Rallentamento dell’economia confermato dai dati sul Calendario Economico di questa notte. PMI manifatturiero Caixin ai minimi del 2009, colpiti anche i servizi.
L’attività nel settore manifatturiero in Cina misurata dall’indice Caixin si è ridotta ancora al ritmo più veloce in più di 6 anni tre anni nel mese di agosto; gli ordini provenienti dal mercato interno e l’esportazione sono scesi, aumentando così i timori degli investitori circa il rallentamento della seconda più grande economia del mondo.
Ancora più preoccupante, anche il settore dei servizi in Cina, fino ad ora uno dei punti luminosi nell’economia in difficoltà, ha mostrato segnali di raffreddamento con l’ultima pubblicazione sul Calendario Economico.
Colpita dal rallentamento della domanda, l’eccesso di capacità pòroduttiva e gli investimenti in calo, l’economia cina sta subendo inoltre un rapida discesa sul mercato azionario e gli effetti della svalutazione dello yuan, in quella che molti hanno definito una “tempesta perfetta” di fattori che stanno colpendo i mercati globali e che potrebbero avere conseguenze amare sui principali partner commerciali della Cina.
Il ministro delle finanze giapponese Taro Aso ha riferito martedì che sarà utile, in sede della riunione di questa settimana delle 20 principali economie al mondo, discutere di ciò che sta accadendo all’interno dell’economia cinese.
"Le turbolenze dei mercati hanno reso imprese e consumatori cinisi molto più cauti”
commenta Bill Adams, economista senior presso la PNC Financial Services a Pittsburgh, in riferimento al crollo del 40 per cento sul mercato azionario cinese dalla metà di giugno.
Adams ritiene che l’economia cinese possa crescere intorno al 6,5 per cento nel secondo semestre dell’anno, scendendo al 6,2 per cento nel 2016.
Alcuni analisti ritengono che i livelli di crescita siano già ben al di sotto di quanto dichiarato dal governo.
Le notizie sulle condizioni di rallentamento hanno generato nuove ondate di vendita sul mercato azionario, con l’indice delle blue chip in discesa fino al 4 per cento a un certo punto, trascinando con sé gli altri indici asiatici e i futures azionari statunitensi.
Gli analisti ritengono che i dati desolanti confermino che la Cina, che ha tagliato i tassi di interesse cinque volte dal mese di novembre, debba allentare di nuovo la politica monetaria per evitare una crisi economica più grave che potrebbe pesare sulla crescita mondiale, anche se la banca centrale americana si prepara ad alzare i tassi di interesse.
Cina: i dati confermano il rallentamento dell’economia
L’indice PMI manifatturiero è sceso a 49,7 in agosto, dal 50,0 di luglio, come ha riportato l’Ufficio Nazionale di Statistica nelle prime ore di martedì. Nonostante la rilevazione sia stata in linea con le aspettative, il dato è stato il più basso da agosto 2012 e al di sotto della soglia dei 50 punti che separa la crescita dalla contrazione.
L’indice sui nuovi ordini è sceso a 49,7 ad agosto, dal 49,9 di luglio. I nuovi ordini di esportazione hanno registrato una contrazione per l’11° mese consecutivo.
Il sondaggio privato Caixin/Markit, che si concentra sulle fabbriche più piccole, ha mostrato un ribasso ancora più preoccupante, con la caduta del PMI a 47.3, la lettura peggiore da marzo 2009.
Anche le società di servizi stanno mostrando chiari segni di stanchezza, fino al punto in cui la crescita nel settore non può più essere sufficiente a compensare la debolezza persistente nel settore manifatturiero.
La lettura ufficiale sul settore di servizi ha subito un lieve calo a 53,4, pur rimanendo in territorio di espansione, ma l’indagine privata PMI mostra una brusca discesa a 51,5, il livello più basso da luglio 2014.
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