Cina e Giappone in ripresa, il resto dell’Asia ancora lotta

Marta Ruggiero

01/07/2015

Nonostante la tensione sulla Grecia e la sindrome respiratoria, Cina e Giappone sono in ripresa: la banca cinese taglia i tassi, l’economia giapponese punta sulle esportazioni.

Cina e Giappone in ripresa, il resto dell’Asia ancora lotta

Il settore dei servizi in Cina è in crescita nel mese di giugno, mentre le grandi compagnie giapponesi hanno previsto di far decollare la spesa al massimo entro un decennio.
Questo quadro mostra un’ottica di miglioramento delle maggiori economie asiatiche - Cina e Giappone - nonostante la crescita delle fabbriche sia lenta.

I dati di mercoledì pubblicati sul Calendario Economico alimentano l’ipotesi che l’economia globale traballante possa iniziare a migliorare a partire dalla seconda metà dell’anno, anche se è d’obbligo mantenere qualche riserbo, con la paura che la crisi che sta attraversando la Grecia possa danneggiare l’Eurozona e sperando che la Cina riesca scongiurare un crollo del mercato azionario mantenendo gli investitori in bilico.

Cina: taglio sui tassi per stimolare l’economia
L’attività dell’industria cinese è cresciuta leggermente nel mese di giugno, anche se non quanto previsto. Le indagini ufficiali hanno mostrato come un riassetto dell’economia potrebbe passare attraverso una serie di misure di sostegno, tra cui i tagli dei tassi di interesse e un maggiore investimento nelle infrastrutture.

Sabato, la banca centrale cinese ha tagliato i tassi di interesse per la quarta volta da novembre, e ridotto la quantità di denaro che alcune banche devono detenere come riserva. La doppia azione della banca centrale è stato il primo segnale dal culmine della crisi finanziaria globale di fine 2008.

Il Giappone punta sulle esportazioni
Gli stabilimenti giapponesi sono in lenta ripresa, ma un report ha evidenziato un significativo incremento degli ordini di esportazione. Un’indagine della Banca del Giappone ha mostrato un forte rimbalzo in termini di fiducia da parte delle imprese e di piani di investimento: un segno positivo per la strategia di rilancio economico del premier Shinzo Abe, che ha registrato un consenso limitato da parte delle imprese, spingendole ad aumentare i salari e gli investimenti.

Corea del Sud in difficoltà
Le condizioni dell’export-dipendente Corea del Sud, invece, continuano a deteriorarsi, con le esportazioni che diminuiscono per il sesto mese consecutivo da gennaio; l’attività manifatturiera ha subito la contrazione più seria degli ultimi tre anni.

Negli anni passati, però, gli esportatori asiatici e politici globali hanno fatto sempre delle scelte sbagliate, scommettendo su una ripresa significativa delle economie avanzate. E ripetute inversioni di rotta hanno puntualmente dimostrato la mancanza di fondamento di tali teorie.

Il ruolo dell’economia statunitense
Negli Stati Uniti, l’indice PMI manufatturiero ISM dovrebbe accelerare e rafforzare le previsioni che la Federal Reserve possa rialzare i tassi nel mese di settembre.

Segui in diretta la pubblicazione del dato sul Calendario Economico di Forexinfo.it aggiornato in tempo reale alle 16:00 (ora italiana).

Ma anche un’economia sicuramente più sana come quella statunitense non sta dando grande impulso alle esportazioni asiatiche, come invece ha fatto in passato.

I punti critici: la questione greca e la sindrome respiratoria
Nonostante la continua incertezza provocata dalla crisi in Grecia abbia creato un clima di sfiducia, i mercati asiatici mercoledì hanno tenuto bene.

Anche se la Grecia costituisce solo il 2% della economia dell’Eurozona, i timori che altri membri deboli dell’Unione europea vengano contagiati potrebbero far passare in secondo piano i recenti segni di un’economia in ripresa.

A peggiorare una situazione già critica è stata la sindrome respiratoria mortale che ha colpito il Medio Oriente a fine maggio. Questo dato ha spinto alcuni analisti a tagliare le loro previsioni di crescita economica per l’anno. Il governo, la scorsa settimana, ha inoltre annunciato uno stanziamento di 13 miliardi di dollari, fondi che saranno destinati al pacchetto di sgravio fiscale.

L’opinione degli analisti
A dirsi ottimista è Craig James, uno dei più autorevoli economisti del CommSec a Sydney:

“Quando due delle più grandi economie del mondo hanno rendimenti positivi, questo è incoraggiante. E per di più sono seguite a ruota dagli Stati Uniti.
Si evidenzia fondamentalmente un certo grado di stabilizzazione, in linea con quello che le autorità vogliono far vedere”.

“Guardando al futuro e constatando che i tassi di interesse reali del mercato cinese rimangono elevati, vediamo come un ulteriore allentamento monetario sia ancora necessario

così scrivono in una nota di ricerca Liu Li-Gang e Zhou Hao di ANZ.

“Pensiamo che alcuni rivestimenti in argento potrebbero portare le esportazioni coreane a stabilizzare il Q3”,

dicono con una nota ai clienti, citando un considerevole aumento della fiducia degli Stati Uniti e l’incremento di segni secondo cui le spedizioni verso la Cina sembravano aver toccato il fondo.

Molto potrebbe dipendere dal fatto che la Cina tenga sotto controllo la sua quota di mercato volatile, fattore che ha provocato una caduta del 20% rispetto ai picchi di inizio giugno, e dal fatto che il suo mercato immobiliare possa subire una forte svolta nella seconda metà dell’anno.

I dati sul Calendario Economico
L’indice cinese PMI manifatturiero, per giugno, ha avuto un rendimento pari a 50,2, invariato rispetto a maggio; mentre l’indice PMI dei servizi è salito a 53,8, rispetto al 53,2 di maggio: al di sopra del livello 50 si segnala una crescita nel settore.

Mentre le vendite di case e i prezzi sono in aumento nelle più grandi città cinesi, gli investimenti restano deboli con elevati livelli di debito pubblico a livello locale, e dei ritardi burocratici rendono vani gli sforzi di Pechino di ottenere grandi progetti infrastrutturali da terra.

Fonte: Reuters

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