Cipro: è arrivato il momento della verità. Lunedì l’isola uscirà dall’euro?

Erika Di Dio

22 Marzo 2013 - 15:55

Cipro: è arrivato il momento della verità. Lunedì l’isola uscirà dall’euro?

Queste sono ore e giorni critici per il destino di Cipro e di tutta l’Eurozona. La Bce ha lanciato infatti il suo ultimatum: se entro lunedì, i ciprioti non avranno trovato un accordo condivisibile, la Banca centrale sospenderà la fornitura di liquidità di emergenza, dalla quale le banche cipriote, soprattutto le due più grandi, dipendono per la loro sopravvivenza.

Lo scenario potrebbe diventare disastroso e ora ci si chiede se la settimana prossima la "piccola isola" sarà ancora parte dell’euro o ne sarà già fuori.

Al momento, sono quattro le possibilità per il paese. Analizziamole una ad una.

Piano B, con prelievo forzoso solo sui ricchi

Dopo aver respinto martedì scorso il piano A (che prevedeva un prelievo forzoso sui depositi, per raccogliere 5,8 miliardi necessari per ottenere il prestito di UE-FMI), ora si pensa al piano B: numerose voci parlano della creazione di un fondo di solidarietà e un prelievo forzoso, che andrebbe a colpire solo i ricchi risparmiatori e non quelli piccoli, in quanto il fondo da solo probabilmente non basterebbe a raggiungere la cifra target.

Piano B, senza prelievo forzoso

Sarebbe forse la soluzione migliore. Prima di tutto, perché non creerebbe un pericoloso precedente che potrebbe alimentare tensioni per quanto riguarda la dinamica dei salvataggi della zona euro.

Ciononostante, il ministro delle Finanze tedesco, Wolfgang Schauble non crede che questa sia una strada percorribile e sottolinea la necessità di serie scelte di austerità da parte del governo di Cipro.

La Russia viene in soccorso

Come si è detto in questi giorni, gli investitori russi detengono grandissime quantità di denaro nelle banche cipriote, grazie al regime di tassazione agevolato dell’isola. In questi giorni, il ministro delle Finanze cipriota Michalis Sarris è in Russia per concordare un possibile negoziato con Mosca; ma proprio oggi, la Russia ha fatto sapere di non essere interessata alle proposte di Nicosia ed in seguito il primo ministro Dmitry Medvedev ha comunicato che il suo paese prenderà in considerazione le proposte solo dopo un accordo definitivo in cui sarà coinvolta anche l’UE.

Cipro fuori dall’euro

Proprio in queste ore, dei bookmakers hanno abbassato la quota da pagare in caso di uscita di Cipro dall’euro, che ora è passata da 21 a 1,5, ossia quasi nulla. Secondo la Merkel, Cipro dovrebbe restare nell’euro, ma dovrebbe rendersi conto della sua situazione quasi fallimentare.

Nel caso in cui comunque lunedì non si troverà un accordo e la Bce taglierà i finanziamenti al paese, le reali possibilità di un’uscita dall’euro sarebbero altissime. A proposito, parla Wouter Sturkenboom, investment strategist di Russel Investments, che dichiara,

In risposta a questa eventualità, il governo di Cipro potrebbe decidere di uscire dall’Unione monetaria europea, di nazionalizzare il sistema bancario e di riconvertire tutti i depositi in una nuova valuta. La nuova valuta si svaluterebbe significativamente appena emessa portando al collasso dell’economia. Questo rappresenta appunto lo scenario di default. Poiché non è nell’interesse di nessuno, credo che questo scenario sarà in qualche modo evitato.

In ogni caso, lunedì sarà un giorno da ricordare.

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