Cambio dollaro-yen: fine del ribasso per il dollaro, è stato solo un ritracciamento tecnico?

Riccardo Magalotti

29 Novembre 2016 - 20:42

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Il cambio dollaro-yen riprende la corsa dopo il ritracciamento dei giorni scorsi, ottimi i dati USA usciti oggi, meno buoni invece quelli del Giappone. Pura discesa tecnica quindi?

Cambio dollaro-yen: fine del ribasso per il dollaro, è stato solo un ritracciamento tecnico?

Il dollaro riprende a salire rispetto alle maggiori valute mondiali sulla scia degli ottimi dati sull’economia statunitense pubblicati questo pomeriggio. Il cambio dollaro-yen, che nelle scorse giornate aveva subito un leggero ritracciamento, oggi guadagna circa l’1% tornando oltre quota 113.

Gli ottimi dati pubblicati sono tornati ad alimentare l’ottimismo sulle prospettive economiche di crescita dell’economia statunitense. Gli operatori contano sul fatto che l’aumento della spesa pubblica ed il taglio delle tasse promessi da Trump portino ad uno slancio nella crescita economica e quindi dell’inflazione. I report di oggi vanno inoltre ad incrementare le aspettative di aumento dei tassi di interesse da parte della Fed nel meeting di dicembre.

Situazione opposta invece per quanto riguarda l’economia giapponese. I mercati giapponesi chiudono la giornata in leggero ribasso. I dati macro usciti nella mattinata e l’attesa per i dati USA del pomeriggio hanno fatto rimanere cauti gli addetti ai lavori.

Cambio dollaro-yen: cosa aspettarci nell’immediato?

Giornata di dati macro quella che sta volgendo a termine. Sia sul fronte USA che su quello giapponese sono stati pubblicati dati interessanti che hanno pesato sul tasso di cambio dollaro-yen.

Durante la seduta asiatica sono stati resi noti i dati sul tasso di disoccupazione giapponese che si conferma al 3%, con un miglioramento però nel rapporto fra domanda ed offerta di lavoro che sale all’1,4. Scende invece per l’ottavo mese consecutivo la spesa delle famiglie giapponesi, -0,4% ad ottobre rispetto all’anno precedente, così come le vendite al dettaglio che non vanno oltre il -0,1%. Entrambe però, pur essendo negative, risultano migliori rispetto alle attese degli analisti.

Nel pomeriggio sono poi arrivati i dati sull’economia statunitense, i quali risultano decisamente più incoraggianti rispetto a quelli asiatici. Il PIL USA nel terzo trimestre passa al 3,2%, decisamente meglio rispetto al precedente 2,9% ed al 3% atteso dagli analisti. L’euforia legata al dato ha portato ad un nuovo incremento della forza del dollaro dopo i giorni di apatia.

Secondo gli analisti il ritracciamento dei giorni scorsi era dovuto ad una normale flessione di natura tecnica, visto che non vi era una apparente ragione di fondo. Sono molti gli eventi che in questo fine anno interesseranno il dollaro e le valute in generale, cosa aspettarci quindi per le prossime settimane? Continuerà ancora il deprezzamento dello yen a favore di un dollaro sempre più predominante?

Cambio dollaro-yen: lo scenario tecnico

Il dollaro continua a guadagnare terreno nei confronti dello yen. Le quotazioni sono ormai arrivate ai livelli di marzo e sembrano non volersi fermare. La valuta giapponese ha perso oltre il 6% a novembre registrando il calo più significativo dal 2009.

Dall’analisi grafica possiamo notare come le quotazioni abbiamo rotto con forza al rialzo tutte le medie mobili quasi con la sola candela della seduta post Trump. Tutti i livelli nello scorrere dei giorni sono stati violati senza problemi, l’unico livelli che è riuscito a contenere i prezzi è stata la resistenza in area 114 sul quale il cambio ha trovato due giorni di flessione.

Oggi però, sulla scia dei dati macro USA, le quotazioni sono tornate a salire in attesa del meeting OPEC di domani, del referendum italiano del weekend e del meeting FED di dicembre.

L’unico fattore che lascia qualche dubbio sulla forza del trend è il calo sistematico dei volumi che sta avvenendo di giorno in giorno, quasi a creare una divergenza tra prezzi e volumi. A questo punto non resta però che osservare i prezzi e vedere se riusciranno a rompere quota 114 o se sarà proprio tale area che porterà ad una inversione del trend.

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