Credit Suisse scommette sul rilancio dell’Italia

Nicola D’Antuono

2 Aprile 2014 - 06:41

In un recente report la banca d’affari svizzera Credit Suisse ha prospettato un futuro migliore per l’Italia, grazie al rilancio dell’economia e alla riduzione del debito

Credit Suisse scommette sul rilancio dell’Italia

Le grandi banche d’affari internazionali sono sempre più convinte che l’Italia riuscirà a venir fuori dall’attuale grave crisi economica, grazie a un processo duraturo di riforme strutturali e attraverso il consolidamento dei conti pubblici. Le aspettative di ripresa economica da qui ai prossimi anni, dopo una lunga fase di recessione, stanno spingendo gli investitori esteri a fare incetta di titoli italiani.

Non sono soltanto i titoli di stato (spread Btp-Bund a 170) e i bond societari a beneficiare dell’attuale sentiment positivo sull’Italia bensì anche le azioni, con Piazza Affari migliore borsa d’Europa e ai massimi da tre anni circa. Una prospettiva molto rosea sull’Italia è stata dipinta anche da Credit Suisse, che ha parlato di “schiarita dei cieli italiani” in un report di 35 pagine pubblicato venerdì scorso e appositamente dedicato alla situazione economica dell’Italia.

Gli esperti della banca svizzera hanno posto il focus sulle dinamiche del debito pubblico, che resta a livelli record ben oltre la soglia dei 2.000 miliardi di euro. Credit Suisse ritiene, però, che il governo italiano stia facendo le mosse giuste per mettere al sicuro i conti pubblici, potendo contare tra l’altro su un significativo avanzo primario (differenza tra spesa pubblica ed entrate pubbliche, al netto degli interessi sul debito, ndr) che è il maggiore tra tutti i paesi OCSE al 2,3% del pil, ovvero pari a 36 miliardi di euro. Nel 2013 l’Italia è stato uno dei pochi paesi a restare dentro i parametri europei.

Secondo gli specialisti di Credit Suisse anche i tassi di interesse sono ormai sotto controllo. Il costo medio del debito è al 4%, anche se la raccolta in asta è più vicina al 2%. Nei prossimi cinque anni dovrebbe esserci un’ulteriore discesa intorno al 3%. La banca elvetica ritiene che se l’Italia tornerà a crescere, in pratica risolverà i suoi problemi. Nello scenario “base” ipotizzato dalla banca il rapporto debito/pil italiano è atteso poco sopra il 100% per il 2020, considerando una crescita del pil nominale del 3% (crescita reale dell’1,5%, deflatore del pil 1,5%).

L’Italia è stato l’unico paese periferico europeo a non aver chiesto alcun tipo di aiuto finanziario, ma per crescere sarà necessario andare avanti con le riforme strutturali. Il cammino indicato dal nuovo premier Matteo Renzi piace agli investitori internazionali, che ora si aspettano concretamente riforme a tutto campo: dalla giustizia alla politica, dal recupero della competitività/produttività al rilancio del credito. Il mercato sta andando long sull’Italia, ma ora vuole le riforme per la crescita. Se la scommessa sulle capacità della politica fallirà, ecco che si presenteranno scenari peggiori: secondo il Credit Suisse, il rapporto debito/pil potrebbe a quel punto crescere pericolosamente fino al 160% nel 2020.

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