Cina: il nuovo intervento della PBoC sul mercato del Forex

Claire Giangravè

1 Settembre 2015 - 18:23

Dopo la svalutazione dello yuan, la PBoC prende precauzioni e interviene ancora nel mercato del Forex. Fissato al 20% il margine sulle posizioni da versare nella casse della banca centrale.

Cina: il nuovo intervento della PBoC sul mercato del Forex

In seguito alla crisi economica che ha invaso il mercato cinese, il paese ha deciso di ridurre i rischi macro-finanziari, andando ad alleggerire la pressione sullo yuan e, di riflesso, il rapido esaurimento di valuta estera nelle casse della banca centrale cinese.

Secondo alcune fonti, la People’s Bank of China (PBoC) costringerà le banche a tenere il 20% di margine sulle posizioni speculative sul mercato valutario dei propri clienti e versarlo nelle casse della banca centrale, dove sarà accantonato per un anno con un interesse pari allo 0%.

Naturalmente, la mossa farà salire il costo di apertura delle posizioni speculative, il che - come spera la PBOC - aiuterebbe la riduzione del differenziale tra lo yuan ronshore e quello offshore, ovvero tra il valore della valuta all’interno del territorio cinese e quello dello yuan all’estero. L’obbiettivo è inoltre quello di ridurre la volatilità, anche se come questo possa ridurre lo spread CNY-CNH è ancora una questione aperta .

Questa misura inizierà a partire dal 15 ottobre 2015.

Il tentativo della PBoC è quindi quello di ridurre la differenza tra lo yuan in Cina e all’estero in seguito alle pesanti svalutazioni avvenute nell’ultimo periodo. Se avrà successo, questa mossa dovrebbe riuscire ad impedire il deprezzamento dello yuan sul mercato.

Becky Liu, analista alla Standard Charted Global Research, durante un’intervista con Bloomberg mette in luce un’ulteriore intento della Banca cinese:

"Questa misura eliminerà inoltre molti commerci speculativi che mirano a guadagni nel breve termine dato che le riserve hanno un periodo di tenuta di minimo un anno”.

Liu ha aggiunto che l’intervento della PBoC ridurrà la necessità che la banca debba intervenire direttamente nel mercato estero.

Da mesi ormai la Cina aspira a far entrare lo yuan nel paniere DSP del Fondo Monetario Internazionale. I recenti interventi della PBoC molto probabilmente non verranno visti di buon occhio dal FMI.

Inoltre, questa misura peserà economicamente sulle spalle delle banche e di conseguenza aumenterà il costo del trading per i clienti. La speranza per la Cina è che ciò porterà a una minore pressione sulla moneta nazionale.

In una intervista a Bloomberg, Andy Ji della CBA, ha affermato che “questa mossa da sola potrebbe non essere sufficiente per ridurre lo spread sul mercato CNY e CNH, poiché la domanda di dollari rimane alta e la crescita economica cinese rimane lenta”.
Un trader di Hong Kong ha dichiarato che la mossa della PBoC equivale a “10 passi indietro” come lo erano i precedenti interventi sul mercato spot, riporta un’intervista di Reuters.

Accesso completo a tutti gli articoli di Money.it

A partire da
€ 9.90 al mese

Abbonati ora

Iscriviti a Money.it