziare i suoi debiti.

La debole leadership politica rende ancora più difficile il raggiungimento di una soluzione per quanto riguarda le dispute territoriali con la Cina, maggiore partner commerciale del Giappone, dispute che già hanno iniziato a provocare i primi danni all’economia giapponese; i primi tre produttori di auto infatti hanno registrato all’inizio della scorsa settimana forti cali per quanto riguarda le loro vendite al mercato cinese.

Il messaggio della Lagarde

Secondo la direttrice del Fondo Monetario Internazionale Christine Lagarde, le donne potrebbero salvare l’economia giapponese: se infatti la tradizionale società giapponese, in cui nella maggior parte dei casi le donne sposate rimangono a casa, cambiasse e più donne si impegnassero nella crescita della forza lavoro, si potrebbero alleviare non pochi problemi economici. Secondo le stime, sarebbero cinque su dieci le donne giapponesi fuori dal mercato del lavoro; la direttrice del fondo ha affermato, "Asili migliori e una maggiore assistenza culturale farebbero meraviglie per l’economia e in questo modo le donne potrebbero realmente salvare il Giappone".

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