Crisi Eurozona: perchè l’infelice matrimonio dell’euro non si è ancora rotto? Ecco la vera ragione

Erika Di Dio

21 Febbraio 2013 - 12:19

Crisi Eurozona: perchè l’infelice matrimonio dell’euro non si è ancora rotto? Ecco la vera ragione

Il solitamente astuto e schietto Martin Wolf (giornalista britannico e una delle voci più influenti in materia economica, n.d.r.) o sta subendo un inaspettato colpo di circospezione o forse gli sta sfuggendo un importante e determinanate motivo sul perchè l’eurozona stia continuando ad infliggere una distruttiva austerità su gran parte della sua popolazione.

Come si evince dal suo articolo sulla fine della crisi europea, Wolf non si fa alcuna illusione sul successo dell’esperimento dell’eurozona e ricorda ai lettori che potrebbe ancora fallire:

L’unione valutaria dovrebbe essere un’unione monetaria irrevocabile. Anche se si tratta di una cattiva unione, questa può ancora sopravvivere più a lungo di quanto molti pensavano, perché i costi del "divorzio" sono altissimi. Quindi l’Eurozona è una cattiva unione. Può trasformarsi in una buona unione?

Se tutti i membri della zona euro si riunissero felicemente oggi, sarebbero estremi masochisti. Si può discutere anche del fatto che forse neanche la Germania sta davvero meglio al suo interno: si, è diventata un esportatore campione e gestisce grandi eccedenze esterne, ma i salari reali e i redditi sono stati comunque repressi.

Che cosa, allora, deve accadere per trasformare questo "cattivo matrimonio" in uno buono? La risposta ha due elementi: la gestione di un ritorno alla salute economica il più rapidamente possibile, e l’introduzione di riforme che rendano improbabile una ripetizione del disastro. I due elementi sono legati: più plausibile diventa la salute a lungo termine, più veloce dovrebbe essere il recupero di oggi.

Wolf continua:

Olli Rehn, vice-presidente della Commissione europea, responsabile di economia e di affari monetari, ha condannato i dubbi recenti del Fondo monetario internazionale in materia di moltiplicatori fiscali definendoli "non utili". Questo, mi pare, è indice di accresciuta sensibilità. Invece di ascoltare il parere di un saggio "consulente matrimoniale", le autorità l’hanno respinto.

Wolf sostiene quindi che la via d’uscita consista in più svalutazioni e ristrutturazioni del debito, un riequilibrio interno, nonché il finanziamento dei deficit nazionali. Io non vedo come questo possa accadere. La Germania vuole ancora avere la botte piena e la moglie ubriaca. Non vuole rinunciare ai surplus in esecuzione con il resto della zona euro e continuare a finanziare i suoi partner commerciali. Il fatto che sta insistendo su obiettivi inconciliabili sta mettendo la periferia in una depressione che finirà per infettare anche la Germania.

Wolf sostiene che la ragione per la quale l’eurozona non si è ancora rotta è che una rottura peggiorerebbe ancora di più le cose. La questione potrebbe essere per chi. La Grecia è stato il banco di prova. Anche se una "partenza" della Grecia non avrebbe notevoli conseguenze economiche per il resto della zona euro, la questione è la paura del contagio, dal momento che se la Grecia uscisse dall’euozona, dimostrerebbe agli altri paesi periferici che è una cosa che si può fare.

Il caso della Grecia

E ci si chiede perché la Grecia non sia uscita. A detta di tutti, il paese sta cadendo a pezzi. Molti farmaci sono in quantità insufficiente, le lenzuola negli ospedali vengono riutilizzate, e il baratto sta diventando comune mentre l’economia sta crollando. La situazione è ormai talmente disperata che i cittadini ora arrivano a danneggiare le infrastrutture cercando di rubare metalli. Dal Greek Reporter:

I ladri sono accusati di rubare cavi industriali, trasformatori elettrici e altri oggetti metallici, provocando black-out e ritardi assurdi nei trasporti. Il profilo dei ladri di metallo è in evoluzione, dicono le autorità, da zingari e immigrati che vivono ai margini della società, a Greci caduti in disgrazia. Sono stati fermati degli uomini che cercavano di prendere un intero ponte e si possono vedere orde di immigrati che spingono per strada carrelli della spesa cercando dentro le pattumiere per la raccolta differenziata.

La metropolitana di Atene rappresenta una meta privilegiata per i ladri di metallo, con almeno cinque gravi interruzioni segnalate negli ultimi sei mesi a causa di furti di cavi che hanno costretto i passeggeri a salire e scendere dai treni per le necessarie sostituzioni. La tendenza ha avuto conseguenze letali: all’inizio di Gennaio, è stato trovato il corpo di un uomo di 35 anni, accanto ai binari di un sistema ferroviario suburbano che collega l’aeroporto della capitale. Era stato folgorato durante il taglio di cavi in ​​tensione, ha detto la polizia.

Risulta difficile immaginare come una via d’uscita potrebbe rendere le cose peggiori. La Grecia si leverebbe dal collo lo stivale della zona euro, sarebbe in grado di spendere in deficit per permettere alle sue risorse di tornare a funzionare, e potrebbe svalutare la sua moneta per rendere i suoi prodotti più attraenti sui mercati mondiali.

Perché i paesi sopportano questo inutile livello di sofferenza?

Perché non sono i paesi a prendere le decisioni. Sono i potenti politici locali che stanno vendendo i loro paesi, lavorando in combutta con i tecnocrati dell’Eurozona. E vi posso assicurare nessuno di loro è partecipe della sofferenza dei lavoratori di paesi periferici.

Questa è la piaga del nostro ordine sociale moderno: dirigenti distaccati e corrotti, o intellettualmente, o monetariamente, o entrambe le cose. Il vecchio codice di "noblesse oblige", che almeno richiedeva alle élite di avere qualche preoccupazione per quello che succedeva agli ordini inferiori, è ormai lettera morta ed è curioso che qualcuno così incisivo come Wolf non sia disposto a prendere in considerazione il comportamento delle classi dirigenti nella sua valutazione.

Traduzione italiana a cura di Erika Di Dio. Fonte: Naked Capitalism

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