Catalexit, S&P avverte: la Catalogna rischia la recessione

Michela Del Zoppo

18 Ottobre 2017 - 14:25

L’agenzia di rating mette in guardia la Spagna: se la tensione dovesse crescere, la Generalitat potrebbe ritardare i pagamenti ai suoi investitori e la paga ai suoi lavoratori

Catalexit, S&P avverte: la Catalogna rischia la recessione

L’agenzia di rating Standard and Poor’s (S&P) ha riassunto la sua opinione sulla crisi politica in atto in Spagna, che non lascia adito a dubbi.

La previsione per la Catalogna, infatti, non è ottimista: con una situazione economica e politica avversa come quella in atto, la Catalogna è la regione che potrebbe dover fronteggiare conseguente negative.

E questo,a sua volta, potrebbe condurre ad una forte decelerazione se non addirittura a una recessione, avverte S&P, che però rassicura. Almeno per il momento la tensione politica tra Catalogna e Governo centrale non porterà ad un abbassamento del rating.

Le previsioni di S&P

S&P avvisa che la tensione in Spagna può portare ad un forte calo dei consumi, come già dichiarato dal Fondo Monetario Internazionale.

“Sarebbe rischioso se dovesse prodursi un prolungato periodo di tensioni politiche interne. Ripercussioni sulla fiducia delle imprese e dei consumatori sarebbero inevitabili e causerebbero un forte rallentamento nell’economia catalana, fino a causare la chiusura di numerose attività”

aggiunge S&P.

Le istituzioni finanziarie e le imprese con una presenza importante in Catalogna sarebbero quelle più direttamente colpite se l’incertezza normativa e giuridica non dovesse risolversi in tempi brevi. La prospettiva di un rating BBB+ per la Spagna continua ad essere positiva e riflette l’aspettativa per cui i fondamentali dell’economia spagnola continueranno a rafforzarsi, sottolinea S&P.

Nel probabile scenario di recessione in Catalogna dipinto dagli analisti, e con l’aumento della tensione fra governo autonomo e governo centrale, si potrebbe mettere in discussione il rifinanziamento dei titoli di debito a breve termine della regione. Di qui ad arrivare a compromettere l’efficacia dell’appoggio finanziario del governo centrale alla regione, il passo è molto breve.

S&P continua argomentando che se si dovesse arrivare a questo punto,

l’amministrazione catalana potrebbe vedersi obbligata a rimandare i pagamenti agli investitori e, forse, anche a rimandare i salari ai propri lavoratori, mettendo in pericolo i servizi pubblici. Uno sviluppo del genere potrebbe facilmente accelerare la recessione economica e infiammare ancora di più il dibattito politico”.

Certo, quella della recessione è comunque della peggiore delle ipotesi ma per ora l’inasprirsi del rischio politico e il malessere sociale in Catalogna non hanno portato S&P a cambiare il rating delle banche, perché l’analisi dell’agenzia si basa sul fatto che la Catalogna continuerà a formare parte della Spagna.

Con un’aggiunta:

“Crediamo anche che le banche, in particolare quelle che hanno un vincolo strettissimo con la Catalogna, potranno far fronte alla sfide più immediate derivate dall’aumento dei rischi politici.
Per esempio, due banche originariamente domiciliate in Catalogna, Sabadell e Caixabank, hanno deciso poco dopo il referendum di spostare la propria sede ufficiale fuori dalla regione, per proteggere le proprie operazioni da un contesto normativo, legale e monetario potenzialmente molto incerto.”

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