Confinvest F.L.: la storia del management

Giulia Adonopoulos

15 Luglio 2019 - 14:50

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Mentre Confinvest fa rotta verso Piazza Affari, con il processo di quotazione su AIM Italia, ripercorriamo la storia del suo management.

Confinvest F.L.: la storia del management

L’approdo in Borsa Italiana è sempre più vicino per Confinvest F.L., società leader nel mercato italiano dell’oro fisico da investimento.

Fondata nel 1983, è da più di 35 anni che svolge un’attività di intermediazione nel settore del metallo giallo, facendosi referente e fornitore degli istituti bancari italiani più importanti e sviluppando prodotti e servizi innovativi per gli investitori. Fondatore e Presidente del Consiglio di Amministrazione è Roberto Binetti che ha fondato la società a Milano insieme alla socia Gabriella Villa.

Un tassello importante nella lunga storia di Confinvest F.L. è il processo di management buy in con cui nell’estate 2017 un club deal di investitori e imprenditori italiani ha rilevato l’intero capitale della società.

Nel ruolo di lead investor dell’operazione, Luciano Avanzini, imprenditore industriale e immobiliare, founding partner di D.G.P.A. che vanta una solida esperienza nel settore M&A, Corporate Finance e Private Equity. Nel gruppo anche Franco Buganè e Giacomo Andreoli, designato nuovo CEO di Confinvest e figura chiave nell’implementazione di prodotti e servizi innovativi nel mercato del risparmio.

Dopo una laurea in Economia e Finanza all’Università di Bergamo e un Master in Finanza presso l’Università di Lione, Andreoli ha maturato una significativa esperienza nel settore M&A Private Equity. Gli abbiamo chiesto di raccontarci qualcosa del suo percorso e della sua storia imprenditoriale fino all’incontro con Confinvest.

“Da sempre attivo all’interno del settore finanziario, ho prima lavorato con banche e intermediari e sono stato coinvolto in prima persona nello sviluppo di nuovi servizi e prodotti oltre che nell’ambito di operazioni straordinarie di acquisizioni e fusioni a supporto della crescita strategica di molte aziende italiane”, ci ha detto Andreoli.

Questa esperienza, unita all’ampia conoscenza del mercato aureo e in particolare dell’oro fisico da investimento, lo hanno portato sulla strada della società milanese. “Ritengo che l’oro fisico da investimento debba essere parte dell’asset allocation di tutti i patrimoni, sia grandi che piccoli. Confinvest è l’azienda perfetta per posizionamento sul mercato italiano in grado di sostenere la crescita che avevamo come obiettivo del nostro piano industriale. Nel 2017, insieme a una cordata di imprenditori italiani, abbiamo scelto Confinvest in quanto ricopre il ruolo di hub strategico per tutti quegli investitori che desiderano avvicinarsi al mondo dell’oro fisico da investimento. Abbiamo quindi acquistato la maggioranza della società per dare vita a un nuovo piano di crescita e di sviluppo economico e tecnologico. Ho lasciato la mia carriera professionale per dedicarmi totalmente a questo business model investendo inoltre direttamente nella società nella quale credo moltissimo. La quotazione è un punto di inizio, non di arrivo”.

I soci fondatori di Confinvest Binetti e Villa hanno mantenuto una partecipazione di circa il 20% nel capitale della società, e continuano a occuparsi della gestione operativa garantendo piena continuità all’azienda.
Come sottolineato dalla stessa società, il sistema di corporate governance di Confinvest si fonda su alcuni elementi cardine che sono il ruolo centrale del CdA e la comunicazione trasparente riguardo le scelte di gestione e il sistema di controllo interno.

Confinvest ha chiuso il 2018 con ricavi per 15 milioni di euro (registrando il +40% rispetto all’anno precedente). Con la quotazione sul listino Aim di Borsa Italiana la società punta ora a consolidare la sua leadership in Italia con il lancio di un nuovo prodotto fintech.

Il commitment dei soci fondatori, degli investitori e dell’attuale management è rafforzato dal fatto che l’IPO sarà solo in aumento di capitale. Nessuno dei soci venderà in fase di IPO, e questo è un chiaro esempio di come tutto il management e tutti gli azionisti credano in prima persona nel progetto di crescita della società.

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