Commissione Ue contro l’Italia: è un rischio per l’intera Eurozona

La Commissione europea è tornata ad occuparsi di Italia e, anche questa volta, le sue dichiarazioni si sono mostrate cariche di dubbi e perplessità.

Al centro delle discussioni una bozza del Country Report - oggi resa nota da Repubblica.it - che ha anticipato il documento ufficiale previsto invece per mercoledì prossimo.

Nel testo, la Commissione europea ha nuovamente criticato le misure previste dalla Legge di Bilancio 2019 pensata dall’esecutivo gialloverde, che a sua detta impatterà in maniera significativa il PIL. il debito e il deficit italiano.

Commissione Ue contro Italia: cosa dice la bozza

Secondo le anticipazioni citate, la Commissione europea definirà l’Italia una fonte di rischio per l’intera Eurozona e questo a causa delle misure pensate da Lega e Movimento 5 stelle.

Per dirla con le stesse parole dell’esecutivo comunitario, gli effetti dei provvedimenti non avranno l’impatto positivo sperato e non faranno che evidenziare le esistenti fragilità dell’Italia.

Nessuna delle misure contenute nella Legge di Bilancio sarà in grado di garantire al Belpaese una crescita di lungo termine, neanche Quota 100, che farà salire la spesa pensionistica peggiorando al contempo la sostenibilità del debito italiano. Il reddito di cittadinanza, poi, non risolverà il nodo povertà.

Per l’Europa, invece di scendere il debito continuerà probabilmente a salire oltre il 132% con ovvie ripercussioni sul rapporto deficit/PIL che sarà influenzato altresì dalla debole crescita del 2019.

Per l’anno corrente la Commissione ha previsto che l’economia nostrana avanzerà di un debole 0,2%. Per dirla in altre parole l’Italia sarà il Paese che crescerà di meno nel 2019.

Le contraddizioni della manovra continueranno ad emergere. La flat tax, ad esempio, taglierà le tasse sui lavoratori autonomi ma aumenterà quelle aggregate per le imprese.

Il rischio di una manovra bis continuerà a pesare sull’Italia (nonostante le più recenti smentite dell’esecutivo) soprattutto dopo le elezioni europee. Gli squilibri macroeconomici saranno portati a peggiorare, mentre il debito non smetterà di preoccupare e resterà una potenziale fonte di contagio per l’intera zona euro.