Contratto di affitto 2014: registrazione, detrazioni fiscali, pagamento imposte di registro e di bollo e cedolare secca. La guida dell’Agenzia delle Entrate.

Valentina Brazioli

14 Agosto 2014 - 10:00

condividi

Contratto di affitto 2014: come regolarsi tra registrazione, detrazioni fiscali per gli inquilini, pagamento delle imposte di registro e di bollo e l’opzione della cedolare secca? A dare qualche indicazione, in prossimità del ferragosto, ci pensa l’Agenzia delle Entrate, che ha pubblicato un’apposita guida in merito.

Contratto di affitto 2014: registrazione, detrazioni fiscali, pagamento imposte di registro e di bollo e cedolare secca. La guida dell’Agenzia delle Entrate.

Contratto di affitto: anche nel 2014 è un vero e proprio labirinto tra la necessaria registrazione, le detrazioni fiscali a favore degli inquilini, il pagamento delle imposte di registro e di bollo e i risparmi consentiti per chi sceglie il regime agevolato della cedolare secca. A fare un po’ di chiarezza, seppur in prossimità delle ferie ferragostane, è giunta l’Agenzia delle Entrate, attraverso un’apposita guida pubblicata sul suo sito ufficiale.

La registrazione

Ovviamente, viene ricordato come la registrazione del contratto di locazione sia obbligatoria, indipendentemente dal canone stabilito, a meno che la durata non superi i 30 giorni complessivi nell’arco dell’anno. Dall’inizio del 2014 l’Agenzia delle Entrate ha emanato due provvedimenti volti all’insegna della semplificazione: il modello di versamento F24 elementi identificativi (F24 Elide) che si utilizza per pagare tutto ciò che è collegato ai contratti di affitto (come l’imposta di bollo e di registro); il modello Rli per la registrazione dei contratti di affitto, che ha sostituito il modello 69.

Il contratto di affitto con o senza cedolare secca

Il proprietario di un immobile che stipula un contratto senza aderire al regime della cedolare secca potrà concordare liberamente il canone, ma dovrà anche pagare un’imposta sostitutiva del 21 per cento, oltre all’imposta di registro (2 per cento del canone annuale, moltiplicato per il numero di anni previsti dal contratto) e a quella di bollo (16 euro ogni 4 facciate scritte – od ogni 100 righe – per ogni copia del contratto da registrare).

Chi, al contrario, sceglie la cedolare secca dovrà accettare un canone concordato, rinunciando alla possibilità di chiederne l’aggiornamento, però pagherà un’imposta fissa (il 10 per cento fino al 2017), al posto dell’Irpef e delle sue addizionali, dell’imposta di registro e di quella di bollo.

Le sanzioni: contratto, canone e imposte

In caso di mancata o tardiva registrazione del contratto di affitto la sanzione prevista va dal 120 fino al 140 per cento dell’imposta di registro dovuta. Chi occulta, anche solo in parte, il canone dovrà corrispondere una percentuale tra il 200 e il 400 per cento della differenza tra l’imposta di registro effettivamente dovuta e quella applicata. Per il tardivo pagamento dell’imposta, invece, è dovuto il 30 per cento dell’imposta versata in ritardo.

Le detrazioni per l’inquilino

Non mancano, infine, anche le indicazioni relative alle possibili detrazioni a favore degli inquilini, che sono molteplici e con diverse tipologie di destinatari. Innanzitutto ci sono quelle per i locatari a basso reddito: 300 euro, se il reddito non supera i 15.493,71 euro; 150 euro se il reddito è superiore alla somma precedentemente indicata, ma comunque inferiore ai 30.978,41 euro. Inoltre, i giovani tra i 20 e i 30 anni hanno diritto a una detrazione pari a 991,60 euro per tre anni, a patto che il loro reddito non superi i 15.493,71 euro.

Per ulteriori informazioni, si rimanda alla guida completa sull’argomento stilata dall’Agenzia delle Entrate.

Iscriviti a Money.it