All’incontro del G20 i rappresentanti cinesi dichiarano che per i prossimi cinque anni l’economia in Cina rimarrà stabile, senza altre svalutazioni dello yuan.
Gli ufficiali finanziari cinesi hanno tentato, in una recente dichiarazione al G20, di proporre un’immagine positiva dell’economia cinese dopo le recenti fluttuazioni del mercato. Il report dichiara che i mercati in Cina dovrebbero rimanere stabili, senza ulteriori svalutazioni dello yuan.
I leader economici delle 20 potenze mondiali si sono incontrate venerdì 4 e sabato 5 settembre in Turchia per discutere sull’economia globale.
Secondo le previsioni del Ministro della Finanza, Lou Jiwei, la spesa statale aumenterà del 10% quest’anno, superando di 3 punti percentuali quella dell’anno scorso. La Cina intende aumentare i dividendi per alcune compagnie statali per compensare le eventuali spese.
Malgrado tutto questo ottimismo, la Cina si troverà nel 2015 a scontrarsi con la più lenta crescita economica per il paese nell’ultimo quarto di secolo. Solo a giugno, i mercati nazionali si sono inclinati del 40% innestando una reazione a catena che ha sconvolto l’economia globale.
La crescita del PIL cinese rimarrà intorno al 7% nel 2015 e, secondo il Ministro Lou, questo trend continuerà per almeno altri cinque anni. Per l’Europa una crescita del 7% sarebbe sensazionale, ma per la Cina si tratta di un rallentamento consistente.
Il governo cinese terrà in considerazione solo una prospettiva macro-economica e ignorerà tutte variazioni del mercato a breve termine, dichiara il Ministro Lou.
Questa impresa non sarà semplice, afferma il ministro, ed i prossimi cinque anni saranno come “i dolori pre-parto”. Ciò che ne dovrebbe ’nascere’ entro il 2020 è l’adattamento strutturale della Cina da un’economia di esportazione a una di consumo.
Il direttore della People’s Bank of China (PBoC), Zhou Xiaochuan, ha affermato che l’immissione di liquidità nel mercato ad agosto da parte del governo cinese, è riuscita ad impedire un crollo economico enorme.
Per ora lo scambio yuan-dollaro rimane piuttosto stabile. Bisognerà vedere se questo ‘parto’ economico cinese risulterà in un’economia più liberale, nel frattempo garantendo la sicurezza e stabilità dei mercati globali.
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